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L'evento

I Dilettanti salutano il sogno Mondiale: l'Italia ci mette il cuore, ma è fuori agli ottavi

L'avventura più bella dell'anno finisce per mano degli spagnoli: gli Stallions di Blur lasciano il Messico

BLUR GIANMARCO TOCCO STALLIONS KINGS WORLD CUP

KINGS WORLD CUP STALLIONS • Gianmarco "Blur" Tocco, presidente degli Stallions, pochi istanti prima di battere il rigore presidenziale [crediti foto: canale Twitch kingsleague]

«Rappresenterai il tuo paese al fianco di una leggenda del calcio a 9000 chilometri da casa in una competizione mondiale». Se l'avessero detto a Giovanni o a Mattia, no, non ci avrebbero mai creduto. «Lotterai contro il giocatore di futsal più forte di tutti i tempi». Se l'avessero detto a Leon o a Vlad, no, non ci avrebbero mai creduto. «Giocherai al fianco di uno dei centrocampisti più forti che la Serie A abbia visto negli ultimi 20 anni». Se l'avessero detto a Issam o ad Andrea, no, non ci avrebbero mai creduto. «Condividerai i guantoni con un ex portiere della Nazionale». Se l'avessero detto a Justyn, no, non ci avrebbe mai creduto. «Segnerai in un ottavo di finale seguito in diretta da 350mila persone». Se l'avessero detto a Stefano, no, non ci avrebbe mai creduto. «Diventerai l'idolo del tuo paese a suon di gol pesanti, a tal punto da finire in tendenza mondiale su Twitter e in cima alla lista dei giocatori più cercati su Transfermarkt». Se l'avessero detto a Michele, no, non ci avrebbe mai creduto. O forse sì, forse tutti avrebbero risposto con un pizzico di sana follia: «Io ci credo». Follia, sì, perché già solo la prima frase basterebbe per descrivere uno di quei sogni da cui non vorresti mai svegliarti, tu che con il pallone tra i piedi ci sei cresciuto immaginandoti negli stadi più belli del mondo e che alla fine quella passione l'hai portata avanti nel tuo piccolo, arrivando a giocare in Prima Categoria o un po' più in alto, magari in Promozione, magari in Eccellenza o addirittura in Serie D. Tu che probabilmente non ti saresti mai aspettato di finire in Messico a giocare una Coppa del Mondo nella stessa squadra di Totti, Nainggolan e Viviano. O forse sì, perché se ti chiami Giovanni Valtulini, Mattia Spera, Leon Baldi, Vlad Marin, Issam Zaki, Andrea Benedetti, Andrea Tarasco, Justyn D'Ippolito, Stefano Sberna o Michele Trombetta quel sogno inimmaginabile l'hai vissuto sulla tua pelle e non lo dimenticherai mai. Non lo farai neanche dopo l'eliminazione agli ottavi, quelli della Kings World Cup, dove gli Stallions di Blur si arrendono 5-3 ai favoriti Porcinos e salutano la competizione creata da Piqué. La classica sveglia che suona sempre sul più bello, ma che questa volta non può toglierti alcun ricordo dalla testa perché quelle frasi che ti hanno detto sono tutte vere.

SPERANZA VIVIANO

Colombia, Brasile, Perù, un viaggio in Sud America sulle montagne russe: dalla vittoria all'esordio a quella con un rigore parato all'ultimo secondo, passando per la sconfitta arrivata proprio in extremis contro i verdeoro. Un saliscendi con direzione ottavi di finale, dove gli Stallions affrontano la parabola più vertiginosa: i Porcinos, squadra spagnola del presidente Ibai Llanos, streamer e braccio destro di Piqué (fondatore della speciale Coppa del Mondo) in vari progetti su internet. Un avversario decisamente più quotato, capace di vincere entrambe le due partite precedenti e che vanta una partecipazione anche al campionato originale della Kings League. Ergo, maggior affinità tra compagni, ma anche maggior qualità, perché la differenza si percepisce al primo uno contro uno: Gutiérrez (due gol e due assist fin qui) prende palla, punta Baldi, va sul mancino e incrocia l'1-0 dopo appena 15 secondi.

