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Under 19

È l'ora della rivincita: un eurogol e uno geniale in contropiede valgono la seconda finale di fila

I vice-campioni in carica pareggiano la semifinale di ritorno e sono pronti a lottare di nuovo per il titolo

Brazzelli Mylnykov Solbiatese

UNDER 19 SOLBIATESE • Edoardo Brazzelli e Tymofil Mylnykov, i due marcatori

Una neopromossa che vince il suo campionato e arriva a giocarsi il titolo regionale in finale, perdendolo solo ai rigori. Una bellissima storia, una di quelle che possono far pensare al più classico dei «one season wonder», un appellativo per tutti quei giocatori o quelle squadre che dopo una stagione straordinaria non riescono più a confermarsi allo stesso livello e scompaiono definitivamente dai radar. O forse no, forse è l'inizio di qualcosa di più, forse è l'incipit per un altro campionato vinto, questa volta dominato e non più in rimonta, e per un'altra finale regionale che, chissà, come andrà a finire. L'unica certezza è che no, la Solbiatese non è una meteora, ma una splendida stella pronta a brillare di nuovo sul palcoscenico più importante di tutti. Dopo una pazza semifinale d'andata, infatti, i nerazzurri pareggiano 2-2 il match di ritorno con la Trevigliese e conquistano la seconda finale regionale consecutiva, da giocare di nuovo a Caronno Pertusella.

PERLA MYLNYKOV, FERRANDI SCALDA LA SEMIFINALE

Una partita folle alle spalle e poco più di due giorni per dimenticarla e non farsi influenzare da quel matto risultato. Un 2-1 strappato nel finale dalla Solbiatese, memore sì di avere un piccolo vantaggio, ma chiamata a non farvisi ammaliare in casa di una Trevigliese che, invece, deve lasciarsi alle spalle quei tre legni colpiti a Gallarate e affrontare il ritorno della semifinale regionale con un solo obiettivo: vincere, con un gol di scarto per andare ai supplementari, con due per volare direttamente in finale.

Prima di fare i calcoli, però, bisogna mettersi alla lavagna, e i ragazzi di Calvi prendono fin da subito il gessetto con personalità, dimostrando tutt'altro approccio rispetto a quello dell'andata. Nei primi minuti, infatti, Copreni deve sporcarsi i guanti su un mancino dalla distanza di Zagaryuk (2') e uno più strozzato in area di Bocanet, servito dall'ottimo lavoro in profondità di Brambilla (10'). Chance alle quali i biancocelesti aggiungono una conclusione alta proprio di Bocanet (8') e una di Zagaryuk murata da Grillo (14'), nata dopo un contropiede guidato da Brazzelli e sprecato da Rosetta, con la palla che gli resta sotto il tacco. La Trevigliese, infatti, c'è dal punto di vista della testa e delle conclusioni, ma a centrocampo commette ogni tanto delle sbavature che la Solbiatese perdona e, anzi, commette a sua volta, facendosi sentire solo su un paio di corner.

Tuttavia, alla prima occasione in cui i ragazzi di Tomasoni riescono a riprendersi il pallone e a ripartire con ordine, il risultato è il grande classico: vantaggio nerazzurro. Succede tutto al 21', quando Mirko Bosisio conquista il possesso a destra, verticalizza e i varesotti con saggezza spostano la sfera centralmente e si affidano a Jacopo Bosisio, che completa la transizione ruotando la sfera sulla fascia sinistra, dove Mylnykov completa il lavoro con un'opera d'arte: dribbling a rientrare su due avversari e destro fortissimo che sbatte sulla traversa e finisce in rete. Una punizione forse severa per i padroni di casa, puniti al primo tiro nello specchio, più fortunati sul secondo pochi istanti dopo, quando un passaggio pericolosissimo dalla zona sinistra verso il centro del campo viene intercettato da Mattia Savogin, che di mancino colpisce il montante, con la palla che questa volta viene respinta fuori dal legno (23').

