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È la fine di un'era: da capitano a simbolo del suo club, il presidente lascia dopo più di 50 anni

Tra le motivazioni: «Alcuni scontri con il Comune e il tentativo di persone interne di fondare una nuova società nella nostra»

Tino Cornaggia

PROMOZIONE SANCOLOMBANO • Tino Cornaggia, dal prossimo 30 giugno non più presidente del club azulgrana

In un'epoca sempre più caratterizzata da un ultra dinamismo, dove la modernizzazione costringe a una continua e stressante ricerca di nuovi stimoli, esistono parentesi e realtà dove il tempo sembra essersi fermato. Vere e proprio bolle all'interno delle quali c'è chi, pur accettando e incentivando le necessarie evoluzioni della dimensione che lo circonda, decide comunque di dedicare oltre 50 anni ad un singolo capitolo della propria vita. Tino Cornaggia, infatti, è un tesserato del Bano dal 1970, quando ne vestiva i colori in campo e ne portava orgogliosamente la fascia di capitano al braccio. Dal '75, invece, dopo aver conseguito il patentino da allenatore, collabora come tecnico all'interno dei settori giovanili, fino al '78, quando assume il ruolo di Amministratore Delegato. Si arriva quindi al presente dove, dopo una presidenza di 45 anni, ma un'affiliazione della durata di oltre mezzo secolo, Tino Cornaggia mette un punto sulla propria storia azulgrana, cedendo la società a una nuova dirigenza.

LE MOTIVAZIONI

«Già due anni fa avevo espresso la volontà di cedere il comando, così da donare una nuova linfa e dei nuovi stimoli alla società. All'epoca non ho trovato persone disposte a continuare quanto di buono costruito fin qui. - esordisce Cornaggia Oggi, però, posso dire di aver finalmente individuato un primo gruppo capace di prendersi cura del Bano e dei suoi interessi». Il Presidente sottolinea infatti come questo nuovo gruppo si sia da subito interessato a cercare di curare maggiormente gli aspetti inerenti al settore giovanile, concentrando quindi le proprie energie in categorie come: Pulcini, Esordienti, Primi Calci e le varie Under. Questo, con il fine ultimo di riuscire a comporre una prima squadra di persone legate al club azulgrana. 

Cornaggia individua poi quelle che sono alcune delle ragioni principali che lo hanno portato a questa decisione: «Sicuramente l'andamento, non esattamente eccelso, della prima squadra e che, purtroppo, è anche stata condizionata dagli episodi che conosciamo - il Presidente fa riferimento al pareggio con il Pontevecchio, dove la rete del 2-2 dei biancazzurri sarebbe stata annullata dall'assistente di linea per un tocco di mano, salvo poi essere convalidata dal direttore di gara, convinto di aver visto diversamente - e che ci hanno portati ad essere appesi a un filo. Ci sono anche stati degli scontri con il Comune, che recentemente avrebbe millantato di essere riuscito a salvaguardare un tesoretto pari a 3 milioni di euro, dopo averci comunicato, appena 15 giorni prima, di non poter procedere con la costruzione del campo sintetico da noi richiesto, e ritenuto fondamentale per la crescita della società sportiva. Questo, dopo averci precedentemente approvato il progetto, tenendoci sulle spine per oltre 3 anni». Uno smacco che segue le vicende legate alla predisposizione del nuovo bando per la gestione dei centri sportivi, dove il Comune avrebbe dichiarato che i contributi economici allo sport sarebbero stati nulli

Infine, il Presidente - il cui mandato scadrà formalmente il 30 giugno 2024 - fa riferimento a una vicenda interna al club: «Purtroppo, è successo un fatto increscioso. Quando ne faccio parola con altri dirigenti di altre società, rimangono sempre basiti e increduli. Uno degli attuali responsabili dell'attività di base, assieme a un gruppo esiguo di genitori, avrebbe provato a fondare una nuova società all'interno della nostra già esistente, con l'obiettivo ultimo di occuparsi loro della gestione dei centri sportivi e prendere il posto di chi n'è attualmente in carico. Questi signori, oltre a non aver avuto il rispetto e la correttezza di presentare apertamente le proprie idee e intenzioni, fra le mani avrebbero avuto sostanzialmente il nulla. Non avrebbero potuto contare su una storia, non avrebbero potuto contare sui giocatori che, fino a prova a contraria, sarebbero rimasti nostri tesserati e, soprattutto, non avrebbero avuto alcuna affiliazione con la FIGC». Esce anche il nome di quella che sarebbe stata la società costituita all'oscuro dell'attuale presidenza: A.S.D. Sancolombano Academy.

Il Presidente torna sugli aspetti di campo, augurandosi che il miracolo possa ancora avvenire: «Come ho già detto, siamo appesi ad un filo. Purtroppo, quella di quest'anno, parrebbe essere una sceneggiatura tremendamente simile a quella che ci condannò due anni fa. Pazienza, tenderemo un occhio e un orecchio verso Vistarino, per capire cosa fa il Rozzano». Dedica quindi un pensiero alla sua longeva carriera azulgrana«Ho fatto parte di questa società per oltre mezzo secolo, vuol dire che sono parecchio in là con gli anni - sorride -, indubbiamente è una fortuna poter raccontarlo».

NUOVO ORGANIGRAMMA

Attualmente, a rivestire il ruolo di Direttore Generale, sarà Giuseppe Bossi, imprenditore edile, già vicepresidente ai tempi dell'interregionale. Al suo fianco, con il ruolo di responsabile tecnico dell'agonistica, Marco Dalcerri, bandiera azulgrana e che verrà affiancato da Andrea Coldani. Le funzioni di segreteria vengono invece affidate a Cristina Cornaggia, ma a far eco è l'ingresso nei quadri dirigenziali di Mattia Marchesotti, ex calciatore professionista con esperienze in club di Serie A come Cremonese, Chievo Verona e Sampdoria. Il classe '83, apporterà la propria esperienza, fra le fila azulgrana, nel ruolo di supervisore tecnico del club.

Questa, dunque, parte dell'attuale società, che avrà il compito di individuare la figura del successore di Tino Cornaggia come nuovo Amministratore Delegato. Bossi, spiega il perché di questa attesa e dipinge una prima immagine di quello che sarà il futuro: «Attualmente stiamo cercando di lavorare il più possibile nell'ombra e nel silenzio. Non voglio 'apparire' diciamo. Questo perché preferiamo far parlare prima le nostre azioni. Vogliamo costruire un team appassionato del Sancolombano e, proprio per questo, cercheremo di integrare quanti più membri storici possibili»

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