Promozione
05 Aprile 2024
PROMOZIONE COSTAMASNAGA • Giulio Invernizzi, ex tecnico dei lecchesi
270 minuti, tre partite per raggiungere la salvezza, o giocarsela almeno ai playout. Una missione fattibile guardando alla classifica - tre soli punti per uscire dai playout -, ma che Giulio Invernizzi non potrà portare a termine. Il tecnico del Costamasnaga, insieme al direttore sportivo e al resto dello staff, viene infatti esonerato dal club lecchese a tre gare dalla fine del campionato. La classica scossa che il club spera possa sortire lo stesso effetto della passata stagione, quando il cambio in panchina avvenne alla quartultima giornata e la squadra mantenne la Promozione proprio ai playout.
«Abbiamo perso 3-1 con il GrentArcadia e 3-1 con il Lissone. Erano due scontri diretti dove si sperava di raccogliere punti che non sono arrivati. Mi dispiace, però la società giustamente vuole provare a dare qualcosa di diverso, e non potendo cambiare più i giocatori è l'allenatore che paga», riconosce con serenità Invernizzi, arrivato questa estate al timone di una squadra totalmente stravolta rispetto alla passata stagione. Un gruppo del tutto nuovo, che ha dovuto anche far fronte a varie assenze nel corso del campionato, soprattutto per quanto riguarda il parco portieri, dove gli infortuni hanno portato addirittura a far esordire un classe 2005 e avere come suo cambio in panchina il papà preparatore atletico.
Una situazione non semplice, ma nella quale Invernizzi è riuscito a tenere il Costa sempre in corsa per fare quello scatto decisivo verso la salvezza diretta, purtroppo non arrivato nelle ultime due importanti partite. Il tecnico, però, riassume così la sua esperienza sulla panchina lecchese: «Non ho niente da rimproverarmi. Faccio l'allenatore, non il prestigiatore, abbiamo avuto infortuni importanti a giocatori importanti nel momento in cui stavamo trovando un equilibrio. Devo ringraziare lo staff perché secondo me abbiamo fatto un buon lavoro. Siamo partiti da zero e abbiamo fatto diventare squadra un gruppo di giocatori che non si conosceva, con un budget diverso rispetto agli ultimi anni e con tanti calciatori tirati fuori da varie esperienze, chi aveva smesso di giocare e chi veniva da categorie inferiori. Avevamo poche certezze, solo tre veterani in squadra, però abbiamo dato loro un modo di stare in campo, un gioco, e non penso fosse facile fare quello che abbiamo fatto in un girone come il nostro. Sono state 27 battaglie».
Una consapevolezza che non cancella ovviamente un po' di rammarico per non aver potuto portare a termine la missione: «Mi dispiace perché volevamo concludere la stagione nel migliore dei modi, però spero che chi arriverà ci riesca perché i giocatori sono tutti ottimi ragazzi. Qualche soddisfazione comunque ce la siamo presa, ottenendo dei risultati contro squadre importanti - come le due vittorie sulla Speranza Agrate terza - e aver vinto alcune scommesse con dei giocatori su cui abbiamo puntato, come Baho, Rigamonti, Sassone e Cazzaniga».
Sulle modalità e sulle tempistiche della separazione, infine, Invernizzi senza polemizzare commenta: «Mi ha chiamato il presidente dopo la partita con il Lissone e mi ha detto che voleva fare questa mossa della disperazione, senza andare a dare colpe a nessuno perché sapeva il lavoro che ho fatto. Ha preso la decisione per dare una scossa alla squadra e ci siamo lasciati bene». Quasi come quanto successo l'anno scorso, quando Andrea De Vecchi lasciò la guida tecnica dopo il 6-0 incassato dal GrentArcadia e la squadra, nelle mani prima di Dario Di Palma e poi del presidente Limonta, si salvò nel playout con il Galbiate. Una doppia sfida che attualmente si giocherebbe con il Lesmo, ma, con l'abbordabile match con la Canzese ultima e gli scontri diretti con Cavenago e proprio Lesmo, il destino del Costa è ancora tutto da decidere.