Top e Flop Eccellenza
29 Dicembre 2023
ECCELLENZA PIEMONTE TOP E FLOP GIRONE B: Telesca in vetta, Aloia on fire, ValeMado in calo
Da sempre un girone difficile, da sempre un girone dove i punti si possono perdere ovunque. Mezza stagione andata in archivio, ma per dare una svolta alla sosta natalizia ed uscire dagli schemi dei "soliti" pagelloni è l'ora di avventurarsi nei top e nei flop del girone d'andata del Girone B di Eccellenza piemontese. Come si sono mosse le formazioni di Torino, Cuneo, Asti e Alessandria? Chi avrà carbone sotto l'albero e chi avrà già le prime corone e i primi elogi: il 2024 è pronto a partire, ma è già tempo di primi giudizi.
13 marzo 2021, con l'Eccellenza a format ridotto pronta a partire (quel campionato durato da aprile a giugno, causa Covid) la terza stagione da allenatore in categoria di Salvatore Telesca termina con pochissime panchine alla guida della CBS, nella sua tanto amata Torino. 2 anni e mezzo dopo lo status di Telesca è cambiato in un modo a dir poco clamoroso: 2 coppe Eccellenza vinte, una finale conquistata, un quarto posto in Eccellenza, un campionato di Eccellenza virtualmente vinto (esonerato a pochissime giornate dalla fine, in un modo sicuramente controverso) e un titolo di Campione d'inverno, per quanto poco valga, in bacheca. Salvatore Telesca da Torino è diventato probabilmente il miglior allenatore del Piemonte dilettantistico nel giro di pochi anni e a suon di risultati clamorosi e anche nella stagione 2023/24 ha dimostrato tutto il suo valore chiudendo il girone d'andata davanti a tutti, con il suo Saluzzo.
La squadra è forte, ma sulla carta non è forte come Cuneo, Acqui o Valenzana, ma nonostante ciò ha chiuso al primo posto grazie a un reparto difensivo a dir poco eccellente (solo 10 gol subiti) e a un gruppo di lavoro (sia staff tecnico che gruppo squadra) affiatato e con grandi valori umani e sportivi. La rimonta da metà classifica alla vetta del girone B in 8 giornate è da ricordare: se dobbiamo scegliere l'uomo copertina del 2023, è sicuramente lui.
Quando finisce un ciclo non sai mai cosa trovi dall'altra parte della via. Quando saluti una vera istituzione del calcio di Acqui come Arturo Merlo diventa difficile fare previsioni sulla prima stagione con un debuttante in panchina e in una piazza estremamente pretenziosa. Ma il buon Andrea Camussi, con tanta pazienza e un pizzico di aiuto dal suo staff e dai suoi esperti ex compagni di squadra sta tessendo una tela di grandi risultati. Soprattutto perché l'Acqui non sa perdere: zero sconfitte in campionato, 7 vittorie e 8 pareggi che valgono il secondo posto, davanti a Cuneo e Valenzana. Solita squadra forte, con Piana sempre uomo squadra con 10 reti segnate e la piacevole scoperta del 2003 Nicolò Tamburelli in porta, capace di portare a casa 8 clean sheet in 15 apparizioni, ma avere ingredienti buoni non significa per forza fare un buon piatto. Quindi, al momento, complimenti allo chef.
Due percorsi simili, due società ambiziose che, probabilmente per il primo anno dalla fondazione, puntano con forza ai playoff per andare in Serie D. Centallo e Vanchiglia stanno rispettando le attese con i parziali 5° e 6° posto in classifica, grazie a un rendimento non sempre costante ma comunque di qualità, molto simile a quello di due corazzate come Cuneo e Valenzana che, in estate, hanno speso decisamente di più. Grandi meriti ovviamente vanno dati a due uomini su tutti, ancora giovani ma ormai non più fuoriquota da anni: Davide Aloia e Alessio Palumbo.
Per Aloia si può considerare ormai cosa fatta la sua rinascita: Centallo è casa sua, è un posto che fa bene alla sua anima sportiva, lo fa segnare a valanga e anche quest'anno con i suoi 10 gol in 15 presenze guida la classifica cannonieri al pari di Piana. Molti di questi sono stati gol pesanti, visto che ha portato a casa 8 punti solamente con le sue reti, mica poco per un classe 2000. L'anno sotto tono a Fossano, ormai, è acqua passata.
Quella di Palumbo è invece una storia diversa: talento sbocciato nel torinese, con la maglia della CBS, annusa il sapore della serie D con il vecchio Asti, salvo poi tornare nella cintura torinese in Promozione, ma senza mai superare i 5 gol stagionali. Troppo poco per un attaccante, che però ha capito di dover scendere di categoria per ritrovarsi: ecco che arrivano 29 gol in Prima Categoria 2021/22, al punto da valere la chiamata del Vanchiglia in Eccellenza. Lo scorso anno serviva per assestarsi, questo è l'anno della consacrazione: 9 gol in 15 presenze, capace di mettere la firma decisiva su 10 punti della squadra.
