Prima Categoria
27 Maggio 2024
Il tecnico Andrea Mantegari saluta il Pianezza dopo la salvezza raggiunta all'ultima giornata
Si è appena chiusa una stagione davvero stressante in casa Pianezza. Dopo la retrocessione di un anno fa, la società sperava di poter ripartire in quarta dalla Prima Categoria, ma sin dalla campagna acquisti le aspettative si sono dovute ridimensionare, fino alla magra salvezza conquistata solo all'ultima giornata nell'infernale Girone D. L'opera minima è stata compiuta dal tecnico Andrea Mantegari, subentrato a girone di ritorno in corso e fautore di un mezzo miracolo sportivo, considerato l'ambiente teso e sfiduciato con cui si è dovuto confrontare. Nonostante ciò, l'allenatore ex Torinese ha interrotto il rapporto al termine dell'annata e proprio per questo ha voluto rivendicare una totale mancanza di meritocrazia da parte della società. Dopo l'addio del Direttore Sportivo Stefano Peddis e il transito di Pietro Marsico, il Presidente Luca Dello Russo ha deciso di ripartire da una nuova figura esperta per riportare la sua creatura ai vertici del calcio torinese.
Per capire come si è arrivati all'addio del "sergente di ferro" bisogna ricostruire una parte della stagione del Pianezza, forse la più tortuosa a livello societario. Lunedì 12 febbraio è ufficiale l'esonero di Emanuel Urbano dalla panchina rossoblù (retrocesso in Under 19 ndr), al suo posto l'ex Torinese e traghettatore Andrea Mantegari. Nove partite a disposizione per il tecnico che deve risollevare una squadra partita con ambizioni di alta classifica e ritrovatasi impantanata nella lotta per non retrocedere. Un mese dopo la novità di panchina arriva anche l'addio del Direttore Sportivo Stefano Peddis, che sceglie di allontanarsi momentaneamente dal calcio "per impegni lavorativi".
Il ruolo rimane vacante per alcune settimane, nel frattempo Mantegari riesce a riunire una squadra sull'orlo del baratro e ottiene 16 punti in 9 partite: tre vittorie, quattro pareggi e due sole sconfitte contro la Torinese e il Bsr Grugliasco.
La pressione è alta, il rischio dei Playout è vicino e il Presidente Luca Dello Russo sceglie di affiancare alla squadra Pietro Marsico, ex DS delle due squadre di Collegno retrocesse in quest'annata, ovvero il Paradiso e la Pro. I rossoblù conquistano la salvezza all'ultima giornata grazie ad una vittoria esterna sull'Olimpica Grugliasco mandando i biancorossi ai Playout e salvano una stagione che si stava trasformando in un incubo. Sicuramente tanti i meriti del tecnico Mantegari, che dopo essere subentrato ha cercato di fondere le sue idee di calcio con i giocatori a disposizione rimettendo al centro del progetto giocatori preziosi come Cestone e Di Paola e ponendo molta attenzione sulla fase difensiva. Eppure non è bastato per ottenere la riconferma finale.
Come spesso accade, le dinamiche interne tra i componenti della società sono complesse. "Succede anche nelle migliori famiglie" riprendendo il titolo dell'ultimo film di Alessandro Siani, anche in casa rossoblù i rapporti non erano dei più distesi. Lo conferma Andrea Mantegari stesso, rilasciando alcuni dettagli sui mesi vissuti alquanto ingombranti:
«Non ho mai avuto buoni rapporti con Marsico. Mi diceva: "Secondo me dovresti giocare a 4, fai durare meno la partitella negli allenamenti", mi dava dei consigli senza sapere di cosa parlasse». Ecco la relazione raccontata da Mantegari tra il tecnico e il nuovo Direttore Sportivo. Il "sergente di ferro" racconta anche di come il dirigente avesse promesso dei premi in denaro in caso di salvezza ai giocatori, un bonus che ha portato ulteriore malcontento all'interno dello spogliatoio al termine della stagione non essendosi tramutato in realtà.
Il tecnico ci tiene anche a precisare come sia avvenuto l'allontanamento dalla società: «Ci siamo salvati e nessuno mi ha detto niente sul mio futuro. È stato diverso rispetto allo scorso anno con la Torinese, lì sarei rimasto se avessi ottenuto la Promozione. All'epoca ci siamo seduti ad un tavolo e abbiamo preso strade diverse, tanto che ancora oggi ho ottimi rapporti con il presidente Sante Squillace che mi ha fatto anche i complimenti dopo la salvezza raggiunta. Qui mi sono sentito preso in giro. Avrei preferito che ci fossimo seduti ad una tavolo per chiarire le cose e saremmo rimasti "amici come prima". Non c'è stata meritocrazia, il calcio di oggi non è più fatto di meriti ma di soldi». Cascano a pennello, tra parentesi, le recenti dichiarazioni rilasciate da Gian Piero Gasperini dopo la storica conquista dell'Europa League con l'Atalanta:
Ottenuta la descrizione di un ambiente piuttosto in trambusto, si è sentita la controparte. Essendo stato chiamato in causa lo stesso Pietro Marsico ha voluto precisare il suo rapporto con la società: «Sono stato chiamato dal Pianezza per la mia esperienza sulla categoria. Dando una mano dal di fuori ed autorizzato dal Presidente ho cercato di contribuire alla salvezza di questa piazza, il mio contributo ha sicuramente aiutato al raggiungimento dell’obiettivo societario. Poi, quando ci siamo seduti a tavolino per definire il nostro futuro, abbiamo capito che le nostre strade sarebbero andate in direzioni diverse».
La risposta del Presidente rossoblù Luca Dello Russo ha aggiunto dettagli sui movimenti in entrata e in uscita avvenuti in ambito dirigenziale negli ultimi tre mesi, specificando anche una posizione divenuta cruciale nello sviluppo di queste discusse settimane: «Devo ringraziare Stefano Peddis per il lavoro svolto, poi verso metà marzo ci sono state delle situazioni pressanti di spogliatoio che lo hanno portato a dimettersi. L'arrivo di Marsico invece è avvenuto solo nell'ultimo mese: era libero, conosceva la categoria e ho chiesto di darci una mano».
«Lui non era il nostro nuovo direttore sportivo - continua il presidente. Andava a vedere le partite e ci dava una mano, solo qualche consiglio e supporto morale». Cambia dunque la versione anche sui ruoli assunti dalle parti, aspetto che forse fa della presenza di Marsico ancora più ingombrante stando alla ricostruzione dei fatti eseguita dall'ex tecnico Mantegari.
Lasciata comunque alle spalle una stagione complicata è inevitabilmente il momento di progettare quella nuova e il presidente ha già posto le basi per il futuro partendo da un nuovo tecnico in panchina: «Gli obiettivi di stagione sono stati tutti raggiunti. Complici i diversi infortuni in tanti ruoli chiave, abbiamo dovuto anche inventare nuovi moduli. Voglio ringraziare Mantegari per il grosso lavoro fatto, è una brava persona e l'importante è lasciarsi bene con i dovuti criteri. Il nuovo tecnico sarà Giampiero Beretti, ho scelto di prendere un mister di categoria più abituato all'ambiente. Per adesso non c'è un nuovo DS, la squadra la deve fare l'allenatore e il mio compito sarà metterlo nelle migliori condizioni per lavorare bene». In uscita da Garino, dunque, Beretti si rimette immediatamente in gioco nel Girone D dove storicamente è stato protagonista di ottime annate. Obiettivo riportare in alto una società prestigiosa della bassa Val Susa.