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Prima Categoria

Insulti e minacce all'arbitro, la partita sospesa nell'intervallo riparte dal secondo tempo

La società scagionata tira un sospiro di sollievo e punta il dito sul comportamento insolente del direttore di gara, gli avversari confermano

PRIMA CATEGORIA PIEMONTE, MATHI LANZESE, RICCARDO MULATERO

Riccardo Mulatero aveva segnato una tripletta dei primi quarantacinque minuti

Tema caldo della domenica sera: perché Virtus Accademia-Mathi Lanzese è stata sospesa? Sulla partita valevole per la ventiquattresima giornata del Girone C di Prima Categoria piemontese aleggiavano parecchi dubbi, risultando anomalo leggere a referto "ND" come esito finale dell'incontro. Una prima versione rispetto alla vicenda era stato fornita dalla società Mathi Lanzese, la quale aveva fatto presente di un comportamento aggressivo e minaccioso tenuto da un presunto dirigente della Virtus nei confronti del direttore di gara durante l'intervallo tra primo e secondo tempo. La spiegazione completa giunge dunque dal Comunicato Ufficiale Numero 69 pubblicato nella giornata di giovedì 21 marzo.

Stando a quanto riportato dal Giudice Sportivo, durante l'intervallo della partita un individuo riconducibile alla società Virtus Accademia è intervenuto nell'area spogliatoi, ma senza essere identificato. L'uomo si è reso protagonista di un comportamento volgare e aggressivo, tanto da arrivare a minacciare il direttore di gara Centonze della sezione di Torino «con la mano alzata, come a volerlo colpire». A sedare l'accenno di rissa sono stati due dirigenti della Mathi Lanzese, mentre alcun rappresentante della Virtus si sarebbe accorto di nulla. Avvertita la condizione di pericolo, l'arbitro ha quindi sospeso la sfida durante l'intervallo, sul risultato di 0-4 in favore della Mathi. Vista l'interruzione a metà gara, il Giudice ha stabilito che la gara dovrà riprendere dal calcio d'inizio del secondo tempo con il risultato parzialmente maturato nei primi quarantacinque minuti. Data fissata il 27 marzo alle ore 20:30.

Per quanto per la Virtus Accademia non vi siano state ricadute dal punto di vista sportivo-disciplinare, non essendo l'uomo protagonista riconducibile legalmente alla società in questione, la versione riportata sul Comunicato sembra trascurare alcuni dettagli testimoniati dal tecnico Antonio Agresta

«Un mio giocatore si è fatto male al ginocchio e ha dovuto abbandonare il campo. Il padre è intervenuto preoccupato nell'area spogliatoi per sapere se dovesse portarlo in ospedale, avendo avuto il ragazzo dei precedenti infortuni gravi, e a quel punto l'arbitro ha iniziato ad alzare la voce e a prenderlo a male parole. Non dico giustamente, ma naturalmente il padre a quel punto ha risposto, senza comunque mai aggredire. Finita la cosa, l'arbitro ha semi aperto la porta dello spogliatoio, ha dato tre fischi e ha sospeso la partita nell'incredulità generale. Più di 20 anni che alleno e mai mi era capitata una situazione del genere».

Trama che per altro era stata già confermata dalla dirigenza della Mathi Lanzese nella serata di domenica, anch'essa sbigottita dalla decisione dell'arbitro di sospendere tutto senza un grave motivo. Quantomeno scongiurata l'ipotesi di sanzioni di cui la società Virtus si era detta piuttosto timorosa, un'eventuale mazzata su una stagione di per sé complicata. Da evidenziare altresì la nota con cui si è concluso il comunicato, una sorta di reminder abbastanza deciso in un momento calcisticamente difficile per la classe arbitrale italiana che va' a emblematizzare la non necessità di sospendere la partita in questione:

«[...] evidenziata altresì la necessità che le partite si svolgano regolarmente e che i risultati delle stesse siano determinati dalle prestazioni sportive in campo, laddove non siano ravvisate violazioni delle norme codicistiche e regolamentari che comportano la sanzione della sconfitta a tavolino ovvero non accadano eventi che, per la loro gravità, impongono l'intervento di questo Giudice».

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