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Serie D

Sono i più forti della Serie D: i talenti della terza squadra di Milano danno spettacolo

L'Alcione mette nel mirino la promozione: le pagelle della partita contro il Città di Varese

SERIE D ALCIONE

SERIE D ALCIONE: Francesco Manuzzi, centravanti orange

«I numeri non contano», ci dicevano alle elementari, magari quando si prendeva un brutto voto nell'ultima verifica di matematica, forse per tirarci su il morale davanti alle correzioni in penna rossa della maestra. Ed è vero, i numeri possono contare solo fino ad un certo punto. Ma se volessimo cominciare da quelli, giusto per tracciare subito le basi del discorso, il concetto sarebbe molto chiaro: l'Alcione domina ancora, senza se e senza ma, portandosi sempre più in alto nella classifica e proiettandosi sempre più convintamente in Serie C.

E allora partiamo con la prima coppia di numeri: 2 e 0. 2, come i gol fatti dai ragazzi di Cusatis davanti al calorosissimo tifo casalingo del Kennedy. 0, come le reti del Città di Varese, bestia nera degli orange, tra le poche compagini ad aver scalfito il loro dominio nel girone di andata. Passiamo ad un altro numero: 8, come i punti che separano la capolista dalla seconda in classifica, il Chisola. Si tratta di un gruzzoletto mica da ridere, si tratta di una mezza promessa di promozione. Infine, l'ultimo numero: 15, come le partite rimaste da giocare in campionato, ancora troppe perché Cusatis, nonostante tutte le migliori premesse, possa cullarsi sugli allori. In mezzo a tutti questi numeri rimane la fattualità di un Alcione che convince e si merita una pagella da appendere al muro. Va detto che il Città di Varese non ha certo deluso le aspettative, portando in via Olivieri un gioco solido e fisico, che regge per tutto il primo tempo ma che si deve scontare, alla fine, con quello che hanno da dire i numeri. Insomma, questi numeri - questi sì - contano davvero. 

LE PAGELLE DELL'ALCIONE

Agazzi 7 Durante il primo tempo i suoi servigi non sono quasi mai richiesti, un po’ perché il Città di Varese non riesce mai davvero a sfondare la linea difensiva; un po’ perché la fetta di campo compresa tra la posizione di Chierichetti e Caremoli è una zona insidiosissima, che non lascia scampo ai palloni che tentano di insediarvisi. Insomma, per i primi 45 minuti Agazzi può dormire sonni tranquilli. Ma il portierione classe 2004 sa fare come fanno i gatti: dorme con un occhio aperto. E, proprio come i gatti, quando serve si arrampica su ogni pallone. Non gli sfugge nulla e trova sempre il timing perfetto per uscire e interrompere azioni potenzialmente pericolose. 
Chierichetti 6.5 È una partita di gambe, di cuore, di fatica e di concentrazione. Il Città di Varese è anche - non solo, certo, ma sicuramente è una caratteristica che aiuta - una squadra fisica, tanto che riuscire ad arginare con successo Furlan e Banfi non è impresa facile. Lui risponde al suo dovere di terzino destro con una parola molto semplice: “Signorsì”. Pur senza grandi virtuosismi, fa il suo con costanza per tutti i 90 minuti di gioco.

