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Coppa Serie D

È la fine di un sogno: i biancorossi recuperano in 8 minuti, ma la semifinale sfuma ai rigori

La Casatese di Commisso saluta la Coppa contro il Gavorrano

Romano, Casatese

COPPA SERIE D • Andrea Romano, capitano della Casatese che ha affrontato il Gavorrano

In certe partite l’attesa può essere snervante, spesso frustrante. Il motivo risiede nell’attesa di spettacolarità che è insita ad ogni spettatore che vive di calcio. Se poi l’attesa riguarda un quarto di finale, a quel punto la pazienza è un misuratore del tifo e il tifo è il motivo profondo per cui il calcio regala finali al cardiopalma. Dopo una partita spezzettata, la Casatese e il Gavorrano decidono di giocarsi ai rigori il passaggio del turno in coppa dando vita ad una conclusione epica per una partita equilibrata.

L’ATTESA

La partita vede contrapposto il 3-5-2 degli uomini di Commisso che cercano di scardinare la difesa rocciosa degli ospiti con lanci lunghi e con il lavoro degli esterni. Dall’altra parte il Gavorrano si arrocca nella sua trequarti organizzandosi con un 4-3-1-2 che avrebbe dovuto favorire le trame centrali palla a terra ma che spesso causa battaglie e duelli sulle seconde palle innescate da lanci lunghi. La partita si sporca subito e questo diminuisce la spettacolarità ma, sugli spalti, nessuno si accorge di nulla. Sotto i rumori dei cori la Casatese sembra poter interpretare meglio la partita inibendo gli avversari e costringendoli al loro gioco. E pensare che la prima grande occasione è proprio per il Gavorrano che crea una grande palla gol sul filtrante basso destinato a Regoli che non sporca una conclusione sul fondo disturbato dai difendenti avversari. Rimarrà una delle poche azioni palla a terra della gara. All’8’ è invece Gulinelli a smorzare un tiro da fuori area che finisce a lato. Non una grande occasione ma una buona anticipazione dell’intera partita che si svilupperà lungo i binari della confusione e della grinta. In mezzo al campo si lotta sui palloni sporcati dagli altri reparti. Ancora il Gavorrano si rende pericoloso al 24’ con un tiro alto sopra la traversa da parte di Lo Sicco. In una partita bloccata l’unica soluzione è l’episodio. E l’episodio nasce soprattutto sulle palle inattive.

IL GRAN FINALE

Non cambia il corso della gara ma cambia la prima squadra a spaventare i tifosi avversari poiché la ripresa si apre con la conclusione alta di Pirola, terzo di difesa moderno e di grande spinta offensiva. Un’altra occasione capita sulla testa di Gulinelli che sfrutta i suoi centimetri per staccare bene su un buon calcio d’angolo. È chiaro, da quel momento, che la partita si sarebbe giocata sulla precisione. Di cross e di tiro. Ancora meglio: il gol sarebbe arrivato da una palla inattiva. Nemmeno il tempo di formulare l’analisi che Regoli butta in rete una bellissima pennellata di Lo Sicco che da una punizione sulla trequarti pesca un giro meraviglioso giusto da condurre ad un gran finale. È un confronto tra assistman. Da quel momento anche Romano rinsavisce e con grande grinta inizia ad accompagnare la manovra sul fondo. Ancora qualche cross di rodaggio prima di quello decisivo al 31’ che pesca Gomez. 1-1 dunque in meno di 10 minuti. Regoli spizzica, Gomez scavalca. Due colpi di testa, uno fatto su un taglio perfetto, l’altro frutto di uno stacco imperiale. Nelle differenze i due attaccanti decidono un pareggio che durerà fino al triplice fischio. Rigori. Eccolo il vero gran finale. Quello desiderato dalla gente che trattiene il fiato sugli spalti. Interminabili, nessuno sbaglia. Troppa la posta in palio, troppa la voglia di non lasciare la competizione. Alla fine però una partita deve finire, indipendentemente da ciò che la smuove. Sul dischetto si presenta Comberiati che si fa ipnotizzare da Filippis. Azzeccato l’angolo, la parata è quasi naturale. Alla fine a passare il turno è la squadra di Masi che elimina un’ottima Casatese che esce sudata da un campo in cui ha dato tutto il possibile.

