Coppa Promozione
13 Marzo 2024
COPPA PROMOZIONE MANARA • La festa di alcuni protagonisti dei lecchesi a fine match
Il 2009 può non sembrare così lontano, ma sono passati ben 15 anni, gli stessi che si separano dal 2040 ormai. Certo, all’epoca era aprile, però poco cambia: il Luciano Manara è di nuovo in finale di Coppa. Lo è ribaltando l'1-0 dell'andata, lo è andando per due volte in vantaggio sul Mariano grazie all'incornata di Loew e alla magia su punizione di Cavalli, ma lo è soprattutto grazie ai calci di rigore, dove Brighenti tira alto, Valsecchi ipnotizza Orellana e Cesana segna il gol della vittoria. Quella che vale l'ultimo atto di Coppa Lombardia 15 anni dopo il successo sull'Aurora Seriate, quando i Bersaglieri fecero il doblete vincendo pure il campionato. Era la stagione del Centenario, altri tempi e altre storie, ma quest'anno i lecchesi sono secondi in campionato dietro proprio ai comaschi, e si sa, alla storia piace ripetersi.
Non c'era modo più strano di questo per arrivare alla partita dell'anno della rivalità dell'anno. Sfidanti per la vetta della classifica, sfidanti per un posto nella finale di Coppa Lombardia, Manara e Mariano si preparano al ritorno della semifinale superando addirittura gli opposti. Sì perché se da un lato gli ospiti domenica hanno dominato 5-0 la Concorezzese segnando tutte e cinque le reti nel primo tempo, dall'altro i Bersaglieri non hanno proprio giocato. Il rinvio della sfida con il Menaggio ha lasciato così un buco di ben 9 punti tra le prime due classe, ma in Coppa il gap è minimo, ovvero l'1-0 dell'andata a favore dei comaschi. La posta in palio dunque è altissima, e l'inizio di partita non è neanche immaginabile. Tempo 30 secondi e il Mariano esce da sinistra verso destra, liberando il mancino di Della Torre che va vicino al secondo palo, mentre un minuto più tardi gli animi si scaldano immediatamente: recupero di Cavalli, contestato dagli ospiti, e palla in verticale per Cesana, che supera Stropeni in uscita e cade in area dopo un contatto con Ba Siny a porta vuota, ma per l'arbitro è tutto buono. Un avvio folgorante da parte di entrambe le formazioni, schierate con gli stessi 22 dell'andata, anche se Iotti sembra metter giù il suo Manara con una difesa a 4 dall'inizio, con Manzoni e Geddo ai fianchi di De Lisio e Odone davanti al numero 1 Valsecchi, un centrocampo mobile formato dalla rapidità di Colombo, le idee di Cisternino e il fisico di Loew, con Cavalli a fare da collegamento con Catta e Cesana. Rione, invece, conferma in blocco il 4-3-3 di due settimane fa: Stropeni in porta, Calandra, De Rosa, Ba Siny e Donghi in difesa, Cannataro a schermare, Orellana e Mariani mezzali e il tridente Fumagalli-Brighenti-Della Torre. Dinanzi ai gialloblù, però, c'è un avversario diverso non solo tatticamente, ma anche mentalmente. La guida di De Lisio nelle retrovie è fondamentale, così come la grinta di Cavalli, mentre un Cesana più chiamato in causa sul lato destro obbliga con la sua rapidità a tenere basso Donghi. E al 16' sono proprio gli ultimi due a spaventare gli ospiti: apertura da sinistra verso destra del primo e palla rasoterra a rimorchio del secondo, che pesca l'accorrente Catta, il cui destro fortissimo viene assorbito dallo stomaco di De Rosa. Un'occasione che testimonia l'ottimo momento dei Bersaglieri, che con più grinta e gestendo il pallino del gioco si prendono tutta la parte finale del primo tempo, correndo solo un rischio al 31', quando una punizione battuta corta sulla fascia destra dà vita a una palla rasoterra forte e tesa in mezzo su cui nessuno degli ospiti arriva. È l'unico segnale di un Mariano che non trova le geometrie di Cannataro, che non riesce a innescare gli esterni e che si ritrova a subire la carica dei padroni di casa. Ci provano principalmente Cavalli, il cui mancino su punizione è di poco alto (33'), e Catta, che di testa prima non trova lo specchio su cross di Geddo (36') e poi su punizione di Colombo costringe Stropeni a prendere il volo per togliere la sfera da sotto la traversa (40'). È l'ultimo segnale, perché sul calcio d'angolo che ne consegue la Manara passa con merito in vantaggio: palla dentro da sinistra e stacco vincente di Loew, che fa 1-0 e manda tutti negli spogliatoi mettendo la semifinale in perfetta parità.
