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Prima Categoria

«Scimmia di m**da» da parte di un suo giocatore, l'allenatore si becca cinque mesi di squalifica

Un grave insulto di natura discriminatoria giunge dalla panchina e scoppia la rissa: il mancato riconoscimento dell'autore fa cadere la responsabilità sul tecnico che finisce la stagione anzitempo

TETTI FRANCESI RIVALTA, PRIMA CATEGORIA PIEMONTE, MASSIMO FORTUNATO

L'allenatore del Tetti Rivalta Massimo Fortunato

Una partita che aveva lasciato strascichi e che sfocia in uno dei Comunicati più duri della stagione corrente. Il Giudice Sportivo piomba sulla partita di Prima Categoria tra Nichelino Hesperia e Tetti Rivalta, vinta 1-0 dai padroni di casa e salita alla ribalta per una maxi rissa scoppiata sul finire dell'incontro tra le due panchine. Protagonisti l'allenatore del Tetti Rivalta Massimo Fortunato e l'attaccante del Nichelino Hesperia Stanislas La Monica: per il primo una pesantissima sanzione disciplinare, per il secondo invece solo una breve squalifica. Ma, come riportato da sentenza, torna a farsi vivo e pericoloso lo spettro della discriminazione razziale sui campi piemontesi.

«Espulso per condotta violenta e per gli insulti di chiara natura discriminatoria rivolti dai componenti della sua panchina al giocatore avversario La Monica Stanislas, insulti che provocavano la reazione del giocatore ed una mass confrontation in campo, durante la quale il Sig. Fortunato cercava di aggredire alcuni calciatori del Nichelino Hesperia, non riuscendoci in quanto trattenuto dai propri sodali. La sanzione è quindi comminata per ambo le condotte, ed in relazione agli insulti discriminatori in qualità di responsabile della panchina, non essendo stato individuato dall'arbitro l'autore degli stessi».

Esordisce così il Comunicato Ufficiale Numero 57 nell'assegnare una squalifica fino al 7 giugno 2024 al tecnico del Tetti Rivalta Massimo Fortunato. Cinque lunghi mesi di sanzione che pongono fine alla stagione in panchina dell'allenatore alla guida di una squadra impegnata in un'ardua lotta per salvarsi nel Girone E. Sanzione disciplinare che deriva dal mancato riconoscimento dell'autore dell'insulto discriminatorio, di cui di fatto Fortunato risponde in qualità di responsabile oggettivo della squadra; il tutto aggravato dall'accusa di aggressione ad alcuni giocatori avversari nel corso della maxi rissa scoppiata nel secondo tempo.

«Espulso per aver reagito agli insulti di natura discriminatoria ricevuti dalla panchina avversaria avvicinandosi con fare minaccioso all'allenatore del Tetti Francesi Rivalta, e dando così il via ad una mass confrontation in campo».

Questa la sentenza che invece infligge due gare di squalifica all'attaccante del Nichelino Hesperia Stanislas La Monica. Punita in questo caso la reazione del giocatore classe 2006, a cui era stato estratto un cartellino rosso in concomitanza con il tecnico del Tetti.

Le due versioni in merito sono state riportate dall'allenatore del Tetti Rivalta Massimo Fortunato e dal dirigente responsabile Lorenzo Colotti. Il primo, ritenuto responsabile di quanto accaduto, ha voluto raccontare la vicenda per scagionarsi da ogni accusa e preservare la propria reputazione:

«Il loro giocatore numero nove - Stanislas La Monica - era da tutta la partita che entrava male, all'ennesimo brutto intervento un mio giocatore dalla panchina gli ha rivolto una bruttissima parola. Il numero dieci - Umberto Lando - si è rivolto a me in malo modo pensando fossi stato io, quindi il numero nove mi è venuto minaccioso faccia a faccia e mi ha messo una mano sul volto. Io non ho reagito perché credo di dover dare l'esempio, ma in tempo zero mi sono ritrovato venti persone addosso che insultavano e cercavano di aggredirmi. Mi fa ridere come cercassero di colpirmi per poi scappare in modo vigliacco. Sono riuscito a defilarmi con l'aiuto dei miei giocatori, a quel punto l'arbitro mi ha espulso senza dare spiegazioni. Dopo la fine della partita molto tranquillamente ho cercato di ricevere una risposta, ma il direttore si è limitato a dirmi che fossi responsabile di tutto l'accaduto, aggiungendo solo che se avessi voluto saperne di più avrei dovuto fare ricorso. Insulto dalla panchina? Non nego: io difendo sempre i miei giocatori a spada tratta, ma in questo caso non posso giustificare quanto successo. Il ragazzo si è scusato con il giocatore del Nichelino e con la squadra, purtroppo a rimetterci sono io, ma voglio salvaguardare la mia immagine. Questo comunicato mi mette in croce, io non ho fatto nulla e pago: mai mi sono permesso di aggredire qualcuno! Capisco gli arbitri, sono da soli, ma si prendono delle libertà insensate. Come si fa a scrivere cose del genere? Sono scioccato, avessi fatto qualcosa starei zitto, ma così non ha proprio senso».

Punto di vista su quanto verificatosi che è stato per altro confermato a grandi linee anche da sponda Nichelino Hesperia, appunto tramite la voce del dirigente Lorenzo Colotti. Ribadendo fermamente la posizione della società arrabbiata per il secondo caso stagionale di discriminazione attuato nei confronti del proprio tesserato Stanislas La Monica, il dirigente responsabile ha così descritto i fatti:

«Lando ha sentito dalla panchina un giocatore pronunciare “Scimmia di m**da” e si è avvicinato all'allenatore dicendo di non permettere che si dicano certe frasi razziste. Il loro mister ha iniziato ad urlargli contro e sono finiti faccia a faccia, sono intervenuto per separarli, ma in quel momento è sopraggiunto Stanislas ed è scoppiato il parapiglia. Giustamente sono stati espulsi entrambi perché si sono messi le mani in faccia, ma quello che mi fa effetto è che nessuno del Tetti Rivalta sia intervenuto per sedare la rissa, per non parlare poi della scenata che ha fatto l'allenatore...».

Attese nelle prossime ore riscontri dalla società Tetti Rivalta per un'opzione di ricorso che si preannuncia infuocata.

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