È l'avvio peggiore per i rossoblù di Blur, che prima rischiano di incassare anche il raddoppio, evitato dalla parata di piede di Viviano sull'ex Valencia Pablo Hernández (2'), poi si scuotono con un destro di Nainggolan respinto sul primo palo da Briones (3'), poco dopo un fallo su Tarasco lanciato in porta proprio dal Ninja non fischiato dall'arbitro. Sono i primi segnali di una crescita da parte degli italiani - ancora privi di Totti, assente per un evento di beneficenza -, salvati però di nuovo dal portierone ex Sampdoria sul doppio tentativo di Lledò, dal tiro di poco a lato di Soriano sull'ultima ribattuta (11') e dall'ennesimo penalty parato da Viviano, che al 12' devia sul palo il rigore presidenziale di Ibai.

L'ultimo spavento, perché poi gli Stalloni ingranano e spaventano per tre volte i Porcinos, soprattutto sull'asse Trombetta-Spera. Sempre al 12', infatti, il primo su assist del secondo costringe Briones al miracolo con una mano, in fuorigioco però (12'), mentre tre minuti più tardi i ruoli si invertono, con Trombetta a chiudere il triangolo per Spera e il numero 7 a calciare a lato di mancino. Poco dopo è sempre il bomber del Corticella a far filtrare un pallone verticale per l'accorrente Valtulini, che ci mette la punta, ma Briones è ancora fondamentale in uscita a negare il pareggio (17').

L'1-0 resiste così fino al 18', minuto in cui cambia tutto. Il classico lancio del dado (una delle regole della competizione) è infatti sfortunatissimo per i ragazzi di Diddi (allenatore della squadra), che si ritrova a dover giocare gli ultimi due minuti del primo tempo in uno contro uno particolare: tiri al massimo dal cerchio di centrocampo e impossibilità di parare con le mani. È qui che emerge la qualità dei Porcinos, con Cole che segna due reti di fila e amplia il divario a un 3-0 decisamente troppo largo per quanto visto in campo, ma che Viviano con il suo mancino riesce quantomeno ad accorciare a cinque secondi dalla fine, dando un barlume di speranza per il secondo tempo.

A UN GOL DALL'IMPRESA: GRAZIE RAGAZZI

Un fuoco da tenere vivo entrando forte nella ripresa, come fa Trombetta, che dopo pochi secondi ruba palla a centrocampo e prova una conclusione deviata da un difensore. Dopo due minuti, però, la fine del sogno prende forma: cross di Soriano da destra, palla che resta in mezzo a quattro maglie rossoblù e rimbalza perfettamente sul mancino del numero 21, che insacca con un gran tiro a mancino. È il gol del 4-1, quello che obbliga gli Stallions a giocarsi subito il jolly del rigore presidenziale per provare a non perdere di vista i Porcinos. Dal dischetto va così Blur, che allarga il piattone destro e piazza il pallone sotto l'incrocio, realizzando probabilmente il penalty più bello di tutto il torneo (5').

Sull'onda dell'entusiasmo gli italiani si giocano anche la loro carta speciale, ovvero un altro rigore, ma questa volta l'esito è ben diverso. A calciare è infatti Trombetta, che, dopo aver sfiorato il 4-3 pochi secondi prima con un'azione personale sul fondo, incrocia e colpisce il palo (7'). Teoricamente, l'errore che può tagliare le gambe alla squadra, ma così non è perché gli Stallions le provano tutte per trovare un pareggio che sarebbe miracoloso, più per i pronostici di inizio partita che per quanto dimostrato sul rettangolo di gioco. Al 9', infatti, Nainggolan imbuca per Valtulini, che sbatte ancora addosso a Briones, poi è Benedetti a servire il classe 2002 dell'Offanenghese, che però da due passi conclude a lato (12').