Dopo un primo tempo opaco, Rione cerca di dare un nuovo volto al suo Mariano: fuori Mariani e Cannataro, dentro Mantegazza, che si abbassa con Orellana davanti alla difesa, e Miccoli, posizionato sulla trequarti di un nuovo 4-2-3-1 e chiamato a infastidire la costruzione di Cisternino. Sarà il nuovo vestito tattico, sarà che la Manara non approccia la ripresa con la stessa foga del primo tempo, ma dal nulla arriva il pareggio ospite: imbucata di Orellana, controllo di Brighenti che tutto solo si gira e dai 25 metri spara un siluro sotto la traversa (8'). La rete dell'1-1 scuote i comaschi, che vanno vicini al sorpasso prima con i tiri da fuori di Orellana (12') e Fumagalli (21'), entrambi a lato del palo sinistro, poi con il tentativo sempre di Fumagalli murato dall'uscita di Valsecchi e sparato alto da Della Torre sulla ribattuta (24'). Nel mezzo Rione è costretto a rinunciare a De Rosa, probabilmente stiratosi andando in scivolata con Catta, così al suo posto entra Pelucchi, che si posiziona però sull'esterno destro della difesa, mentre Donghi viene spostato centrale. Sponda Manara, invece, Iotti lascia intatto il suo scacchiere anche nel momento di maggiore pressione avversaria, quello in cui l'arma in più si rivela essere Cisternino, uno dei migliori del primo tempo. Il numero 5 suona il primo squillo dei padroni di casa con un destro da fuori deviato in corner da Stropeni (18'), poi, dalla stessa mattonella, prende un intelligente calcio di punizione. Sì perché è la zolla preferita da Cavalli, che mette in mostra la specialità di casa: mancino sopra la barriera e 2-1 (26'). È la rete che mette di nuovo tutto in discussione, ma che non frena un Mariano presente in zona gol con Miccoli, Fumagalli e Orellana, senza concretizzare. Iotti cerca allora di dare nuova linfa alla sua Manara buttando nella mischia Bovis, Melzi e Nicolò Palvarini al posto di Cavalli, Manzoni e Colombo. Mosse che nel finale producono proprio un tentativo di Bovis centrale, ma soprattutto un appoggio in porta di Catta - partito in poisizione dubbia - salvato incredibilmente sulla linea da Ba Siny al 47'. È il segnale che il destino ormai è scritto: si va ai rigori, e qui il paradosso è incredibile. Dopo una partita vivacissima, si consuma tutto in un attimo: Brighenti spara alto, Valsecchi fa un miracolo su Orellana, poi Cesana al quarto penalty vale la seconda finale della storia della Luciano Manara. Uno spettacolo che per qualche minuto passa in sordina nel postgara, quando gli animi si scaldano e si accende un tafferuglio tra un giocatore del Mariano e un avversario, concluso senza l'arrivo delle forze dell'ordine grazie all'intervento di entrambi gli staff e di alcuni presenti per placare la situazione. Per capirne la miccia e le eventuali conseguenze bisognerà aspettare il prossimo comunicato ufficiale, così come per quanto riguarda alcuni insulti che sarebbero stati rivolti al calciatore ospite durante la partita, ma non da tutti i presenti segnalati.
