L'evento
03 Giugno 2024
KINGS WORLD CUP STALLIONS • Michele Trombetta segna due gol e manda gli Stalloni agli ottavi di finale in Messico [crediti foto: Kings League]
Quel minuto lì, quella beffa lì, quel lampo che rischiava di spegnere i riflettori su una storia bellissima. Alla fine, però, è tornato tutto indietro, come nelle migliori favole, ma con un epilogo da thriller puro, da silenzio tombale prima dell'esplosione di una gioia incontenibile per un rigore parato all'ultimo secondo. Una vittoria sofferta solo per il finale, un po' come piace a noi italiani, poco abituati a chiudere i giochi per poi rilassarci. Meglio restare in bilico fino agli sgoccioli, magari anche oltre, per compattarci nel momento cruciale quando l'Italia chiama, e noi rispondiamo, perché poi lo dice la storia: «Passiamo noi». Lo insegna Francesco Repice, lo ribadisce Federico Marconi, lo certifica Emiliano Viviano, lui che al terzo minuto di recupero su due concessi manda gli Stallions agli ottavi di finale della Kings World Cup dopo la doppietta di bomber Trombetta, lasciando ormai alle spalle la sconfitta con i brasiliani di Falcão, quella arrivata a pochi secondi dalla fine, gli stessi che ora hanno un sapore totalmente diverso.
Il tiro di Jefferson Melo al 42' su 40 minuti di partita e tre di extra time, la palla che va nell'angolino e il golden gol che vuol dire solo una cosa: vincere la partita successiva per continuare a sognare, perderla per fare le valigie e tornare a casa dal Messico. Sono questi i ricordi e il peso con cui gli Stallions affrontano il match con i peruviani del Persas, la last chance per entrare tra le migliori 16 squadre del Mondiale. Una partita delicatissima, da affrontare senza capitan Totti - tornato in patria per un evento di beneficenza -, e che i rossoblù di Blur iniziano con un brivido provato da Gutiérrez, che prima sbatte su Baldi a porta vuota e poi sul tuffo di Viviano (1').
È, però, solo un rotolacampo nel deserto, quello dove gli Stalloni italiani sfrecciano con la criniera piegata dal vento a caccia del gol del vantaggio. Valtulini di destro fa subito capire la verve offensiva della squadra (2'), poi Trombetta sfonda sulla fascia sinistra e fa sobbalzare tutti con una conclusione sotto le gambe del portiere che attraversa la linea di porta ed esce dal lato opposto (3'). È l'incipit del dominio di Viviano, inoperoso per la prima volta su tre gare, e compagni, trascinati dall'altra stella della squadra: Radja Nainggolan. Il Ninja infatti viene prima chiuso all'ultimo sull'insidioso cross di Valtulini respinto dal portiere (5') e poi calcia forte, ma centrale, sulla sponda di Trombetta (7').
Il dominio totale degli Stallions prosegue fino al duplice fischio dell'arbitro, che sancisce uno 0-0 strettissimo anche dopo il tentativo di Spera da fuori parato in due tempi (10'), la conclusione alta di Nainggolan su imbucata di Baldi e tacco di Trombetta (14'), il destro a lato ancora di Spera dopo un gran recupero in scivolata e l'uno due col belga (17') e il destro impreciso proprio del Ninja su azione orchestrata ancora una volta da Baldi e Valtulini (20').
Venti minuti di controllo, di occasioni e di bel calcio, restando tuttavia a bocca asciutta. È il classico preludio alla beffa che si affaccia dietro l'angolo e che dopo 42 secondi rischia di prendere forma: imbucata da sinistra del Persas, palla a Diaz e mancino da due passi inglobato da Viviano. È l'avviso che i peruviani sono una squadra pronta a sfruttare le distrazioni degli Stallions, che però hanno un asso nella manica, o meglio, uno strumento musicale da tirar fuori per cambiare la musica della partita. È al 22' allora che Viviano batte una rimessa dal fondo in direzione di Trombetta, che stoppa, legge l'intervento dell'avversario, controlla delicatamente la sfera col destro e poi la scaraventa in girata nell'angolino: è 1-0, è maglietta mostrata alla telecamera ed è esultanza della tromba in diretta mondiale.
Un gol assurdo, di quelli, però, che risvegliano i peruviani, costringendo l'Italia a fare una partita vecchio stile, con più attenzione alla fase difensiva per proteggere il vantaggio e cercare di colpire in ripartenza. Un lavoro eseguito in maniera impeccabile dai ragazzi di Diddi, che prima sfiorano il 2-0 con Marin, imbucato da Trombetta e respinto da Monterde (27'), e poi assistono al destro fuori di misura di Peña (28'), l'unico vero tentativo di un secondo tempo in cui il Persas sbatte sempre sul muro rossoblù.
Il finale di partita si avvicina così con l'Italia avanti di una rete ed entrambe le squadre che hanno ancora a disposizione il rigore presidenziale, chiamato nello stesso momento (35') e concluso nello stesso modo. Dal dischetto Blur, infatti, pareggia il conto di penalty sbagliati da Totti (due, dopo quello tirato alto nel match precedente) colpendo la traversa, mentre Zeein calcia addirittura fuori e spreca l'occasione di portare la sfida sull'1-1. Il rischio di subire un colpo a sorpresa come contro i brasiliani, però, resta vivo, ma è qui che entrano in gioco i due eroi degli Stallions. Al 36', infatti González da fuori area costringe Viviano a una parata fenomenale, togliendo la sfera da sotto l'incrocio, mentre due minuti più tardi si presenta l'ennesimo turning point del match: le carte speciali, due rigori in grado di cambiare il destino della partita. A calciare per primi sono di nuovo i rossoblù, ma questa volta l'esito è opposto: Trombetta spiazza il portiere con un destro sotto la traversa che lo incorona a MVP della partita, Lopez imita il suo presidente e conclude a lato.
