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Under 19

Non è mai successo nella storia: conquistano il big match e sono secondi in classifica

Un gol di testa alla CR7, due reti lampo e due rigori: anche quest'anno è una sfida memorabile

D'Onghia Leone Borgonovo Puglisi Lentatese

UNDER 19 LENTATESE • Da sinistra Riccardo D'Onghia, Riccardo Leone, Mattia Borgonovo e Mattia Puglisi

Questa volta è tutto vero. Questa volta non c’è rimonta che tenga. Questa volta cambia il finale, ma le emozioni no, o almeno, per chi guarda da fuori. Per la Lentatese di Londei, invece, cambia tutto. I rossoblù battono 3-1 il Mariano e lo superano al secondo posto in classifica al termine di una partita quasi perfetta. Un po' di sofferenza iniziale, poi l'incornata del solito Leone e la reazione da grande squadra, quella capace neanche un minuto dopo aver subito l'1-1 su rigore da Bocchi di riportarsi in vantaggio con Puglisi. La differenza, però, la fa il secondo tempo, e lo dice la storia: un anno fa avanti 3-1 i sevesini vennero ribaltati dai comaschi per un 4-3 indimenticabile, ma è proprio dal passato che si impara. Dopo neanche cinque minuti, infatti, D'Onghia raddoppia il vantaggio, scrivendo sul tabellino proprio quel 3-1, che questa volta non cambia. La storia, dunque, non si ripete, anzi, va aggiornata: per la prima volta nella sua esistenza l'Under 19 rossoblù è seconda in classifica, da sola.

INCORNATA LEONE, PUGLISI MUTA BOCCHI

Seconda contro terza, capocannoniere contro vice-capocannoniere e il ricordo di una sfida incredibile giocata appena un anno fa. Questo è Lentatese-Mariano, un match che 371 giorni fa vedeva gli ospiti ribaltare il 3-1 del primo tempo nel 4-3 finale e che ora vale addirittura un posto alle spalle della Vis Nova capolista, a portata d'aggancio per i gialloblù di Ferri e distante solo 5 punti dai rossoblù di Londei, che tra le mura di casa possono togliere la medaglia d'argento dal collo degli ospiti. Per farlo, però, serve una vittoria, e fin dalle prime battute è evidente che la voglia di ottenerla sia tanta, da entrambe le parti. L’avvio è infatti di quelli intriganti, con una palla gol per testa nello stesso minuto, il 4’: prima Rapuano filtra a destra per Borgonovo, che a rimorchio trova la deviazione un po’ debole di Leone e presa in tuffo da Valtulini, poi Ragusa lanciato a sinistra pesca al centro Bocchi, il cui destro è sporco e facile presa di Mauri. Primi squilli di un match che vede il Mariano in maggior gestione del pallone, con Campi che si abbassa addirittura sulla linea dei centrali Sanzò e D’Amato, mentre Talon e Lomazzi si alzano sugli esterni avvicinandosi alle ali Chindamo e Ragusa, ai lati del riferimento centrale Bocchi. Nel mezzo, invece, Barzaghi si alterna in cabina di regia, con Mazzone che fa da collante tra i reparti. La Lentatese, invece, resta attenta nel suo 4-3-3 con Meroni, Barilla, Giannuzzi e Bertossi nelle retrovie, D’Onghia, Rapuano e Tagliabue a centrocampo, Leone, Puglisi e Borgonovo in attacco. Tra i pali, invece, scende a dare una mano dalla prima squadra Mauri, che al 9’ chiude prima le gambe sul tiro ravvicinato di Campi - messo in porta dallo stupendo taglio da destra verso sinistra di Chindamo - e poi blocca il mancino proprio di Chindamo, deviato dopo una gran giocata in area su Meroni. Proprio il numero 3 di casa, però, prova a scuotere i suoi con una punizione di poco a lato (15’), per poi murare un tiro a botta sicura di Ragusa su sponda di Bocchi (17’). Buone occasioni per un Mariano più presente in zona gol, ma quando non raccogli i frutti rischi di restare col cestino vuoto, ed è quello che succede ai comaschi. Superata la prima fase del match, infatti, la Lentatese aumenta il peso offensivo sfruttando soprattutto le fasce e i cross. Arrivano così due tentativi di Puglisi fuori dallo specchio - un destro al volo non semplice (24’) e un mancino da dentro l’area più alla portata (28’) - che lanciano un segnale colto al 30’, quando Rapuano su un contro-cross da sinistra pesca l’incornata perfetta di Leone: è 1-0. Vantaggio da controllare, in teoria sì, ma la sfida dell’anno scorso riecheggia ancora sul campo di Lentate e ricorda che tutto può succedere. Già, perché tre giri di lancette più tardi il Mariano conquista un calcio di rigore per un presunto fallo su Campi su corner e Bocchi pareggia i conti, ma letteralmente 30 secondi dopo è di nuovo vantaggio rossoblù: palla a centrocampo, larga a destra per Borgonovo e cross in mezzo, dove la sfera resta nei piedi di Sanzò e Puglisi la butta dentro da due passi. Incassato immediatamente il 2-1 i comaschi reagiscono nel finale, ma Mauri è attento sia sulla punizione di Chindamo sia sul filtrante di Bocchi per Campi, chiuso uscendo dai pali con i tempi giusti per blindare il vantaggio prima del duplice fischio dell’arbitro.