LUCIANO MANARA-MARIANO 2-1
RETI (1-0, 1-1, 2-1): 43' Loew (L), 8' st Brighenti (M), 26' st Cavalli (L).
LUCIANO MANARA (4-3-1-2): Valsecchi 8, Manzoni 7 (37' st Melzi sv), Geddo 7.5, Odone 7.5, Cisternino 8.5, De Lisio 8, Cesana 8, Loew 8.5, Catta 7, Cavalli 8.5 (37' st Bovis 7), Colombo M. 7.5 (37' st Palvarini N. sv). A disp. Perillo, Cotrone, Kabori, Palvarini F., Bianchi, Janoui. All. Iotti 8.
MARIANO (4-3-3): Stropeni 6.5, Calandra 6.5, Donghi 6 (43' st Tocci sv), Cannataro 5.5 (1' st Miccoli 6, 48' st Zorloni sv), De Rosa 6.5 (13' st Pelucchi 6.5), Ba Siny 7.5, Fumagalli 6, Mariani 5.5 (1' st Mantegazza 6), Brighenti 6.5, Orellana 6, Della Torre 6. A disp. Cirillo, Sanzò M., Sow, Diaoula. All. Rione 6.
ARBITRO: Nicosia di Cinisello Balsamo 5.
ASSISTENTI: Lufi di Lodi e Chiaro di Busto Arsizio.
ESPULSO: Ba Siny (Mar) al termine della partita.
AMMONITI: Mantegazza (M), Orellana (M), Brighenti (M), Mariani (M), Ba Siny (M), Ba Siny (M), Calandra (M), Cavalli (L), Loew (L), Odone (L), Diaoula (M).
SEQUENZA RIGORI: Cisternino gol (L), Brighenti alto (M), Bovis gol (L), Orellana parato (M), Loew gol (L), Tocci gol (M), Cesana gol (L).
MANARA
Valsecchi 8 Per tutta la partita deve principalmente guidare i compagni e giocare il pallone con i piedi, finché non scherma in uscita Fumagalli in un momento chiave della partita. Molti meno interventi, dunque, rispetto al match d'andata, ma c'è una differenza, una grossa differenza: il rigore parato a Orellana. È lì che difatti le percentuali di vittoria della squadra schizzano alle stelle, un po' come fa lui tuffandosi quasi in cielo per bloccare il tiro dell'avversario.
Manzoni 7 Alcune scelte che fa non sono del tutto efficaci, ma sono sbavature quasi naturali per un classe 2006 che, anzi, nella ripresa mette in banca pure un paio di chiusure fondamentali. (37' st Melzi sv).
Geddo 7.5 È sempre attento sulla fascia sinistra, dove a volte riesce anche a rompere la linea per guadagnare qualche metro. Nonostante un cliente scomodo come Della Torre riesce a fare una bella figura, e anche per lui la carta d'identità parla chiaro: 2006.
Odone 7.5 Se Valsecchi prende all'incirca tre tiri nello specchio della porta il merito è anche di una difesa sul pezzo, e lui ne è una delle due colonne portanti. Battagliero, esce spesso vincitore dai duelli che ingaggia in una partita che richiede sempre massima attenzione e grinta.
Cisternino 8.5 Smista, amministra, gestisce, chiude pure un tracciante nella sua area di rigore. È il faro del primo tempo, la mente che cerca di controllare le altre in campo. La stessa che nella ripresa, dopo aver suonato la carica, sfrutta per guadagnarsi la punizione del 2-1. Come se non bastasse, si incarica della battuta del primo rigore, e non lo sbaglia.
