Lutto
18 Aprile 2024
ROBERTO FANTONE - Dopo gli esordi con il Novara tra C1 e C2 una lunga carriera tra i Dilettanti
Era il classico giocatore che in campo dà tutto e che nonostante il furore agonistico della partita non va mai sopra le righe e dopo il 90' è comunque rispettato e apprezzato anche dagli avversari. Fa dunque specie parlare con un verbo al passato di Roberto Fantone, centrocampista classe 1979 volto noto del calcio dilettantistico dei territori di Novara e del VCO per due decenni, scomparso improvvisamente nella mattinata di giovedì 18. Era un apprezzato psicologo e psicoterapeuta, oltre che grande appassionato di montagna. E le tracce che ha lasciato nel mondo del pallone locale risultano indelebili.
L'ESORDIO NEI PROFESSIONISTI
Gran parte della carriera di Fantone è stata trascorsa tra i dilettanti, ma il suo esordio in prima squadra risale addirittura alla Serie C1. Nella stagione 1996-1997 infatti scese in campo 3 volte nel travagliato campionato del Novara, all'epoca di ritorno in terza serie dopo ben 15 anni, giocando poi una partita degli sfortunati play out contro la Pistoiese, che decretarono una repentina discesa in C2 con un doppio pareggio (tra i compagni dell'epoca anche Patrick Agazzone, Cristian Nicolini e Salvatore Papaccio, giocatori poi molto attivi negli anni a seguire nelle categorie inferiori).
I SUCCESSI TRA I DILETTANTI
Ancora aggregato al club azzurro nel campionato 1997-1998, che tra gli altri vedeva compagno di squadra Fabio Paratici, poi ds della Juventus e del Tottenham, racimolò ancora una presenza prima di scendere tra i dilettanti. Molte e di prestigio le squadre di cui ha indossato le maglie successivamente: Verbania, Juve Domo, Baveno, Domodossola, Omegna e Gravellona. Conquistando non pochi successi. Fu nella rosa che portò il Baveno in Eccellenza al termine della stagione 2008-2009, categoria che la squadra ha poi mantenuto ininterrottamente fino al 2023. Conquistò una promozione nella massima categoria regionale anche con l'Omegna nell'annata 2012-2013 da capitano.
LEADER CARISMATICO
Di ruolo centrocampista centrale, in grado di coniugare quantità e qualità, non lo si poteva definire il classico regista, né il classico interditore della mediana. Era riconosciuto in ogni caso il suo carisma di leader silenzioso, che lo ha portato a indossare la fascia di capitano in diversi dei team in cui ha giocato. Sempre facendosi rispettare senza mai alzare la voce o trasalire. I funerali di Roberto Fantone si terranno domani, venerdì 19, alle 15 a Preglia, frazione di Crevoladossola, il paese in cui si risiedeva.
«UN VERO ESEMPIO»
«Il classico bravo ragazzo che penso si possa dire non abbia mai litigato neppure con un avversario al di là dei normali screzi di campo, non è una frase fatta ma è proprio così - osserva Pierguido Pissardo, il tecnico con cui ottenne la promozione a Baveno per poi allenare Fantone anche la stagione successiva in Eccellenza - per carattere era una persona eccezionale, un grande faticatore e anche un giocatore molto intelligente tanto da farsi apprezzare molto nello spogliatoio, anche se da noi all'epoca non era lui il capitano. La dimostrazione di questo è la grande commozione che c'è stata alla notizia della sua morte, da parte di chiunque l'abbia incrociato in campo in tanti anni».