D'ONGHIA PER LA STORIA

Preso il 2-1 in un nanosecondo, al rientro in campo ci si aspetterebbe un Mariano sulla falsariga di inizio match, ma il secondo tempo dei comaschi inizia malissimo. Dopo tre minuti, infatti, la Lentatese alla prima discesa mette ancor più in salita il match dei gialloblù: soffiata palla a centrocampo, Leone imbuca a sinistra per D’Onghia, che dopo un cross murato batte Valtulini in diagonale e fa 3-1. Un doppio vantaggio che gli ospiti provano subito ad accorciare con una schema su punizione battuto da D’Amato e quasi finalizzato da Campi, il cui destro spalle alla porta esce di pochissimo sul palo opposto. Sembra l’incipit della classica reazione dei ragazzi di Ferri, ma il secondo tempo scivola con l'allenatore che sfoglia il mazzo in panchina per trovare il classico jolly. Il tecnico si gioca così le carte Mandaradoni a destra, Della Mura a centrocampo e il duo Charf-Modica in attacco, mentre Londei si limita a togliere l’esausto Rapuano per Brambilla. La macchina rossoblù prosegue così a girare senza incepparsi, mentre quella gialloblù continua a cercare la svolta decisiva. La sbandata, però, rischia di essere vicinissima al 37’, quando un infinito Puglisi cavalca da centrocampo fino all’area comasca, resiste alla scivolata di un avversario e prende la mira col destro, ma Valtulini apre il compasso e di piede fa il miracolo. Le ultime speranze di rimonta ospite sembrano svanire al 40’, quando Leone, imbucato da Dones, si guadagna un rigore e lo realizza, ma viene costretto a ribatterlo dall’arbitro e questa volta viene ipnotizzato dal numero 1 avversario. Il 4-1 non arriva, però la Lentatese non si ferma e una volta caduto anche l’ultimo granello della clessidra può finalmente festeggiare una vittoria stupenda, frutto di un atteggiamento impeccabile nella ripresa.