Sotto di un gol, la missione dei ragazzi di Calvi non cambia più di tanto, perché l'obiettivo resta di farne almeno due per pareggiare i conti, e la voglia di reagire non manca ai bergamaschi. Ci provano prima Fumagalli, murato dal sempre puntuale Grillo (25') e poi Ferrandi, che di destro da dentro l'area di rigore non inquadra di poco lo specchio (30'). La Solbiatese, però, è sempre lì pronta a colpire e lo fa notare un minuto dopo, quando su una ripartenza a sinistra il cross ospite viene respinto su piedi di Brazzelli, che da fuori area trova però sulla sua traiettoria un difensore avversario. Proprio da questo tentativo nasce la risposta della Trevigliese, guidata sempre da Zagaryuk e chiusa con un tiro di Bocanet facile presa di Copreni sul suo palo.

L'ennesimo segnale di una squadra che non molla il colpo e che nel finale costringe il numero 1 a bloccare altri due tentativi, ovvero la spizzata di Brambilla su punizione di Bocanet (39') e il tiro rasoterra d'esterno del trequartista da fuori area (41'). Segnali che sul gong del primo tempo fanno scattare l'allarme per la Solbiatese, perché al 46' su calcio d'angolo sempre di Bocanet la retroguardia ospite dimentica Ferrandi, che da dentro l'area piccola incorna senza problemi il gol dell'1-1. Una rete importantissima, che rende giustizia al primo tempo dei padroni di casa e che può dare energia per completare la rimonta nella ripresa.

BRAZZELLI VALE LA FINALE

Trevigliese-Solbiatese può finire in qualunque modo. Era questo il mantra di una sfida d'andata impronosticabile prima del fischio d'inizio e illeggibile una volta cominciata. Una frase da non dimenticare perché dopo la rete del pareggio di casa sarebbe scontato aspettarsi un avvio di ripresa all'attacco dei bergamaschi, e invece dopo quattro minuti arriva l'evento più anticlimatico di tutti: Brazzelli riparte palla al piede e filtra per Rosetta, che resiste a Bertocchi, lo supera e sull'uscita di Mulino appoggia intelligentemente al centro dell'area di rigore, dove il numero 7, bravissimo a seguire l'azione da lui innescata, la completa con il destro del 2-1 Solbia.

Un colpo freddissimo per i ragazzi di Calvi, che al 6' concedono un'altra chance agli ospiti: imbucata bellissima di Jacopo Bosisio per Luca Savogin e mancino parato in due tempi da Mulino, bravo ad avanzare coi tempi giusti. Una sfida quella tra l'attaccante varesotto e il portiere bergamasco che si ripete al 17', quando un rimpallo favorisce Savogin, ma Mulino interviene di piede da due passi. Un momento non semplie che continua tre minuti più tardi, quando Rosetta brucia in velocità Bertocchi e viene steso in area di rigore dal numero, ma il direttore di gara non ravvisa il contatto.

Per provare a scuotere il match, Calvi lascia il suo 4-2-3-1 (con gli stessi interpreti dell'andata, fatta eccezione per Brambilla al posto di Cambiaghi) e prepara un più offensivo 3-4-3 con Argint, Bertocchi e Mariani nelle retrovie, Marta e il subentrato Kullafi sugli esterni, Thomas Fumagalli e Ferrandi a centrocampo, Bocanet e Zagaryuk ai lati della punta. Tomasoni, invece, cambia solo alcuni degli interpreti del suo 3-5-2 inserendo il 2007 Merzario, Gnocchi e Diana, anche se i più pericolosi sono sempre Rosetta e Luca Savogin, che al 23' dialogano sul lato destro dell'area di rigore costruendo un tiro rimpallato del numero 9 che finisce di poco a lato sul palo opposto.