Occasioni sprecate che si fanno sentire quattro minuti più tardi, quando anche la sfortuna torna a colpire dopo il dado. Spera si lancia infatti in proiezione offensiva, propone l'uno due classico con Trombetta, ma scivola prima di arrivare sul pallone, facendo così ripartire i Porcinos, che fanno 5-2: cross da destra deviato da Marin e intervento di Viviano, con la sfera che carambola però addosso a Soriano e finisce in rete (16'). Un colpo durissimo, però, ancora una volta, gli Stalloni ci mettono tutto il loro cuore: corner di Spera, spizzata di Trombetta e fianco di Sberna, che dà un'ultimissima speranza a cui appellarsi (17').

Suonato il 18', infatti, gli ultimi due minuti di partita (più recupero) si giocano con la regola del gol doppio, ovvero: ne basta uno per pareggiare. Il tempo a disposizione, già poco, scorre però lentissimo dinanzi alle perdite di tempo degli spagnoli, portando così la squadra di Blur a creare un solo e unico vero spavento quando Spera triangola ancora per Trombetta e viene atterrato al limite dell'area di rigore, ma per l'arbitro, incredibilmente, non c'è niente.

Il Mondiale dell'Italia finisce così agli ottavi di finale, contro una delle favorite e con la consapevolezza di aver fatto sognare un paese intero, unito a pochi giorni di distanza dall'inizio dell'Europeo e facendogli assaporare quei momenti lì, indimenticabili, un po' come quelli vissuti in campo da un gruppo di ragazzi partito dal mondo dei dilettanti e finito in Città del Messico a competere insieme a Totti in un torneo con stelle del calibro di Hazard, Nasri e Falcão. Un'avventura leggendaria, capace di riscrivere anche la storia del mondo dello streaming. Tutte le partite degli Stallions trasmesse sul canale Twitch di Blur hanno infatti registrato di volta in volta un nuovo record di spettatori in Italia, con il picco di 346842 persone connesse per seguire la sfida degli ottavi. E chissà se, con l'annuncio dell'approdo pure nel nostro paese della Kings League, questo non sia solo l'inizio.

LE PAGELLE DEGLI STALLIONS

a cura di Giulio Alessandro Convertino

Viviano 8.5 Semplicemente immenso. Un torneo da campione vero: non sbaglia neanche una partita, tiene continuamente a galla gli Stallions e nell'ultima partita contro i Porcinos trova anche il gol nell'uno-contro-uno prima dell'intervallo. Le sue parate sono state importantissime ed è, senza alcun dubbio, il migliore di tutta la spedizione italiana in Messico.

Marin 7 Nell'ultima partita contro i Porcinos è stato sfortunato a deviare il tiro che spegne definitivamente le speranze dell'Italia, ma quanta solidità e quanta costanza nelle sue partite durante la World Cup. In difesa è uno dei più lucidi e dà sempre tutto. Concentratissimo, bella chiamata da parte degli Stallions.

Benedetti 6.5 Probabilmente, essendo un centrocampista, è uno dei più penalizzati dal passaggio da 11 a 7, laggiù in campo. Fatica a trovare la sua posizione e anche le misure con i compagni e rispetto agli avversari. Quando ha spazio, però, si intravedono le sue qualità in termini di accelerazione e inventiva. Non fa mai la differenza ma, quando può, ci prova.

Baldi 7 Nell'uno-contro-uno di inizio partita contro Gutiérrez viene bruciato dal giocatore della squadra spagnola e deve vedere il pallone finire in porta. È però un episodio che non pregiudica il suo ottimo torneo, fatto di tantissima attenzione e tanto spirito di sacrificio per la squadra: più di una volta ha chiuso situazioni potenzialmente pericolose.