De Lisio 8 Il capitano è sempre il capitano. Quell'elemento che piazzato nelle retrovie chiama a gran voce i movimenti, che gestisce i compagni nei momenti in cui il nervosismo aumenta, ma il capitano è anche un difensore, e che difensore. Brighenti sfugge alla guardia sua e di Odone sono un paio di volte nella ripresa, per il resto è dentro una gabbia le cui chiavi sono appese ai pantaloncini del numero 6, che mette una pezza su un paio di situazioni e aiuta Manzoni su alcuni inserimenti del rapidissimo Fumagalli.
Cesana 8 Sin dal primo minuto scatena tutta la sua velocità, affermandosi come uno dei migliori in campo in un primo tempo che lo vede dar vita a un paio di situazioni pericolose. Nella ripresa il passo non cambia e vi aggiunge quella fame necessaria per fare la differenza, oltre al rigore decisivo.
Loew 8.5 Lì in mezzo ci mette i muscoli, là davanti ci mette la testa. Dopo aver macinato chilometri e legna realizza con un perfetto stacco aereo una rete importantissima, quella che rimette tutto in parità poco prima di tornare negli spogliatoi. L'unica? Non proprio, c'è giusto quel rigore che vale il doppio vantaggio nella sequenza dal dischetto.
Catta 7 Fa la solita partita in cui ogni pallone che transita dai suoi piedi nei metri finali del campo diventa un pericolo. Di testa o non inquadra lo specchio per poco o serve un super Stropeni per lasciarlo a secco, mentre coi piedi sbatte prima sulla pancia di De Rosa, poi assiste all'intervento miracolo di Ba Siny in pieno recupero. Chiude così le semifinali da assente sia all'andata che al ritorno nel tabellino dei marcatori, chissà che non si stia tenendo i gol per un momento speciale.
Cavalli 8.5 Semplicemente eterno. A 42 anni compiuti poco più di un mese fa offre una lezione di mentalità a chiunque sia in campo. Non tira mai indietro la gamba, vive la partita con l'anima e sfrutta tutta la sua esperienza per leggere i momenti della partita. Poi sì, c'è quel piccolo dettaglio: un mancino ancora morbido come la seta con cui pennella la rete del 2-1.
37' st Bovis 7 Ha pochissimi minuti a disposizione e riesce comunque a spaventare il Mariano dal limite dell'area. Al Fantacalcio tornerebbe a casa senza voto, ma il penalty segnato dopo il primo errore degli avversari non può essere lasciato lì.
Colombo 7.5 Un altro degli elementi più scoppiettanti della prima frazione di gioco. A centrocampo lotta, recupera palla e mette in mostra una grande rapidità di gamba. (37' st Palvarini N. sv).
All. Iotti 8 Fa praticamente tutto giusto. Tatticamente la linea a 4 permette di chiudere gli spazi lasciati all'andata soprattutto a Fumagalli, mentre il rombo di centrocampo fa da ragnatela alle trame di Cannataro. Col cambio modulo dei comaschi, nella ripresa i suoi soffrono un po' di più, ma hanno quella garra che fa la differenza.
L'undici di partenza della Manara
MARIANO
Stropeni 6.5 Pronti via e compie un'uscita rivedibile, con Cesana che lo salta e si ritrova davanti alla porta vuota prima di cadere nel contatto con Ba Siny. Rimedia però alla grandissima volando sul colpo di testa di Catta, poi nel finale, serve ancora Ba Siny per negare la rete dell'attaccante avversario. Ai calci di rigore non è mai semplice per un portiere, lui comunque riesce a deviare il tiro di Bovis, ma la palla entra lo stesso. Per il resto legge bene alcuni palle in profondità degli avversari.
Calandra 6.5 Sulla fascia sinistra fa spesso una buona guardia, uscendo anche da alcune situazioni piuttosto complicate.
Donghi 6 Uno dei protagonisti assoluti della sfida d'andata, si vede invece di meno nel match di ritorno. A differenza dell'ultima volta si sgancia raramente dalla posizione di terzino e deve avere a che fare con un Cesana in un altro stato di forma. (43' st Tocci sv).
Cannataro 5.5 La rete costruita da Iotti funziona alla perfezione. Il faro della sfida d'andata si spegne in un centrocampo che in generale fatica a far girar palla.