Il colpo del ko, però, non arriva e la Trevigliese rialza finalmente la testa. Lo fa proprio con Bertocchi, che scoccata la mezzora spara un destro dalla distanza di poco a lato. È il segnale che il forcing finale dei ragazzi di Calvi è iniziato. Nel giro di 10 minuti nascono così un tiro di Ferrandi trattenuto da Copreni (31'), un altro tentativo da fuori di Thomas Fumagalli respinto a lato dal numero 1 (36'), uno di Bocanet che Grillo spazza dopo l'intervento sporco del suo portiere (38') e un colpo di testa di Zagaryuk che scavalca di pochissimo la traversa (39'). Il gol del pareggio, però, arriva solo al 52', quando Bertocchi guadagna un rigore che Bocanet realizza, aumentando forse il rammarico di una Trevigliese sfortunata all'andata e combattiva al ritorno. Un doppio confronto, però, che premia una Solbiatese che dopo una prima sfida abbastanza equilibrata si dimostra bravissima nell'ultimo atto a soffrire insieme, a portarsi per due volte in vantaggio - la seconda tra l'altro in un momento per nulla scontato - e concedere principalmente conclusioni dalla distanza agli avversari. Per il secondo anno di fila, dunque, è finale, di nuovo a Caronno Pertusella, e poi chissà.

IL TABELLINO

TREVIGLIESE-SOLBIATESE 2-2
RETI (0-1, 1-1, 1-2, 2-2): 21' Mylnykov (S), 46' Ferrandi (T), 4' st Brazzelli (S), 52' st rig. Bocanet (T).
TREVIGLIESE (4-2-3-1): Mulino 6.5, Mariani 6.5, Marta 6.5, Moratti 6 (17' st Kullafi 6), Argint 6.5, Bertocchi 6, Fumagalli F. 6 (10' st Fumagalli T. 6), Ferrandi 7, Brambilla 6 (26' st Cambiaghi 6), Zagaryuk 7, Bocanet 7.5. A disp. Xhaja, Pullumbi, Doda, Rota, Catellani. All. Calvi 6.5.
SOLBIATESE (5-3-2): Copreni 7, Bosisio M. 7, Grillo 7.5, Finoli 6.5, Savogin M. 7.5, Bosisio J. 7.5 (28' st Merzario 6.5), Brazzelli 8 (15' st Diana 6.5), Mylnykov 8, Rosetta 7.5 (39' st Bertoldi sv), Mali 6.5 (47' st Costanzo sv), Savogin L. 6.5 (24' st Gnocchi 6). A disp. Brusa. All. Tomasoni 8.
ARBITRO: Compagni di Abbiategrasso 6.
ASSISTENTI: Arrigoni di Brescia e Molino di Brescia.
AMMONITI: Mariani (T), Ferrandi (T), Bocanet (T), Fumagalli (T), Copreni (S), Savogin M. (S), Savogin L. (S).

Brazzellingham, il numero 7 della Solbiatese esulta come l'inglese del Real Madrid dopo la rete del 2-1

