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Top e Flop Promozione

Le storie più belle del 2023 sono qui: tra favole e corazzate sotto traccia, questo è ancora il girone dei sogni

Lunga lista di top e sorprese nella prima parte di stagione. Chi era in Eccellenza o chi sogna di andarci da anni è partito con il piede sbagliato

PROMOZIONE PIEMONTE GIRONE B RISULTATI CLASSIFICHE

PROMOZIONE PIEMONTE GIRONE B TOP E FLOP: le torinesi volano, le canavesane meno. Buoni e cattivi del girone d'andata

La chiamano "la Terza Eccellenza", da sempre un girone ricco di qualità e di insidie. E nonostante il grande numero di nuovi volti in categoria anche quest'anno, fino ad ora, il girone B di Promozione continua a regalare qualità: a pochi giorni dal ritorno in campo facciamo un sunto di chi ha fatto bene e chi male, tra i top e i flop del 2023 ormai concluso.


 AL TOP... 

VINCENZO PIAZZOLI

Ancora lui, sempre lui. Per molti il più antipatico, sicuramente il più vincente della categoria, capace ancora una volta di chiudere il girone d'andata in testa: Vincenzo Piazzoli ha portato il Lucento al primo posto dopo una stagione buia, rinnovando il suo zoccolo duro con volti nuovi capaci di dargli l'anima e pure di più. La grande forza fisica di Kankam e il fiuto del gol di D'Agostino, la classe di Racioppi, la grinta di Barbati, l'esperienza della difesa e soprattutto i 2005, annata dello Scudetto e vera forza di questo sodalizio: tutti ingredienti perfetti che hanno decretato il Lucento come momentanea squadra da battere. Lo decretano anche i numeri: miglior attacco del girone e due sole sconfitte, piccolo record mantenuto all'interno del gruppo. Ora non resta che mantenere il ritmo e vincere, per la sesta volta, la Promozione.

QUINCIVATA, CORAZZATA IN PUNTA DI PIEDI

Per capire a pieno il mondo Quincitava, probabilmente, bisogna viverlo dall'interno. Una piccola isola felice tra Piemonte e Valle d'Aosta a cui nessuno chiede di fare il colosso di una regione ricca di piazze calcistiche importanti, ma che comunque sta imparando a farlo in ogni campionato in cui partecipa. La crescita del settore giovanile non è l'unico tassello positivo, perché probabilmente la nota più lieta a Quincinetto è la squadra di Vernetti, il gruppo che esprime il miglior calcio del girone con un'età media bassa e con tanti prodotti della propria cantera. Sabolo, Zoppo, Vergano, Yon: le stelle sono tante nella costellazione nerostellata, sapientemente diretta da un ex portiere nerostellato a cui nessuno chiede di vincere, ma che invece può vincere davvero.

POPESCU E QUEI BRAVI RAGAZZI DEL BARCANOVA

Per i grandi nostalgici del calcio Piemontese vedere il Barcanova nelle prime posizioni di una classifica non è una notizia così sconvolgente. Ma chiaro, siamo nel 2024 e i tempi sono cambiati, così come è cambiata la società rossoblù che, con Pinto alla presidenza, sta facendo passi da gigante. Settore giovanile in crescita e prima squadra forte, costituita da un gruppo di ragazzi con grandi qualità umane e tecniche. Allenata da Luca Fichera, arrivata da un campionato di Prima Categoria distrutto, stravinto con tanto di coppa a completare il double perfetto, ma nessuno si poteva immaginare un secondo posto a -2 dalla vetta al giro di boa, con tanto di capolista battuta.

E poi c'è lui: un tal Mihai Popescu, per gli amici Michele, che fino a qualche anno fa giocava sui campi in terra e fango della Terza Categoria e ora è il capocannoniere non solo del girone B di Promozione, ma di tutta la categoria in Piemonte. 13 gol fatti, giocate da Star e tanto altro: impossibile non sognare insieme al Barcanova.

IL VALLORCO DEI MIRACOLI

Dicono che a Cuorgnè ancora non ci credono quando guardano la classifica del girone. E fanno bene, perché nessuno, nemmeno il più incallito anziano cuorgnatese tifoso del Vallorco, avrebbe mai immaginato di vedere la squadra di Bruno Mattiet al quarto posto a gennaio. Eppure è tutto vero: mancano 12 punti alla tanto agognata "quota 40 punti", ma al di là di quello la squadra pare volare verso orizzonti mai visti prima, senza porsi limiti. Bruno e Rizzuto sono ormai i veterani di questa squadra e se la stanno portando con orgoglio sulle spalle, ma l'esplosione di talenti come Zamuner stanno facendo da cornice a un vero e proprio miracolo.