1' st Miccoli 6 Alterna ottime iniziative, tornando anche in difesa per recuperare la sfera in scivolata, a qualche sbavatura negli ultimi metri. (48' st Zorloni sv).
De Rosa 6.5 Il duello con Catta non è semplicissimo, e gli costa anche il cambio. Prima ha il merito di murare una delle sue conclusioni, dimostrando un buon senso del posizionamento per un classe '06.
13' st Pelucchi 6.5 Entra in un momento positivo della squadra, ergo, non viene chiamato in causa troppo spesso, ma quando succede sbaglia poco.
Ba Siny 7.5 A prescindere dalla valutazione dell'arbitro, rischia veramente tantissimo a partita appena iniziata, però ha un grosso merito: non si lascia condizionare. Da lì in poi, infatti, spicca dominando i duelli aerei e salvando nel finale il colpo di grazia.
Fumagalli 6 Questa volta sgasa di meno, ma quanto parte si sente il rumore del motorino. Se innescato, a sinistra sa come creare dei pericoli, ma non riesce a concretizzarli.
Mariani 5.5 Come Cannataro non riesce a lasciare il segno in un primo tempo in cui il centrocampo gialloblù non riesce a rispondere a quello della Manara. In più, prende anche un giallo su una ripartenza che, probabilmente, influisce nella decisione di sostituirlo all'intervallo.
1' st Mantegazza 6 Con lui in campo la squadra trova nuove geometrie, anche se non lascia il segno in prima persona.
Brighenti 6.5 Quel rigore pesa tanto, ma è anche vero che se non fosse per la sua fucilata probabilmente si starebbe parlando di un'altra partita. Rispetto all'andata entra solo a sprazzi nel vivo del gioco, questo però perché il pallino finisce nelle mani dei gialloblù solo per alcuni spezzoni della ripresa. In quei frangenti è sempre utile, ma sì, il rigore pesa tanto.
Orellana 6 Nella ripresa quando si accende lui si accende la squadra. Mette in mostra un paio di soliti dribbling e piazza l'imbucata per la rete del pareggio, ma anche per lui c'è il crudo dato, ovvero quel rigore sbagliato, il secondo della serie, quello che riduce a un lumicino le speranze di vittoria.
Della Torre 6 Deve ancora scoccare il primo minuto di gioco che dal suo mancino è già partito un tiro insidioso. Là davanti, come Fumagalli, sa impensierire la squadra avversaria, ma questa volta pecca sotto porta, che non inquadra a metà ripresa dopo il tentativo proprio dell'altro esterno.
All. Rione 6 Alla fine la narrazione è stata proprio quella: «La capolista domina, ma vince di misura e lascia tutto aperto». Il rammarico più grande è sicuramente per una sfida d'andata che si poteva chiudere almeno sul 3-0, mentre quella di ritorno è decisamente più equilibrata. Lo è perché si trova di fronte una Manara indemioniata, lo è anche perché nel primo tempo manca il solito possesso palla, cosa riconquistata nella ripresa col cambio modulo. Anche lì, però, mancano sempre loro: i gol, quelli che i comaschi non riescono a segnare neanche dagli 11 metri, quasi come se la semifinale fosse maledetta. L'eliminazione fa male, ma non cancella le qualità di una squadra che ora può puntare a blindare il campionato.
La formazione titolare del Mariano
ARBITRO
Nicosia di Cinisello Balsamo 5 Gli capita l'inizio di partita probabilmente peggiore per qualsiasi arbitro: dal contrasto iniziale di Cavalli fino al contatto Ba Siny-Cesana, la seconda azione della gara lascia molti dubbi ovunque. Il problema principale, però, non è tanto nelle singole decisioni, ma in una gestione degli animi che non sembra perfetta, con un alto livello di nervosismo percepito per quasi tutta la durata della sfida, anche grazie al classico aiuto della tribuna.