Partita finita? No, perché è il 38', quel minuto dove tutto può ancora cambiare, e l'Italia lo sa benissimo. Gli ultimi 120 secondi si giocano infatti con una regola particolare, come quel golden gol tanto maledetto con il Brasile, ma grazie al 2-0 a favore si resta in campo con un'altra potenzialmente letale norma: ogni rete vale doppio. Ergo, al Perù basta segnare una volta per pareggiare la sfida. Ergo, bisogna soffrire ancora un po', o meglio, ancora tantissimo, perché allo scadere del secondo minuto di recupero un fallo di mano di Spera concede l'ultimissima opportunità al Persas: è calcio di rigore. La responsabilità del gol che manderebbe tutti agli shootout se la prende Gutiérrez, la palla, invece, Emiliano Viviano, che para il penalty a Olmedo e manda gli Stallions agli ottavi di finale.
Un finale incredibile, di quelli da brividi sulla pelle e, ancora una volta, da record. Sì perché i numeri non basteranno mai per quantificare le emozioni provate da Trombetta e compagni, calciatori dilettanti ritrovatisi in Messico a sfidare squadre provenienti da tutto il mondo in un palcoscenico ricco di stelle, ma testimoniano la crescente curiosità del pubblico riguardo l'evento e il continuo supporto da casa. La diretta della partita trasmessa sul canale Twitch di Blur, infatti, ha radunato più di 300mila persone, diventando la più seguita di sempre in Italia sulla piattaforma di proprietà di Amazon. Per continuare a scrivere la storia, però, c'è un nuovo appuntamento da segnare sul calendario, ovvero la sfida con i Porcinos in programma mercoledì 5 giugno alle ore 20.
a cura di Giulio Alessandro Convertino
Viviano 9 Un gigante. Il gigante più gigante di tutti. Che la sua partita fosse speciale lo si era capito già al 35', quando ha tirato fuori dal cappello una parata impossibile su González, andando a togliere il pallone letteralmente dall'angolino. All'ultimo secondo, poi, quel rigore parato a Gutiérrez che salva l'Italia, elimina i Persas e fa esultare più di 300mila persone davanti allo schermo. E se tutto questo non bastasse, tocca ricordare che l'assist per il primo gol di Trombetta lo fa proprio lui.
Baldi 7 È lui il giocatore prescelto per iniziare il match nell'uno-contro-uno: ottima scelta perché riesce subito a recuperare il pallone ma soprattutto si trova al posto giusto nel momento giusto per murare un tentativo pericolosissimo firmato dagli avversari. Lo rifarà nel corso del match, nel secondo tempo, andando a rimpallare una conclusione velenosa. Uno dei più costanti nel corso della gara.
Marin 7.5 Se Baldi nel last chance match è stato uno dei più costanti, lo stesso discorso vale per lui ma applicato a tutto il torneo fino a questo momento: ennesima ottima partita del difensore degli Stallions, che continua a essere solidissimo lì dietro, a schermare gli attaccanti avversari, e che questa volta si propone anche con una buona efficacia in attacco, sfiorando anche il gol un tiro in diagonale dalla sinistra.
Spera 6.5 Quel fallo di mano all'ultimissimo secondo, dettato probabilmente da un pizzico di stanchezza dopo una partita veramente intensa, poteva costar caro a tutta l'Italia ma per sua fortuna ci ha pensato Viviano. Prima di quell'episodio si è comunque comportato molto bene in interdizione e anche in fase offensiva, perché diverse volte dopo aver recuperato il possesso porta palla per alzare il baricentro.
Valtulini 7 Tanto coinvolto nella manovra degli Stalloni: nel primo tempo prova a segnare ma il suo tentativo si spegne sul fondo, poi cerca di smistare il gioco e di dare sempre una mano alla manovra. Ci riesce molto bene e ogni volta che ne ha l'occasione parte sulla fascia per guadagnare il fondo e provare a scaricare a rimorchio sui compagni.
Trombetta 9 «Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua, per vedere Trombetta segnar». Ancora, «si è girato Trombetta, si è girato Trombetta, si è girato Trombetta». La punta degli Stallions è diventato l'idolo di una nazione intera oltre che il giocatore italiano più cercato sul web nel corso della notte. Del resto, quando segni un gol clamoroso come quello dell'1-0 rossoblù e poi ti prendi anche la responsabilità di battere un calcio di rigore pesantissimo per le sorti di una squadra intera, vuol dire che tutti i cori e le attenzioni sono meritati. Gioca la partita perfetta: dopo tre minuti sfiora subito la rete ma la palla percorre tutta la linea di porta, dopodiché solito spirito di sacrificio e appunto i due gol che mandano l'Italia agli ottavi di finale. Iconico, come la sua esultanza davanti a tutto il mondo.
Nainggolan 7 Il Ninja smista sempre molto bene il gioco e con il pallone tra i piedi si dimostra sempre lucidissimo: sa cosa fare, come farlo e quando farlo. In fatto di conclusioni si appella ai soliti tiri dalla distanza, sempre potenti e pericolosi, mentre per quanto riguarda l'interdizione lotta tantissimo con il fisico. Nel primo tempo avrebbe un'occasione d'oro per portare in vantaggio la squadra, ma arriva un attimo in ritardo sulla sfera.
Blur 6.5 Chiamato di nuovo a tirare un rigore che per i suoi Stalloni sarebbe potuto essere importantissimo, questa volta è sfortunato: la palla sbatte sulla traversa, va verso il basso ma è lontana dalla linea di porta. Peccato, ma è ufficiale: ha ancora una partita per rifarsi e continuare a tenere unite le notti di tutta l'Italia.