Spera 7.5 Tra i giocatori di movimento è uno dei migliori, senza ombra di dubbio. Ci mette tantissima corsa, per dare il suo apporto in entrambe le fasi delle partite: onnipresente in interdizione, pronto a difendere, e poi velocissimo nel lanciarsi in avanti per dare una mano e aiutare a creare superiorità numerica per gli Stalloni. In attacco, però, gli manca un po' di precisione, anche se l'intesa con Trombetta è ottima.

Tarasco 7 Inizia forte l'ultimo match contro gli spagnoli: strappa subito a centrocampo, viene atterrato ma l'arbitro clamorosamente lascia giocare. Spinge tanto a centrocampo, proponendosi per vie centrali e cercando di sveltire più volte la manovra smistando per i compagni. Fa bene e nonostante le difficoltà tiene sempre botta.

Sberna 7 Due presenze su quattro partite giocate, tantissimo cuore ma soprattutto il gol che momentaneamente ridà le speranze all'Italia. Si fa trovare al posto giusto e al momento giusto e infila in porta il pallone. Ci mette tutto sé stesso e anche quando non gioca dà tantissimo supporto ai compagni.

Valtulini 7 È uno dei più carichi fuori dal campo e anche durante le partite tende a proporsi e a farsi trovare sempre pronto per ricevere il pallone e condurre l'azione, tanto per vie centrali quanto sulle fasce. Ci mette tanto dinamismo e al netto di alcune sbavature è tra i più pimpanti.

Zaki 6.5 Gioca poco perché non è al meglio della condizione fisica e nella gara contro gli spagnoli dei Porcinos prende una botta che lo costringe a uscire subito. È uno dei pochi in grado di saltare l'uomo e non a caso nella prima gara contro Medallo City è lui a dare il via all'azione che porta al gol di Trombetta. Sfortunato.

Trombetta 8 Il rigore sbagliato nell'ottavo di finale pesa. Pesa tanto. È anche vero però che gioca una World Cup assurda, segna 3 gol in quattro partite, mette a segno un assist per il gol di Sberna ed è sempre il più pericoloso dell'Italia. La scoperta più piacevole e clamorosa non solo degli Stallions, ma probabilmente di tutto il Mondiale. Con i suoi gol e le sue giocate - molte delle quale di sacrificio puro - ha fatto innamorare un Paese intero.

Nainggolan 6.5 Non esattamente il trascinatore e la wild card che ci si aspettava: il Ninja arriva purtroppo in ritardo a causa di problemi logistici ma alla seconda gara è già in campo. Prova con le sue giocate e i suoi tiri dalla distanza a fare la differenza, ma il suo apporto alla squadra è più dal punto di vista del carisma che del rendimento sul campo.

Totti 7 Nella partita d'esordio traina tutta l'Italia, pur sbagliando un rigore, facendo capire ai suoi compagni di squadra che non bisogna aver paura di niente e nessuno. La sua influenza funziona alla grande, perché nella seconda gara gli Stalloni se la giocano praticamente alla para con i Furia e anche quando non è più in campo i suoi continuano a macinare gioco, anche per lui. Chiude il torneo con un gol e due premi MVP.

Blur 8 Quattro rigori tirati, uno segnato alla prima giornata, due sbagliati e il quarto messo all'angolino come un giocatore professionista. Con il rigore riaccende le speranze degli Stallions, dei suoi Stallions: sempre vicino alla squadra e sempre bravo a incoraggiare tutti, il Gianmarco Tocco presidente ha il merito di aver condotto una spedizione in Messico che, alla prima partecipazione in assoluto a una competizione targata Kings League, fa innamorare tutto il mondo dell'Italia, a suon di «letsgoski».

All. Diddi 7 Il tecnico imposta tutto sommato bene la squadra in ogni impegno della Coppa del Mondo. Anche contro i Furia, gara in cui gli Stalloni apparentemente soffrono, in realtà gli italiani fanno la partita che devono fare e contro i Porcinos ai punti - lo dicono anche gli xG a fine match - i suoi ragazzi non hanno assolutamente nulla da rimproverarsi. Tattico. 

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