LE PAGELLE

TREVIGLIESE

Mulino 6.5 La sua partita è l'esatto opposto dell'andata: vive un primo tempo senza grandi compiti, con l'unica sfortuna di vedersi passare sopra la testa un tiro imparabile di Mylnykov, e un secondo in cui compie un paio di buoni interventi, sporcando anche l'assist di Rosetta per la rete del 2-1, su cui fa il massimo che può.
Mariani 6.5 Commette un paio di sbavature, perché il duello con le punte avversarie è sempre d'alto livello. Spende bene il cartellino giallo bloccando sul nascere una pericolosa ripartenza avversaria.
Marta 6.5 Dalla fascia sinistra non arrivano particolari spaventi, ma partono invece un cross interessante a fine primo tempo e il tentativo della disperata ricerca del pareggio nel finale.
Moratti 6 A centrocampo la Trevigliese parte molto bene, però poi anche lui sbaglia qualche appoggio.
17' st Kullafi 6 Entra e prende posto sull'out di destra nel cambio modulo degli ospiti dando un po' di spinta, ma senza strappare la partita.
Argint 6.5 Come all'andata spicca nella retroguardia ospite, anche se questa volta il duello con Mylnykov è più complesso.
Bertocchi 6 Una partita di alti e bassi. Inizia molto bene deviando un'incornata in area piccola su corner e dimostrandosi attento in marcatura, poi però paga dazio tra Mylnykov e Rosetta, salvo prendersi il rigore nel finale.
Fumagalli F. 6 Inizia da dove aveva chiuso l'andata, ma solo in termini di posizione. Largo a destra, infatti, questa volta non tira fuori il coniglio dal cilindro, registrando giusto solo un tiro murato.
10' st Fumagalli T. 6 Tra coloro che nel finale cercano di pescare il jolly, segnale che mette in campo la giusta personalità per aiutare la squadra.
Ferrandi 7 Come Moratti, anche il capitano non sempre indovina la giocata nel primo tempo, ma cerca quantomeno di lasciare il segno in zona gol, prima con un tiro di poco alto e poi incornando la rete del pareggio.
Brambilla 6 Viene incontro ai compagni per giocare la sfera e si fa apprezzare nei primi 45 minuti per un tentativo di testa e uno a tempo scaduto, quando per poco non arriva sul cross di Marta. Si assenta però nella ripresa, un po' come tutta la squadra dopo la rete del 2-1 avversario.
26' st Cambiaghi 6 Ha sì una ventina di minuti a disposizione per provare a lasciare il segno, però i palloni giocabili che gli arrivano sono tendenti allo zero.
Zagaryuk 7 Alza ancora una volta l'asticella tecnica della squadra. Incide di più nel primo tempo, creando almeno tre situazioni, che nel secondo, anche se nel finale, spostato a destra, le prova veramente tutte per scardinare la difesa avversaria.
Bocanet 7.5 Offre tanti spunti nella prima frazione di gioco dimostrandosi, insieme a Zagaryuk, il leader tecnico della squadra. In più, però, mette la firma su entrambi i gol, prima servendo l'assist su corner e poi trasformando il rigore del pareggio.
All. Calvi 6.5 Alla fine i risultati parlano chiaro: la Trevigliese viene eliminata per un solo gol, proprio come due anni - quando però non c'era lui in panchina. Che sia il penalty sbagliato all'andata? O uno dei tre legni colpiti a Gallarate? Impossibile saperlo, di certo, però, i suoi ragazzi escono a testa altissima da un doppio confronto tra due grandi squadre. A far la differenza, probabilmente, è il maggior cinismo di una Solbiatese che nei momenti in cui prende il controllo della semifinale punisce i bergamaschi, nella sfida di ritorno apparsi in difficoltà solo dopo aver subito il 2-1, ma capaci di reagire nell'ultimo quarto d'ora.

