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Gli avevano detto che non avrebbe più giocato, lui torna dopo due anni di calvario e segna la doppietta salvezza

L'ultima partita ad ottobre 2022, poi la diagnosi, la sofferenza e il rientro: «È difficile spiegare quello che ho provato»

Galtarossa, CG Bresso

PROMOZIONE CG BRESSO • Matteo Galtarossa, qui mentre festeggia la promozione dalla Prima Categoria

23 ottobre 2022, Vistarino-CG Bresso 1-2, espulsione al 5' della ripresa per fallo di reazione. Era stata questa l'ultima apparizione di Matteo Galtarossa in maglia neroverde. Era, appunto, perché dopo oltre un anno e mezzo di stop a causa di una particolare patologia al ginocchio, dopo il timore di non poter più tornare a calcare un campo di calcio, dopo la sofferenza della riabilitazione, Galtarossa ha finalmente ricominciato a giocare, e lo ha fatto risultando una volta di più decisivo. Subentrato al 26' al posto di Sari, l'attaccante del CG Bresso ha dato il via alla rimonta che ha poi permesso ai neroverdi di vincere la partita decisiva per ottenere l'aritmetica salvezza, la seconda dopo la promozione avvenuta due stagioni fa. 

IL CALVARIO

Partiamo da lì, da quel 23 ottobre 2022, da quel Vistarino-CG Bresso. Ad inizio secondo tempo Galtarossa reagisce ad una scorrettezza di un giocatore del Vistarino rimediando un precoce cartellino rosso, un gesto che lo stesso tecnico di allora - Luciano Marcarini - non mancherà di criticare visti i 40 minuti ancora da giocare e la necessità di fare punti. E Galtarossa sicuramente avrebbe evitato di farsi buttar fuori se avesse saputo che quell'espulsione avrebbe potuto essere l'ultimo atto della sua carriera nel calcio dilettantistico. Sì perché nelle settimane successive, il fastidio che da tempo gli tormentava il ginocchio destro è peggiorato terribilmente: «Dall'oggi al domani non sono più riuscito a piegare il ginocchio, pensavo fosse un problema al menisco ma gli esami hanno evidenziato un'osteocondrite disseccante al condilo femorale destro, una malattia scheletrica rara che aveva lesionato la cartilagine del ginocchio. L'unica soluzione era un intervento che però sarebbe stato incompatibile con l'attività agonistica». Una notizia inaspettata che lo ha colpito duramente: «Quando il medico mi ha detto che avrei anche potuto non giocare più mi è caduto il mondo addosso. In un primo momento sono riuscito a gestire la cosa grazie all'aiuto della mia famiglia e della mia ragazza, ma col passare del tempo si è intensificato il bisogno di una valvola di sfogo. Ho provato altri sport ma non riuscivo a trovare le stesse sensazioni del calcio agonistico, per cui ho deciso di provare in ogni modo a tornare».

Per farlo Galtarossa ha fatto una scelta drastica: «L'ortopedico mi ha fatto presente quali potrebbero essere le conseguenze, so che se dovessi esagerare rischio di dover mettere una protesi al ginocchio, ma ho 27 anni, giocare è la mia passione e preferisco godermi questa gioia finché posso piuttosto che avere il rimpianto quando sarò più vecchio». 

LA RICOMPENSA

Minuto 26 del secondo tempo di CG Bresso-Ausonia, i padroni di casa sono sotto per 1-3, Galtarossa entra al posto di Sari. Minuto 37 l'arbitro assegna un calcio di rigore al CG Bresso, sul dischetto non può che presentarsi lui, che non sbaglia. Minuto 40 Galtarossa sbuca sul secondo palo e con un colpo al volo batte Tortora, segnando la rete del pareggio - rimonta completata nel finale da Fantini - e spazzando via quindi quasi 2 anni di sofferenza con due gol che valgono anche l'aritmetica salvezza in campionato: «È difficile spiegare quello che ho provato, ho sentito dentro di me delle emozioni fortissime. Sono stati mesi lunghi e difficili per diversi motivi, ed è stato bellissimo poter tornare a festeggiare in campo di fronte ad un pubblico a cui sono legatissimo fin dai tempi della promozione dalla Prima Categoria».

La festa coi tifosi è solo però la prima di tante: «Nei prossimi giorni faremo anche una festa di spogliatoio per festeggiare non solo il mio rientro ma soprattutto la salvezza della squadra. Siamo un club che ha budget praticamente nullo, la nostra forza è il fatto che siamo per la maggior parte ragazzi cresciuti nelle giovanili di questa società o che comunque vive qui in zona. Il fatto di giocarcela ogni anno con squadre di budget molto superiori, ottenendo tutto sommato delle salvezze tranquille, è di per sé straordinario; ora cominceremo a lavorare per raggiungere questo obiettivo anche l'anno prossimo». 

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