IL TABELLINO

LENTATESE-MARIANO 3-1
RETI (1-0, 1-1, 3-1): 30' Leone (L), 35' rig. Bocchi (M), 36' Puglisi (L), 3' st D'Onghia (L).
LENTATESE (4-3-3): Mauri, Bertossi, Meroni, D'Onghia, Barilla, Giannuzzi, Borgonovo, Rapuano (28' st Brambilla), Puglisi (40' st Dones), Tagliabue, Leone. A disp. Fudulski, De Zan, Re, Mastrullo, Nocera, Corbetta. All. Londei. Dir. Barilla.
MARIANO (4-3-3): Valtulini, Talon (5' st Mandaradoni), Lomazzi, Sanzò, D'Amato, Barzaghi (15' st Radaelli), Chindamo (26' st Charf), Mazzone (18' st Della Mura), Bocchi (26' st Modica), Campi, Ragusa. A disp. Del Forno, Defina, Colzani, Lissoni. All. Ferri. Dir. Canzi.
ARBITRO: Parisi di Saronno.
ESPULSO: 46' st Tagliabue (L).
AMMONITI: Tagliabue (L), Tagliabue (L), Barilla (L), D'Amato (M), Ragusa (M), Campi (M), Sanzò (M).

LE PAGELLE

LENTATESE

Mauri 7 Viene dalla prima squadra e lo si capisce dalle piccole cose, del tipo che ogni singolo pallone che prende resta nella sua figura. Osservazione di poco conto? Non proprio, perché così facendo sventa il pericolo di tap in e trasmette sicurezza a tutta la squadra. È sempre ben posizionato, mani o piedi che siano para sempre, a tal punto da mettere il guantone pure sul rigore di Bocchi, ma non basta per il clean sheet.
Bertossi 7 Se nel primo tempo lascia qualche spazio di troppo in profondità sulla fascia destra, nella ripresa gioca un'altra partita. Appena rientrato in campo chiude subito un'occasione comasca, dimostrando di essere sul pezzo, cosa perdura fino a fine match.
Meroni 7 Un blocco, una buona punizione e dei bei duelli sulla fascia, alcuni persi altri vinti. È questo il riassunto di una prima frazione di gioco di ottima fattura, seguita da un secondo tempo dove appare di meno, ma come tutta la squadra sbaglia veramente poco.
D’Onghia 7.5 Il giocatore più emblematico del salto di qualità dei rossoblù tra la prima e la seconda parte del match. Chiuso i primi 45 minuti di gioco su un buon livello, nella ripresa prende l'asticella e la piazza a 2 metri e 45 centimetri, quelli del record mondiale. Lotta, recupera palla, segue l'avversario fino alla linea di fondo e, soprattutto, chiude la partita con un inserimento sulla fascia sinistra e un bel diagonale.
Barilla 7 Ha bisogno di un po' di tempo per prendere le misure sui lanci degli avversari, ma passata la prima mezzora torna sui suoi soliti livelli. La differenza, poi, la fa nel secondo tempo, quando calamita un paio di tiri indirizzati verso lo specchio della porta e li riflette fuori dall'area di rigore.
Giannuzzi 7 Probabilmente il più costante della linea difensiva sevesina. In una prima frazione di gioco in cui c'è qualche sbandata sui palloni in profondità, lui colleziona dei buoni anticipi. Meno appariscente nella seconda parte del match, dove però non commette sbavature.