Venturini 7.5 Sarà forse per quella traversa colpita in pieno nel secondo tempo? O forse per il suo lavoro certosino in area di rigore, volto a smantellare, passaggio per passaggio, ogni tentativo biancorosso? Entrambe valide opzioni, ma no. E allora perché Venturini sorprende così tanto? In una manciata di parole: per la sua costanza. I compagni possono sempre fare affidamento su di lui per ricostruire e, perché no, per risolvere situazioni complicate.
Miculi 7 Una cosa emerge chiaramente: Miculi c’è. C’è in difesa, innanzitutto, dove mette tutta la sua velocità e il suo talento per stroncare sul nascere i tentativi di Banfi e Furlan. E poi, giusto per non farsi mancare nulla, c’è anche in attacco, dove non disdegna qualche guizzo da fantasista: come quando sbuca sul calcio d’angolo di Palma e, con uno stacco di testa quasi perfettamente orchestrato, per poco non trova la sua seconda rete stagionale.
Caremoli 7 Intelligenza, velocità, consistenza. Bastano tre parole - e rispettive definizioni - per raccontare uno dei pilastri di Cusatis. Intelligenza: perché quando c’è da prendere fallo Caremoli lo fa con occhio malizioso ma mai scorretto, sapendo giocare con l’avversario senza concedergli il fianco. Velocità: perché quando serve è lui quello che scatta a recuperar palloni, come dimostra splendidamente quando Venturini gli indirizza un passaggio lungo verso la porta biancorossa. Consistenza: perché Caremoli non delude mai, neanche quando la partita è difficile, neanche quando l’avversario spinge e neppure quando il gol non arriva subito. E il posto fisso da titolare, nonostante sia un classe 2005, ne è la conferma. 
Foglio 8 Signore e signori, ecco a voi "the man of the day". È tra i più giovani della rosa di Cusatis ed è il novellino appena approdato nel "calcio dei grandi" dopo un passato di tutto rispetto alla Primavera del Milan. Eppure, tra i "grandi" non sfigura per nulla: lo conferma quel gol perfetto su assist di Laribi che chiude la partita al 37’ del secondo tempo. Perché man of the day e non solo del match? Semplice: perché il giorno del suo terzo gol stagionale è anche il giorno del compleanno di papà Bartolomeo, a cui viene dedicata la rete. Un regalino con i controfiocchi.
Piccinocchi 6.5 Nel primo tempo non è precisissimo su alcuni passaggi, ma torna prontamente in forma nella ripresa. A centrocampo è svelto come un ladro: ruba palloni con lavori puliti, senza che quasi Palazzolo, Mandelli e Perissinotto possano accorgersene. Si aggiunga a questo, sempre nel secondo tempo, un ritrovato timing sulla palla che non gli fa sbagliare nemmeno un inserimento. 
24’ st Laribi 7 È arrivato a dicembre e si è ambientato subito bene in casa orange, dalla sintonia con i compagni in spogliatoio alla vera e propria sinfonia trovata con il gioco chiesto da Cusatis. Il match contro il Città di Varese è la prova del nove: entra in campo a poco più di un quarto d’ora dalla fine ed è subito decisivo, confezionando l’assist che regala il gol a Foglio.
Palma 7.5 È un tuttofare: c’è bisogno di un buon calcio d’angolo? Palma è la risposta a tutti i problemi; c’è bisogno di smistare con intelligenza per ripartire? Palma si offre volontario; c’è bisogno di un passaggio lungo, ma dalla precisione chirurgica? Prego, rivolgersi a Palma. Insomma, il numero 10 degli orange si fa in quattro per tutta la partita e diventa fin da subito uno degli assi portanti della squadra di casa.
Invernizzi 7 Perissinotto ha vita difficile, difficilissima, con lui davanti. In più di un’occasione Invernizzi dimostra le sue qualità di velocista e anticipa il centrocampista avversario, talvolta costringendolo anche a fare fallo pur di tenersi il pallone. È un giocatore d’esperienza e di furbizia, che dà sempre sicurezza a Cusatis. E che dire poi dell’assist che confeziona il gol di Manuzzi? Calcio allo stato più puro (29' st Bonaiti sv).
Morselli 7 Si potrebbe cominciare dalla palla perfetta piazzata per il colpo di testa di Barbuti, oppure dal tentativo coraggioso sul bel passaggio di Palma, oppure ancora dal calcio d’angolo che costringe Ferrari ad un pronto intervento. Ma andiamo per ordine, prima le basi: il suo è un gioco da fuoriclasse purosangue, che ha fatto del fiuto per il gol il suo marchio di fabbrica. Tutto il resto è solo una diretta conseguenza (41' st Battistini sv).
Barbuti 6.5 Protagonista di un bel tentativo di testa, sull’ottima iniziativa di Morselli, che però finisce troppo centrale per impensierire un attento Ferrari. Fa il suo con qualche buon inserimento anche nella ripresa, ma l’impressione è che possa dare ancora di più.
24’ st Manuzzi 8 Se Foglio è "the man of the day", a lui possiamo conferire con tranquillità il titolo onorifico di "man of the match". La partita è complessa, il risultato bloccato per tutto il primo tempo. All’Alcione serve dare una svolta alle sue soluzioni offensive, immettendo un po’ di aria fresca nel settore d’attacco. Manuzzi risponde presente. Entra in campo e nel giro di tre minuti segna il gol che mette in discesa la partita. Ormai si sa, proprio questa è la sua specialità: essere decisivo. 
All. Cusatis 8 Partiamo dai fatti: il suo Alcione è sempre più primo in classifica. Ancora non si vuole parlare di Serie C nella panchina orange, forse più per scaramanzia che per altro. Perché, fatti alla mano, c’è davvero pochissimo “altro” che potrebbe frapporsi tra i ragazzi del Kennedy e la promozione. Dietro ai fatti, si nasconde il processo: un processo lungo almeno due anni (con alcuni nomi della rosa anche di più), improntato al lavoro duro e al sacrificio per l’obiettivo comune. Cusatis è il legittimo direttore di questa sinfonia d’intenti che ha portato l’Alcione ad essere la legittima prima potenza del campionato.