IL TABELLINO

CASATESE-GAVORRANO 1-1
RETI (0-1, 1-1): 24' st Regoli (G), 32' st Gomez (C).
CASATESE (3-5-2): Picarelli 6, Scipione 5.5 (28' st Cargiolli 6), Comberiati 6, Gulinelli 6.5, Videkon 7, Pirola 6.5, Losa 5.5, Romano 6, Gomez 7, Stefanoni 5.5 (42' Pozzoli 5.5), Astuti 5.5 (19' st Strada 5.5). A disp. Amelio, Oppizzi, Verga, Saracino, Esposito , Serra. All. Commisso 6.5.
GAVORRANO (4-3-1-2): Filippis 7, Brunetti 6, Ceccanti 5.5, Pignat 5.5, Pino 5, Masini 6 (22' st Botrini 6), Barlettani 5.5 (40' st Nardello sv), Lo Sicco 6.5, Macrì 6 (33' st Modic 6), Ampollini 5.5, Regoli 7 (38' st Square sv). A disp. Marengo, Dierna, Grifoni, Mauro, Mencagli. All. Masi 6.
ARBITRO: De Stefanis di Udine 6.5.
ASSISTENTI: De Simone di Roma 1
AMMONITI: Losa (C), Brunetti (G), Pirola (C), Pino (G), Gomez (C), Macrì (G).

LE PAGELLE

CASATESE
Picarelli 6 Incolpevole sul gol subito rimane forse troppo statico su alcuni traversoni in cui un’uscita avrebbe facilitato la difesa. Tutto sommato una partita sufficiente, senza infamia e senza gloria.
Scipione 5.5 Tra i tre è quello più in difficoltà. Fatica ad accompagnare l’azione con costanza e interpreta il ruolo in maniera conservativa mettendo più attenzione nella fase difensiva che in quella offensiva. Ne esce una partita spenta e decisamente sottotono.
28’ st Cargiolli 6 Battaglia con forza al suo ingresso, procurandosi qualche fallo. Gioca forse troppo poco per poter incidere.
Comberiati 6 Da esterno destro di un 3-5-2 compie una partita discreta con qualche buono spunto personale. Chiude la partita senza essere quasi mai davvero pericoloso. I rigori si possono sbagliare, non incide minimamente sul voto.
Gulinelli 6.5 Giganteggia, di fisico ma anche a livello di prestazione, in mezzo al campo. Non sempre gioca palloni puliti ma il lavoro sporco al limite dell’area lo portano ad essere determinante in fase offensiva.
Videkon 7 Il migliore dei suoi per costanza e attitudine difensiva. Il centrale dei tre è sempre favorito perché tutelato negli uno contro uno palla a terra. Nonostante ciò, la grandezza del puro difensore centrale sta nel vincere tutti i duelli, leggere in anticipo le verticalizzazioni, sporcare le manovre d’appoggio degli attaccanti e regolare l’altezza della difesa. E Videkon fa tutto questo alla grandissima per tutti i 90 minuti.
Pirola 6.5 Un braccetto moderno tendente alla salita con tanto di inversione di posizionamento in campo con Stefanoni. Si prende la fascia chiudendo uno-due rapidi in percussione, sfruttando una grande capacità nel portare la palla. Moderno.
Losa 5.5 La buona prestazione della retroguardia non si duplica a centrocampo dove invece la palla tende a rallentare e, talvolta, nemmeno ad arrivare. Essendo pochi i palloni giocati palla a terra, sono anche poche le azioni a cui Losa partecipa finendo per diventare un fantasma in mezzo al campo.
Romano 6 Al tabellino conta un assist che lo salva dall’insufficienza. Perché in una partita così bloccata diventano fondamentali le palle inattive. Romano è incaricato a battere punizioni e angoli che spesso finiscono in brutte carambole lontane dall’area di rigore. La sufficienza deriva dal fatto che anche in una giornata storta, alla fine, gli è bastato azzeccare un cross.
Gomez 7 Fatica per gran parte del primo tempo a imporre la sua forza fisica e a battagliare in mezzo al campo. Nel secondo tempo inizia a salire in cattedra seppur in maniera silenziosa fino al gol che è un capolavoro di stacco ed elevazione. Decisivo.
Stefanoni 5.5 Qualche buon guizzo passa dai suoi piedi educati. Nonostante ciò, è troppo poco per una partita intera. Partita nella quale trame e idee sarebbero state necessarie come il pane.
42’ pt Pozzoli 5.5 Entra per sostituire il suo compagno infortunato non riuscendo però a migliorarne la prestazione di per sé opaca. La squadra perde forse in brillantezza per quanto, se ci si basa sul primo tempo, non è assolutamente detto che con Stefanoni sarebbe poi finita diversamente.
Astuti 5.5 Nonostante la giovane età non si fa intimorire e combatte agguerrito per sporcare quanti più palloni possibili. Sfortunatamente manca fluidità alla manovra offensiva e questo gli impedisce di dimostrare le qualità che sembra possedere. Rimandato.
19’ st Strada 5.5 Un ingresso insipido che non riesce a incidere a dovere. Inutile però avviare un processo. La partita era sporca da ben 60 minuti…
All. Commisso 6.5 Prepara bene una partita difficile contro un avversario ben disposto in fase difensiva. L’assenza di alcuni uomini lo costringe ad una maggior sterilità offensiva seppur ben bilanciata da una spartizione perfetta del campo. I rigori non lo premiano come avrebbero dovuto.