Borgonovo 7.5 Il vero sassolino nella scarpa del Mariano, quello che galleggia lungo la pianta del piede dei comaschi dall'inizio alla fine della partita. Nel primo tempo è infatti lui la fonte principale delle occasioni create dai rossoblù grazie ai suoi affondi sulla fascia destra e ai suoi cross, da cui nascono sia l'1-0, con la palla colta da Rapuano sul lato opposto e rimessa al centro, che soprattutto il 2-1. Nella ripresa crea ancora qualcosina, ma spicca più che altro per un paio di palloni rubati alla fonte di gioco avversaria.
Rapuano 7.5 Era uno degli osservati speciali e non delude le aspettative. L'azione offensiva si concentra sia per i padroni di casa che per gli ospiti sulle fasce, ma a centrocampo trova comunque il modo di farsi notare nella zona di sinistra, dove spesso supporta l'avanzata rossoblù. La dimostrazione arriva sul vantaggio della Lentatese, quando pennella un cross quasi più del gol: un arcobaleno degno di un folletto irlandese.
 (28' st Brambilla sv).
Puglisi 7.5 Sostituire il febbricitante Dones non era un compito facile, lui però ci prova, si sbatte tanto, si fa sentire e fa capire che è lì, dentro la partita, cosa fondamentale per un attaccante. Fa le prove generali con un destro al volo non semplice e un mancino su cui forse si rimprovera qualcosa, ma appena la difesa gli lascia una palla ghiottissima lui non perdona e segna il primo gol del suo campionato. Una rete che difficilmente dimenticherà, così come una prestazione generosissima, come quella cavalcata finale che lo porta a un piede dalla doppietta. (40' st Dones sv).
Tagliabue 6.5 Là in mezzo trovare il modo di mettersi in evidenza non è facile, ma se D'Onghia e Rapuano ci riescono è anche perché serve qualcuno che li controbilanci. Eredita la 10 dell'assente Morin e la onora senza strafare, pulendo qualche buon pallone e dando quell'equilibrio fondamentale per la squadra. Peccato solo per quell'espulsione a partita ormai vinta.
Leone 7.5 Nei primissimi minuti sbatte su Sanzò a sinistra, allora prova a rendersi pericoloso nel cuore dell’area, ma l’unico tiro nello specchio è strozzato. La zona è quella giusta, bisogna solo cambiare arma nell’inventario e selezionare il colpo di testa, quello perfetto con cui sblocca il match. Nella ripresa, invece, attiva l'abilità speciale: l'imbucata, quella con cui manda in porta D'Onghia per la rete nel 3-1. Ci sarebbe spazio anche per la passiva, ma dopo aver spiazzato Valtulini dagli 11 metri cambia angolo sulla ribattuta e gli viene negata la doppietta. Poco male, la vetta dei bomber è sempre sua.
All. Londei 7.5 Come andrà a finire non si sa, ma il tecnico dei sevesini può godersi un weekend storico. Per la prima volta nella sua storia la Lentatese è seconda in classifica, da sola. Un risultato merito di quel carisma che l'anno scorso mancava, e la dimostrazione arriva in una ripresa quasi emozionante. Il 3-1 segnato dopo tre minuti è il classico errore avversario punito da grande squadra, così come la capacità di ridurre a una sola le occasioni concesse a una big del calibro del Mariano, più abituata a stare nelle posizioni che contano. Ora, però, arriva la parte più difficile: confermarsi lassù per sognare veramente qualcosa di grande.

