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L'evento

A un minuto dal miracolo: il Brasile beffa l'Italia al golden gol e mette a rischio il Mondiale

La prima rete di Totti e le parate di Viviano non bastano: gli Stallions devono vincere per andare agli ottavi

Kings League Furia Lipão

KINGS LEAGUE FURIA • L'esultanza alla Neymar di Filype Lipão Pinheiro [fonte foto: Instagram kingsleague]

Sofferenza, unione, follia, illusione, punizione. Cinque parole per riassumere più di 40 minuti inspiegabili, tra rigori (due parati, uno sbagliato e due revocati con il Var), leggende viventi e un golden gol che non si vedeva dall'Europeo del 2000, e che sì, è risultato ancora una volta fatale. Non è Italia-Francia, è la magia di Italia-Brasile in versione calcio a 7, o meglio ancora, la sfida tra gli Stallions di Totti (a segno) e il Furia di Falcão, semplicemente il giocatore di futsal più forte di sempre. Un match deciso a un minuto dalla fine dal lampo di Jefferson Melo, che con la sua doppietta ribalta la partita e mette a rischio eliminazione la banda Tricolore, costretta a vincere la prossima gara per volare agli ottavi del Mondiale creato da Piqué (clicca qui per sapere di più sulla competizione).

TOTTI FA IMPENNARE GLI STALLIONS

Dopo la vittoria all'esordio nella Kings League contro i colombiani del Medallo City, per la squadra di Blur è già tempo di affrontare un avversario tostissimo, ovvero i brasiliani di Alessandro Rosa Vieira, più noto come Falcão, o, per i meno avvezzi al mondo del calcio a 5, il quattro volte miglior giocatore dell'anno, miglior marcatore di tutti i tempi della Coppa del Mondo, vincitore di 4 campionati brasiliani, 6 coppe del Brasile, 6 campionati sudamericani, una Copa Libertadores, un Gioco Panamericano, 5 Copa América e 2 Mondiali di futsal.

I verdeoro, però, non sono solo la squadra della stella di San Paolo, ma una formazione in grado di imporsi 6-1 al primo match della competizione e con un tasso qualitativo superiore alla media. Il piano gara, dunque, vien da sé: Furia all'attacco, Stallions arroccati in difesa, un po' come da tradizione. Inizia così una partita da vivere tenendo il fiato sospeso, come sul palo di Leleti, numero 11 indemoniato nelle prime battute di un match che i ragazzi di Diddi affrontano con la giusta concentrazione, cercando di limitare i tentativi degli avversari al limite dell'area di rigore e provando a ripartire in profondità o con il lavoro sporco di un Trombetta abilissimo nel sacrificarsi anche in difesa.

Una primo tempo di concentrazione totale, con Marin che di mancino non va troppo lontano dalla porta e manda un segnale di presenza, colto al volo dalle due stelle della squadra: Francesco Totti e Radja Nainggolan - alla prima presenza dopo aver saltato la sfida di domenica. I due ex Roma, infatti, con un paio di conclusioni da fuori area giustificano la crescita degli Stallions, fino al 19', minuto che cambia tutto: Trombetta gestisce alla grande un pallone sulla destra e imbuca per il Capitano, che guadagna un calcio di rigore, lo sbaglia e segna sulla ribattuta. È 1-0 per gli azzurri, un vantaggio che resiste anche negli ultimi due speciali minuti del primo tempo, quelli che vedono affrontarsi Benedetti e Marcelinho in un uno contro uno da porta a porta, con la possibilità di arrivare a calciare fino al limite del cerchio di centrocampo e senza utilizzare le mani per parare - un confronto durante il quale l'arbitro non concede il cambio tra il giocatore dell'Ardor Lazzate e Totti.

GOLDEN GOL

Secondo tempo nella Kings League vuol dire solo una cosa: carte speciali. È l'inizio dello spettacolo vero, con due rigori istantanei, ovvero quelli calciati dai presidenti dei due club, ed è anche il momento in cui per gli Stallions la partita può stravolgersi nuovamente. Viviano, infatti, ipnotizza Estagiário e Blur, fondamentale dal dischetto contro il Medallo, ha l'occasione per ripetersi e raddoppiare il vantaggio, ma calcia alto. Un errore che pesa in ottica risultato più che dal punto di vista mentale perché il film della sfida resta lo stesso del primo tempo: i brasiliani attaccano come una Furia, gli italiani accorciano - forse un po' troppo, ritrovandosi praticamente sulla linea dell'area di rigore e attirando così a sé gli avversari - e preparano la testuggine. 

Un lavoro di squadra incredibile, ma dall'altra parte c'è veramente tanta qualità e i sudamericani trovano qualche pertugio in più per inserirsi centralmente, come quando Matos di tacco chiude un triangolo con rapidissimo con Leleti, che si tuffa in area e conquista un rigore poi tolto dal var, o quando Lipão scucchiaia per Jefferson, rimasto anche lui a terra per un contatto inesistente con Tarasco. Il muro regge, però i presupposti per il pareggio dei brasiliani, a fronte di un'Italia che arriva al tiro solo con una punizione di Totti, ci sono tutti, e così al 25' il muro cedeLipão premia a sinistra la sovrapposizione di Wembley - sul quale manca il raddoppio della difesa -, palla rasoterra in mezzo e anticipo di Jefferson su Marin per il tap in dell'1-1.