LE PAGELLE DEL CITTÀ DI VARESE

Ferrari 6.5 L’attacco dell’Alcione non gli lascia tregua. Le occasioni confezionate dagli orange sono tante, tantissime, spalmate soprattuto nel secondo tempo. In molte di queste si fa trovare preparato: esce con i tempi giusti e fa ripartire il gioco con intelligenza, quando può.
Vitofrancesco 7 Tra i migliori della compagine ospite. Di Vitofrancesco ce n’è solo uno, ma ad un certo punto (specie nel secondo tempo, specie nell’intesa con Cottarelli) sembra che in campo ce ne siano di più: il difensore biancorosso è una certezza su molti palloni e fa del suo meglio per opporre resistenza all’attacco casalingo.
Cottarelli 6 Riesce ad impostare qualche allungo interessante sulla fascia destra, ma nulla che lasci davvero il segno sulla partita. Il gioco, comunque, riparte spesso dai suoi scarpini.
Molinari 6.5 Nel primo tempo si fa notare di più che nella ripresa, forse complice la stanchezza nelle gambe dopo una settimana intensa dal punto di vista fisico. In più di un’occasione riesce a dare fastidio a Invernizzi, mentre, all’ultimo minuto, è lui ad allontanare un pericoloso tentativo di Battistini. 
Benacquista 6 Troppo lento in fase difensiva, si fa spesso superare da Morselli. A sua discolpa si può dire che quella contro l’Alcione non era certamente una partita semplice per la difesa biancorossa.
Perissinotto 7 Mescolate tanta grinta in mezzo al campo con un po’ di sano fiuto per il gol, aggiungendo magari anche una spolverata di doti da velocista. Infornate a 5 gradi - questa, più o meno, la temperatura con la quale hanno giocato i ragazzi del Varese al Kennedy - e in men che non si dica avrete pronto l’impasto del gioco di Perissinotto. È tra quelli che ci crede di più nella formazione biancorossa, tanto da apparecchiare anche un valido tentativo per la rete che avrebbe potuto riaprire la partita. L’assist è di Furlan, la distanza dalla porta è tanta, ma non proibitiva. L’unico problema rimasto a rovinare la festa è il solito Agazzi, che interviene e spezza i sogni di gloria.
Mandelli 6 Non riesce ad incidere come vorrebbe. Si salva con una piena sufficienza grazie all’intraprendenza di un’occasione, quando, su assist di Banfi, prova a colpire verso la porta avversaria. Il tiro finisce comunque fuori dallo spettro della porta di Agazzi.
Palazzolo 6 Il centrocampo di Cotta non riesce ad ingranare appieno la marcia durante il match. Palazzolo deve arrendersi spesso all’intraprendenza di Palma e Piccinocchi, la cui abilità è quasi impossibile da contenere. Trova qualche buon dribbling in mezzo al campo, grazie al quali si smarca e si inventa spazio per far ripartire il gioco biancorosso (34' st Liberati sv).
Stampi 6.5 Caremoli lo contiene, Invernizzi lo schiaccia, Morselli gli dà qualche grattacapo. La partita è complessa e si sapeva, ma Stampi ce la mette tutta per tirare qualcosa fuori dal cappello magico e ribaltare le sorti del match. Ci prova soprattuto con Furlan, con il quale imbastisce un bel valzer vicino alla porta orange. L’intervento dei provvidenziali difensori di Cusatis costringe però a battere in ritirata (44' st Ortelli sv). 
Di Maira sv
11’ Furlan 6.5
Di Maira si infortuna dopo 10 minuti di gioco, complice una forma fisica già compromessa. Lui è chiamato a metterci una toppa e lo fa con buone soluzioni d’attacco. Non sfigura e dà a Banfi un buon compagno offensivo, intraprendente e sicuro, sebbene non troppo lucido nel momento di concretizzare.
Banfi 6.5 Propositivo davanti, ma non trova spazio per essere incisivo. Si mette a disposizioni di buone soluzioni corali allungando sia per Mandelli che per Perissinotto. Partita pienamente sufficiente nonostante non trovi la porta. 
All. Cotta 6.5 Il suo Città di Varese è una delle squadre che l’Alcione temeva di più. La sconfitta orange all’andata è un fiore all’occhiello per Cotta e non può essere del tutto cancellato dal 2-0 della ventitreesima giornata. Almeno per il primo tempo, il tecnico biancorosso può dire di essersela giocata alla pari contro una squadra che, per il gioco dimostrato nelle ultime partite, rimane tra le dilettantistiche solo sulla carta. 

LA PAGELLA DELL'ARBITRO

Eremitaggio di Ancona 7 Amministra bene una partita molto sentita. Non ci sono particolari episodi dubbi, ma gli animi in campo sembrano sempre sull'orlo di scaldarsi. Lui è sicuro nell'estrarre i cartellini e non lascia spazio a proteste.

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