La formazione titolare schierata da Vittorio Londei

MARIANO

Valtulini 7.5 Probabilmente la nota più lieta del match dei comaschi. Chiedergli di più sui tre gol incassati è veramente difficile, anche perché tra i pali il suo lavoro lo fa ancora una volta in maniera egregia. È attento sulle palle in profondità, bloccate uscendo coi tempi giusti, poi nel finale tiene su la baracca con una bella parata di piede e ipnotizzando Leone dal dischetto.
Talon 5.5 A destra sale tanto sulla linea dei centrocampisti, ma non sempre gestisce al meglio il possesso. 
5' st Mandaradoni 6 Entra in una ripresa che si rivelerà complicata per tutta la squadra, ma dal canto suo offre qualcosa in più a livello offensivo, facendosi sentire un po' più presente.
Lomazzi 5.5 Parte bene seguendo l’avversario fin dentro l’area, poi però quando Borgonovo accende il motore fatica a tenergli il passo. È anche sfortunato in occasione della sua rete, quella che nasce dal suo lato, ma forse con un fallo non fischiato dal direttore di gara.
Sanzò 5.5 Chiude Leone in partenza e inizia il match in fiducia, poi però quel pallone rimastogli sotto le scarpe in occasione del 2-1 pesa tanto.
D’Amato 6 Fa giocate spesso pulite e spicca nel secondo tempo, dove con un paio di interventi in scivolata impedisce alla Lentatese di arrivare al tiro.
Barzaghi 5.5 Si alterna con Campi in cabina di regia per provare a dirigere le danze, cosa che fa con dei buoni tocchi, ma senza fare quella giocata determinante in una zona del campo dove lasciare il segno si rivela essere intricato per i comaschi.
15' st Radaelli 6 Buttato nella mischia sul 3-1 si ritrova dinanzi una Lentatese agguerrita e pronta a vendere l'anima al diavolo, cosa che gli rende il compito non semplice.
Chindamo 6.5 L'altra nota sinfonica dello spartito gialloblù. È uno dei più ispirati nei primi 45 minuti di gioco, dove mette in porta Campi con un pallone stupendo e poi si inventa lo spazio per un buon mancino con una gran doppia giocata. Nella ripresa, però, cala come il resto dei compagni. (26' st Charf sv).
Mazzone 5.5 Lì in mezzo contribuisce al buon palleggio della prima mezzora di gioco, ma quando il match prende un'altra piega fa più fatica.
18' st Della Mura 6.5 Numeri alla mano il suo ingresso non fa cambiare il risultato, ma dimostra un piglio apprezzabile in una ripresa di generale staticità da parte dei comaschi. Corre e lotta dietro al pallone, rimediando anche quando commette qualche errore.
Bocchi 6.5 Al di là del gol su rigore, apparentemente importante per rimettere in piedi la sfida, se non fosse per l'immediato 2-1, si mette in evidenza nel primo tempo per qualche sponda e un bellissimo filtrante per Campi. Buone iniziative, però, che lasciano spazio a una ripresa in cui gli arrivano meno palloni giocabili e dove non riesce a liberarsi dalle maglie rossoblù. (26' st Modica sv).
Campi 6 È il vice-capocannoniere del girone eppure parte praticamente dalla difesa. Nel trio di centrocampo comasco è infatti lui il faro della squadra, che si affida ai suoi piedi delicati fin dalla fase di impostazione. Svaria ovunque, illumina anche con un paio di dribbling di classe e si guadagna il rigore dell'1-1, ma pecca di finalizzazione negli ultimissimi metri, dove solitamente fa la differenza. 
Ragusa 6 Le fasce gialloblù funzionano molto bene nella prima mezzora di gioco, e lo si capisce vedendo le sue sfuriate sull'out di destra, dove con la sua rapidità crea più di qualche grattacapo alla difesa avversaria. Anche per lui, tuttavia, vale la legge del secondo tempo: la chiusura iniziale subita da Bertossi è l'emblema di una ripresa scarna là davanti per tutto il Mariano.
All. Ferri 5.5 Le premesse da fare sulla partita dei suoi ragazzi sono due: l'assenza di classe 2004 e gli episodi. Sì, perché in una giornata in cui probabilmente la sconfitta è meritata per quanto visto in un secondo tempo dove è mancata la classica reazione dei gialloblù ci sono anche quella palla rimasta sotto i piedi di Sanzò, dopo il contatto su Lomazzi, e quella tornata a disposizione di D'Onghia dopo il cross rimbalzato sul 3-1. Sfumature da segnalare, ma che non cancellano una prestazione positiva nella prima mezzora di gioco e negativa nella ripresa.

L'undici di partenza dei comaschi

ARBITRO

Parisi di Saronno 6 Un po' di confusione su alcune decisioni. In occasione del rigore fischiato agli ospiti sembra al posto giusto per valutare il presunto contatto su Campi, mentre quello su Lomazzi resta in dubbio. In generale, però, adotta un metro di difficile lettura, anche se ha il merito di non far innervosire un match molto delicato. Tutta esperienza da aggiungere al mulino.

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