Ristabilita la parità, il Furia non molla il piede dall'acceleratore e reclama un altro rigore per una strattonata di Trombetta su Lipão, ravvisata dal direttore di gara e poi corretta di nuovo dal var, che toglie il secondo penalty ai bianconeri e inverte il fallo. Non è un momento semplice per gli Stallions, che grazie alle carte speciali tolgono Leleti dai giochi per 4 minuti, gli stessi in cui serve un super Viviano per impedire ai brasiliani di sfruttare il bonus, sempre di 4 minuti, del gol doppio, lo stesso sfruttato da Trombetta con il Medallo. L'attenzione diventa dunque massima per i rossoblù di Blur, capaci di resistere anche grazie a un paio di chiusure di Tarasco e di trovare qualche spazio in più in ripartenza, dove però manca la freddezza per tornare in vantaggio.

Spera di destro trova solo una via di mezzo tra un tiro e un cross, mentre Baldi spedisce sull'esterno della rete la migliore occasione per l'Italia, che capitola a un passo dagli shootout. Al 38', infatti, la sorte decide che gli ultimi 120 secondi di partita si giocheranno con la regola del golden gol, e al secondo minuto su tre di recupero ecco arrivare la sentenza: destro di Jefferson da fuori area sul palo di Viviano e vittoria del Furia, che sorprende Totti e compagni a un passo dall'impresa.

I ragazzi di Diddi, infatti, si arrendono a una squadra sulla carta più forte, tra le più chiacchierate del Mondiale, a pochi secondi da un pareggio di cuore, magari non spettacolare, ma con tanto sacrificio, lo stesso da mettere in campo domenica 2 giugno, quando l'obiettivo sarà solo uno: vincere per arrivare agli ottavi di finale. Un traguardo da raggiungere sapendo di avere alle spalle un supporto sempre più in crescita, con un picco di quasi 236mila spettatori - nell'ultima settimana il secondo più alto in tutto il mondo - in diretta sul canale Twitch di Blur, che batte così il suo stesso record stabilito nel match d'esordio della Kings League e riscrive nuovamente la storia del settore dello streaming in Italia

LE PAGELLE DEGLI STALLIONS

a cura di Giulio Alessandro Convertino

Viviano 8 Un gigante tra i pali. I brasiliani lo bersagliano in tutti i modi e i suoi interventi sono sempre sicuri e preziosi per gli Stalloni, che si affidano ai suoi guantoni per restare in gara fino all'ultimo. Para anche un rigore al presidente del Furia, a confermare il suo status di migliore in campo. Purtroppo viene fulminato dalla doppietta di Jefferson, ma senza le sue parate l'Italia ne sarebbe uscita decisamente più malconcia.
Marin 6 Una partita importante e ordinata per il difensore degli Stallions: i brasiliani viaggiano a velocità altissime, lui però riesce a tenere tutto sommato botta quando c'è da proteggere la porta a difesa schierata. Sulla sua valutazione pesa terribilmente l'essersi completamente perso la marcatura di Jefferson Melo in occasione del pareggio dei sudamericani.
Benedetti 6 Non la miglior partita da parte del classe 2003: impreciso nelle giocate, troppo molle negli interventi difensivi e poco incisivo nel momento in cui la squadra punta su di lui nei due minuti di uno-contro-uno stabiliti dal dado. L'impegno contro il Furia FC era difficile, ma lui non ha comunque giocato al meglio delle sue possibilità.
Baldi 6.5 Uno dei più pimpanti dell'Italia di Gianmarco Tocco: sulla fascia fa più di una volta su e giù per praticamente tutto il tempo che ha a disposizione e fisicamente riesce a mettere un minimo di freno agli avversari. Ha un'occasione ottima per portare in vantaggio gli Stallions, ma manda il pallone sull'esterno della rete.
Spera 6.5 Lì dietro il Brasile prova a mettere tutta la difesa a ferro e fuoco e quindi l'Italia deve aggrapparsi anche alle sue chiusure e alla sua fisicità per difendersi dal fútbol bailado avversario. Sbavature non ne commette e ha anche il merito di costruirsi un'azione pericolosa con un tiro-cross potenzialmente molto velenoso.
Tarasco 7 In difesa è uno dei più preziosi per i rossoblù: rimpalla delle conclusioni dei brasiliani, evitando problemi a Viviano e riesce anche a intervenire pulito sul pallone quando gli scappano via gli avversari. Quando ha l'opportunità avanza anche a centrocampo per provare ad alzare il baricentro degli Stalloni.
Trombetta 7 Che cuore da parte dell'attaccante italiano: punto di riferimento offensivo degli Stallions, la sua partita è molto di più di questo perché l'andamento del match impone accortezza difensiva e lui si abbassa in difesa a dare man forte ai compagni. In attacco questa volta non si riesce a girare ma insieme a Viviano è tra i migliori dell'Italia.
Nainggolan 6.5 Assente alla prima partita e grande atteso per questo secondo impegno, la sua prova è meno impattante di quanto ci si aspettava ma gioca comunque una buona partita: a centrocampo alterna lo smistare con qualche conclusione dalla distanza e in fase di non possesso si propone sulla fascia, anche se viene cercato poco. Sarà fondamentale nel match last chance.
Totti 7.5 Il capitano va di nuovo dal dischetto, sbaglia ma questa volta riesce a infilare in porta la ribattuta del portiere, portando in vantaggio gli Stallions. Prova a far male al Brasile anche su punizione e provando a imbucare i compagni quando si abbassa a centrocampo. Resta il mistero del cambio non concesso dall'arbitro nell'uno-contro-uno a fine primo tempo: avrebbe potuto fare la differenza.
Blur 6.5 Quando un presidente si assume la responsabilità di andare a battere un calcio di rigore invece che cederlo a un giocatore come shoot-out bisogna sempre premiare il coraggio: se contro Medallo City la sua conclusione dal dischetto aveva fatto esultare più di duecentomila persone, questa volta non riesce a inquadrare lo specchio, spedendo alto sulla traversa un pallone che avrebbe potuto cambiare la storia della partita. Doppia mano che invita alla calma: c'è ancora il last chance match.

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