GAVORRANO

Filippis 7 Il voto premia la parata decisiva che regala la semifinale ai suoi compagni di squadra. Nei 90 minuti non viene mai sollecitato e si limita ad osservare silenzioso, preparandosi al grande momento.
Brunetti 6 Attento in fase difensiva nel primo tempo, cala leggermente della ripresa dove si rende protagonista di qualche rinvio rischioso che per poco non innescava una ripartenza avversaria. La media conduce ad un solo voto possibile.
Ceccanti 5.5 Subisce la superiorità degli esterni avversari che, grazie alle mezze ali, tendono ad andare in surplus numerico e a inibire le possibilità di discesa sulla fascia. Questo lo porta a giocare una partita timorosa, quasi fredda.
Pignat 5.5 Un discorso analogo al compagno di reparto. Nel 4-3-1-2 Pignat prova a mettere ordine a centrocampo venendo puntualmente saltato dai lanci lunghi della difesa.
Pino 5 Fatica e ancora fatica. Non si libera mai della marcatura di un grandioso Videkon che lo annulla completamente. Siamo sicuri che si rifarà ma deve essere in grado di passare oltre a questa prestazione.
Masini 6 Decisamente uno dei più attivi della sua squadra, soprattutto in fase offensiva. Non si fa prediligere per qualche giocata in particolare ma è costante il suo aiuto e la sua proiezione verso l’area avversaria.
22’ st Botrini 6 Una buona corsa e un discreto coraggio per un signor classe 2005 in grado di dimostrare, in pochi minuti, tutta la sua personalità.
Barlettani 5.5 Discorso simile al suo speculare. In una partita in cui la palla viene giocata poco a terra è difficile per un terzino emergere per le sue qualità di spinta. Non potendo accompagnare l’azione si limita a coprire la propria zona di interesse (40’ st Nardello sv).
Lo Sicco 6.5 La qualità innegabile nei suoi piedi lo rende motore e metronomo della squadra. L’assist è solo una ciliegina su una prestazione intelligente fatta di lanci smarcanti e passaggi chiave. Nonostante il gioco poco fluido riesce ad emergere proprio per la sua abilità di passaggio.
Macri 6 Similmente a Masini prova a raccordare i reparti e nel primo tempo tenta anche alcune giocate interessanti a liberare le punte. Non incide e quindi non spicca, il che è un peccato.
33’ st Modic 6 Un buon ingresso in grado di dare frizzantezza all’attacco fino a lì spento dei suoi. Naturalmente, da solo, non compie miracoli ma comunque prova a prepararli.
Ampollini 5.5 Una prestazione che cresce col tempo ma macchiata da qualche svarione di troppo soprattutto nel primo tempo. Non perfetto in uscita non riesce a conferire troppa sicurezza a un reparto comunque solido grazie all’aiuto e al ripiegamento dei centrocampisti.
Regoli 7 Un gol di testa meraviglioso frutto di un grande taglio in area. I due gol per quanto simili sono diversi in quanto conseguenza di due modi opposti di attaccare l’area. Ad essere uguale è però il voto dei due marcatori, totalmente meritato (38’ st Square sv).  
All. Masi 6 Regge bene in una partita difficile vista la perfetta organizzazione avversaria in campo. Forse si sarebbe dovuto cercare di più la manovra visto che quando la squadra esce palla a terra sembra avere una brillantezza maggiore. Alla fine, però, conquista la semifinale a suon di rigori segnati.

ARBITRO

De Stefanis di Udine 6.5 Gestisce perfettamente una partita che si sarebbe potuta incattivire. Lo fa con attenzione ai dettagli, forzando il giallo solo se necessario e ammonendo verbalmente in caso di eccessi. Un’ottima gestione.

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