E poi c'è lui, Seydou Sanogo, professione difensore centrale vecchia scuola e nel tempo libero devastante rigorista. Miglior specialista di tutta la Promozione dagli 11 metri con 6 gol fatti, a cui si aggiunge un settimo centro che lo rende uno dei migliori difensori della categoria per rendimento. Talmente forte davanti che, in emergenza, Bruno Mattiet l'ha anche schierato attaccante. Potrebbe essere una tattica, in futuro.

BUSTI E CANTELE, GENERAZIONI A CONFRONTO

Menzione d'onore per i due migliori portieri del girone, Alessandro Busti e Giorgio Cantele. Punti di riferimento di Rivarolese e Ivrea e figli di due generazioni totalmente differenti, hanno portato a casa rispettivamente 9 e 8 clean sheet, al pari della coppia del girone D composta da Corradino (Santostefanese, 9 clean sheet) e Gaione (Ovadese, 8 clean sheet). Tra i migliori portieri della categoria, stanno provando contenendo i gol subiti a risollevare le sorti delle due big canavesane, per puntare con forza a una risalita in classifica. 14 anni di differenza, ma stesso difficile mestiere: parare tutto.


 CHE FLOP... 

DOVE SONO IVREA E RIVAROLESE?

Partiamo dalla fine delle note liete per iniziare le note dolenti. È vero, Busti e Cantele stanno facendo grandissime cose, ma onestamente da Ivrea e Rivarolese ci si deve aspettare qualcosa in più. 7 punti di ritardo dal primo posto per gli Orange di Tosoni e 10 per i granata di Cavaliere, che hanno le due migliori difese del girone ma con un reparto avanzato che fa fatica (soprattutto l'Ivrea, undicesimo attacco del girone) e che deve categoricamente fare di più.

I numeri e le qualità per avvicinarsi al Lucento, unica squadra che sulla carta potrebbe essere più forte nell'organico, ci sono, ma serve probabilmente trovare una quadra in più per poter scavalcare squadre in forma favolosa come Barcanova e Vallorco: tutto passa dal trovare maggiore continuità nei momenti clou, smettendo di perdere punti per strada.

VENARIA TOTALMENTE RIDIMENSIONATO

Un forte ridimensionamento era prevedibile, ma così tanti punti di distanza dalle prime posizioni probabilmente no. È un nuovo Venaria, lontano parente da quello che ha fatto bene a lungo in Eccellenza, visto che ora i cervotti navigato a metà classifica in Promozione e sembrano non essere una rivale delle big per playoff e primo posto. La stella di Di Bari sembrava potesse essere quella in grado di trascinare tutti, ma la sua assenza dai campi è pesata parecchio e gli arancioverdi, in 15 gare, ne hanno vinte solo 5.

Un po' troppo poco, soprattutto in trasferta dove il Venaria ha perso 6 volte su 7, battendo solamente il Montanaro lontano dal Don Mosso, e segnando solamente 3 gol. Il resto dei punti sono poi arrivati tutti in casa, dove la squadra di Pasquale e Parente ha fatto decisamente meglio. I playoff sono lontani ma mai dire mai, più che altro serve non perdere troppi punti per non finire immischiati in una improbabile lotta playout.

IL MERCATO DI SPAZIO TALENT E VILLARBASSE

Al di là dei risultati negativi che uno può ottenere con un salto di categoria, le lacune mostrate da Spazio Talent e soprattutto Villarbasse sono eloquenti. Partiamo dai torinesi: la società di Toni Tucci ha fatto benino in casa, sfruttando l'ostico campo casalingo dove hanno ottenuto 11 punti dei 12 totali, ma a fare la differenza sono state grinta e forza del gruppo. La qualità per la categoria, invece, pare mancare e a dicembre-gennaio non sono arrivati enormi rinforzi per poter voltare pagina da questo punto di vista.

Discorso ancor più profondo per il Villarbasse, peggior difesa (41 gol incassati), squadra con più sconfitte (12 su 15) e soli 5 punti in saccoccia. L'arrivo dell'espertissimo Vincenzo D'Agostino è stato l'unico acquisto di categoria, per un mercato dettato dal budget che ha portato a galla tante lacune simili a quelle dello Spazio Talent. Per salvarsi serve trovare un miracolo a Villarbasse, mentre l'STS deve fare forza su "garra" e gruppo, perché le rivali sul piano qualitativo dell'organico hanno qualcosa in più.

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