Le premesse potevano essere diverse e più negative, ma sia il Cavour che il San Domenico Savio hanno dimostrato di meritare l'Eccellenza. La squadra di Di Leone ha avuto degli acuti importanti in stagione, con le vittorie su Cuneo Olmo e Pro Villafranca, oltre che tre vittorie pesantissime negli scontri diretti con Moretta, Carmagnola e Luese, grazie soprattutto agli uomini di esperienza come Cretazzo, Balzano e il nuovo arrivato tra i pali Marcaccini. Il San Domenico Savio deve molto a Marco Patti, arrivato in punta di piedi e da esordiente totale in Eccellenza: bravo a non snaturarsi e a giocare con i propri mezzi, il tecnico astigiano ha proposto sempre un 4-4-2 compatto, con tantissimi giovani, ben coperto e rapido nelle ripartenze, che hanno saputo far male a tante squadre ben più attrezzate. L'assenza per infortunio di Lewandowski è stata tamponata da Poppa e Anibri, piacevoli sorprese della prima parte di stagione.
Pareva l'idillio perfetto, la ripetizione di un film bellissimo già visto. Luca Sacco Direttore Sportivo, Luca Pellegrini allenatore, tanti ex Derthona e l'idea di far fare alla Valenzana Mado il doppio salto già fatto dai Leoni anni fa. Ma mentre gli orari sembravano lanciatissimi verso il primo posto a fine 2023 la benzina ha iniziato a scarseggiare: 24 punti nelle prime 11 giornate, 3 nelle ultime 4. Ma il dato poco confortante sono i 14 gol subiti in queste 4 gare, a cui ha fatto da cornice l'eliminazione dalla coppa Eccellenza per mano del Saluzzo.
Parlare di flop completo sarebbe ingeneroso nei confronti di una squadra comunque terza in classifica, ma va detto che la Valenzana è la squadra che ha speso di più per distacco, ha tanti ex Serie D e giovani di livello, ma al momento la difesa non ha dato le giuste risposte. Un po' di viavai dal mercato c'è stato, ma siamo sicuri che i problemi siano stati risolti?
Ogni anno quel che fa il Cuneo Olmo di Magliano fa discutere. C'è chi dice che per il nome e il logo che porta dovrebbe distruggere il campionato, c'è chi dice che questa squadra non ha la forza giusta per ambire a un salto in Serie D, ma chiaramente i biancorossi avrebbero potuto fare qualcosa in più. Passino le sconfitte con Saluzzo e Vanchiglia in trasferta, ma i KO interni con Cavour, San Domenico Savio e Centallo erano assolutamente evitabili.
La squadra resta al quarto posto, a 5 punti dalla vetta e non tutto è perduto, ma chiaramente i fantasmi dell'anno scorso, con un vantaggio cospicuo dalla seconda buttato alle ortiche nelle ultime giornate può portare negatività. Spetta a Magliano il lavoro più difficile: la difesa funziona, l'attacco ha fatto troppo poco con i 20 gol fatti in 15 partite, portati soprattutto dai soliti Andrea e Jack Dalmasso (11 gol in 2). Forse è una questione di consapevolezza: bisogna essere piú Cuneo e meno Olmo.
Mezzo solo perché sono arrivate due vittorie nelle ultime due gare del 2023, ma escludendo i 6 punti conquistati contro Valenzana e Fossano l'inizio di stagione della Pro Dronero è stato un grosso fallimento. Ritmo da zona playout, tanti passi falsi inaspettati, un reparto offensivo che ha spesso faticato (16 reti fatte in 15 gare, di cui 7 nelle ultime due) e soprattutto troppe sconfitte, addirittura 7 in questa prima parte di stagione.
La brutta annata chiusa dai Draghi di Caridi lo scorso anno doveva diventare un lontano ricordo, ma al momento i biancorossi stanno riuscendo a fare peggio. Forse, è arrivato il momento di veder ridimensionato il sodalizio, non più corazzata che sogna la D, ma una squadra da metà classifica.
I due grandi assenti tra i bomber del girone. In molti tra gli attaccanti hanno rispettato le attese, ma chiaramente da due del calibro di Atomei e Scavone ci si aspettava un rendimento più alto. Atomei ha patito sicuramente l'inizio di stagione complesso del suo Moretta, trovando il primo dei suoi 4 gol stagionali solamente alla sesta giornata (che ha coinciso, tra l'altro, con la prima vittoria dei Verdi in campionato); Scavone è invece arrivato come punta di diamante del mercato del Carmagnola neopromosso, con in dote i 26 gol fatti col Lascaris in Promozione. Ne sono arrivati solo 3, nelle due competizioni, non abbastanza per soddisfare le attese di una squadra che cerca reti pesanti per la salvezza