La formazione di partenza della Trevigliese

SOLBIATESE

Copreni 7 Non sempre efficace, ma spesso attento e presente. Rispetto all'andata è impegnato molto di più, soprattutto sulle conclusioni dalla distanza. Tra una parata sicura e qualcuna un po' più sporca ci mette sempre i guantoni.
Bosisio M. 7 Inutile dire che Zagaryuk sia un cliente tostissimo. Nel primo tempo deve cedergli il fianco, poi accorcia un po' le distanze e si spende totalmente a una partita di attenzione difensiva, testimoniata dall'intervento con cui dà il via all'azione dell'1-0 e da uno in piena area di rigore a tu per tu proprio col numero 10.
Grillo 7.5 Meglio togliersi subito il dente: ha la sfortuna di causare il penalty, molto dubbio, del 2-2. Perfetto, ora si può riprendere la carta d'identità, confermare che si tratta di un classe 2007 e rivedere i due tiri murati nel primo tempo, oltre alle chiusure del secondo.
Finoli 6.5 Perde un paio di palloni in fase di impostazione nel primo tempo, poi però ricopre il perno di una retroguardia che ha da fare per quasi tutta la gara, ma che anche grazie alla sua guida limita le incursioni degli avversari e li costringe principalmente a tentare la soluzione da fuori area.
Savogin M. 7.5 Sì, l'uscita palla al piede dalla difesa sembra proprio una sua caratteristica. Rispetto all'andata, però, è bravo a contenersi un po' di più, sbagliandone probabilmente solo una, e in più si dimostra bravo in alcuni anticipi, oltre che fondamentale di testa nel finale. Per sfizio colpisce pure una traversa incredibile.
Bosisio J. 7.5 A inizio partita chiude Bocanet su un filtrante, poi torna nella sua zona di competenza, ovvero quel centrocampo in cui mette ordine come un bibliotecario a fine turno. Lì in mezzo c'è una Trevigliese dinamica, più sul pezzo soprattutto nei primi minuti, ma lui con calma e sapienza mette ordine al gioco migliorando minuto dopo minuto. Allarga bene su Mylnykov in occasione dell'1-0 e lo fa anche un altro paio di volte, per poi inventarsi nella ripresa una bellissima verticalizzazione con cui mette in porta Luca Savogin.
28' st Merzario 6.5 Classe 2007, eppure viene chiamato in causa per un finale di fuoco. Non ha particolari occasioni per mettersi in mostra, ma già essere presente e aiutare i compagni senza fare sbavature in una semifinale regionale è da apprezzare.
Brazzelli 8 Gol decisivo e braccia aperte sotto la tribuna. B di Bellingham? Nah, B di Brazzelli. Rapido, scattante, sempre pronto a volare sul pallone, il numero 7 gioca una partita d'altà intensità a centrocampo e la condisce con un gol che è frutto di un po' di tutto: abilità nel dribbling sull'avversario che lo aggredisce appena ha palla, visione nel mandare in porta Rosetta, lettura del gioco nel seguire l'azione del compagno fino alla fine e realizzazione, quella che vale il 2-1 della tranquillità.
15' st Diana 6.5 Dà man forte alla fase di spinta della squadra nel momento di slancio della ripresa, soffrendo poi insieme ai compagni nell'ultimo quarto d'ora.
Mylnykov 8 Esterno, capello lungo e fascetta: uno degli outfit del classico baller. Eppure la sua partita inizia con lo stesso duro lavoro difensivo, accentuato da un paio di importanti colpi di testa su calcio d'angolo. Poi, però, ecco che si scatena: ripartenza a sinistra, dribbling a rientrare su due avversari e destro potentissimo che infrange la traversa e s'insacca. Golazo? Golazo.
Rosetta 7.5 Niente Sottocasa in tribuna e niente Esposito, a casa ammalato, ma la numero 9 resta in ottime mani. Certo, probabilmente dal punto di vista offensivo non inizia come la sua miglior partita, tra qualche appoggio impreciso e quel contropiede lasciato alle spalle, poi però nella ripresa la storia è proprio un'altra. Serve il pesantissimo assist del 2-1, frutto di uno scatto importante e di un passaggio eseguito praticamente a memoria, nonché intelligente visto che un tiro con Mulino in uscita sarebbe stato quasi sicuramente respinto dal portiere, poi svernicia Bernocchi lasciando più di qualche dubbio sul rigore non fischiato dall'arbitro. (39' st Bertoldi sv).
Mali 6.5 Un po' meno apparisciente rispetto al match d'andata, il numero 10 gioca più una partita di sacrificio a centrocampo, illuminandolo però con qualche spunto di qualità. (47' st Costanzo sv).
Savogin L. 6.5 Fa tanto a sportellate nei primi 45 minuti di gioco, dove cerca il dialogo con i compagni, cosa che gli riesce a tratti, mentre nel secondo tempo il feeling con Rosetta si fa sentire maggiormente. Proprio nella ripresa, poi, ha due chance per trovare quel gol che gli è mancato anche nel match d'andata, ma se il primo mancino è centrale, sul secondo tentativo Mulino gli sbarra la strada da due passi.
24' st Gnocchi 6 Si unisce con la giusta concentrazione alla difesa del vantaggio nell'ultima ventina di minuti.
All. Tomasoni 8 Va in casa di una squadra forte e obbligata a vincere, torna nella sua dimora con il biglietto della finale regionale in tasca e un pareggio subito soltanto al settimo minuto di recupero, su rigore. È forse questa l'immagine che riassume un match di ritorno sicuramente non semplice perché la Trevigliese crea di più, ma lo fa senza trovare quella palla gol clamorosa. Questo perché la sua Solbiatese è pronta a serrare i ranghi, a soffrire e distendersi, colpendo con sangue freddo, quello da grande squadra, nei momenti più opportuni, e accorciando pure il conto di legni colpiti nel doppio confronto, oltre a creare ancora qualche chance per il 3-1.

L'undici titolare della Solbiatese

ARBITRO

Compagni di Abbiategrasso 6 L'inizio è ottimo, poi però c'è un momento imprecisato in cui inizia ad aleggiare un po' di confusione. L'intervento di Bertocchi su un Rosetta lanciatissimo lascia ancora più di qualche dubbio, così come quello di Grillo sullo stesso numero 6, ma per motivi opposti. Episodi, fortunatamente non decisivi, che potrebbero portare ad aggiungere un meno, come al liceo, anche se la sua direzione probabilmente non è da annoverare tra quelle insufficienti in una stagione che ha offerto decisamente di peggio.

IL POSTGARA DELLA SOLBIATESE

E dunque sì, sarà finale, di nuovo e di nuovo a Caronno Pertusella, ma per qualcuno sarà una prima volta: Andrea Luca Tomasoni, erede in panchina di Davide Giubilini. «Quella dell'anno scorso è andata, io non c'ero, non l'ho vista e non so come sia stata, però so che ci aspetta una finale, quindi essendo tale giocheremo contro una squadra attrezzata e cercheremo di dare il massimo per raggiungere quello che a questo punto è l'obiettivo: vincere il titolo - classiche parole in vista di un grande giorno, mentre meno scontata è l'analisi della semifinale - Faccio i complimenti alla Trevigliese perché è una squadra di assoluta qualità, di assoluta idea di gioco e che ci ha messo in difficoltà a più riprese, come noi abbiamo fatto con le nostre azioni. Si sono affrontate due grandi squadre, penso sia stata una partita bella da vedere per tutti. Detto questo, nel primo tempo è chiaro che loro dovevano partire forte per la situazione, anche se poi siamo passati in vantaggio noi. Hanno avuto diverse occasioni, forse nitide a tu per tu col portiere non tante, però avevano il predominio sul gioco. Noi avevamo preparato la partita sapendo che saremmo venuti qua a soffrire. Avevamo visto all'andata che erano una buona squadra, qua sul loro campo in una partita serale sapevo avremmo sofferto e ho cercato di preparare mentalmente i ragazzi alla battaglia, e devo dire che hanno risposto molto bene. Abbiamo utilizzato tutte le armi che avevamo: sacrificio di gruppo, lottare su tutti i palloni, lavoro di squadra, cercando poi in ripartenza di colpire. Abbiamo avuto così delle occasioni sia per chiudere la partita sia quando ci difendevamo per non prendere gol. Sono molto contento della prestazione, anche e soprattutto perché eravamo in 17 e sono entrati in 16, tutti eccetto il portiere di riserva. Tutti hanno dato il proprio contributo, posso dire bravo a tutti e secondo me per una squadra che deve essere andare verso lo stesso obiettivo è fondamentale essere uniti e sacrificarsi».

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