Under 19
15 Giugno 2024
UNDER 19 NAZIONALE ALCIONE • Andrea «Dj» Cozzi e Alessandro Pacifico
Questa squadra non è reale, deve essere frutto di qualche bug di sistema, uno di quelli che ti compaiono quando cerchi di fare qualcosa di impossibile al computer. O forse è il personaggio rotto di un videogioco, quello troppo forte che tra amici si decide di non usare perché altrimenti non ci sarebbe gusto. Il classico squadrone illegale, ma a cui manca la consacrazione definitiva, quella chiamata Scudetto. Una parola rimasta in mente dal 28 giugno 2023, dalla sconfitta in finale con il Portici, dolorissisima, ma ormai una vecchia storia. Sì, perchè adesso l'Alcione ha l'occasione che ha sognato per tutto l'anno: tornare a Sesto Fiorentino per prendersi la rivincita. Una chance costruita dopo aver battuto 2-0 il Caldiero Terme nel ritorno di una semifinale decisa in 8 minuti da Mocchi e Pacifico, che permettono agli orange di scrivere già una pagina di storia: l'Alcione è la prima squadra lombarda a disputare due finali Scudetto di fila. Per incidere il proprio nome nella leggenda, però, serve l'ultimissimo passo, il boss finale da battere per mettere nel cassetto il videogioco del dilettantismo e installare l'aggiornamento targato Pro, quello da provare l'anno prossimo in Primavera, sperando di comparire in lobby con una tag unica: il Tricolore.
L'ultimo ostacolo prima di tornare là, in quel posto che evoca brutti ricordi, ma anche un fascino incommensurabile e un percorso bellissimo. Lo stesso fatto quest'anno, dominando di nuovo il campionato e confermandosi tra le 4 squadre più forti d'Italia, arrivando ora a quello step lì, l'ultimo per fare qualcosa che in Lombardia non è mai riuscito a nessuno: giocare la seconda finale Scudetto consecutiva. È l'obiettivo dell'Alcione, di chi vuole tornare a Sesto Fiorentino per prendersi la rivincita dopo lo psicodramma della scorsa stagione, di chi quella voglia matta di Tricolore deve incanalarla contro un Caldiero Terme altrettanto protagonista in un Girone C combattuto, ma chiuso davanti a Ponte San Pietro e Villa Valle.
Un duello tra campioni che arriva al suo secondo atto in quattro giorni, dopo un'andata chiusa sull'1-1 sinonimo di equilibrio, quello che al Kennedy scompare in 8 minuti. Giusto il tempo per un geniale Rebaudo di imbucare a destra verso Vecchi, che sul secondo palo pesca di testa Mocchi, bloccato due volte da Budao prima di ribadire in rete il vantaggio orange (7'), e quanto basta a Pacifico per leggere il passaggio orizzontale di Caloini e incrociare con calma il mancino del 2-0 a gioco appena ripartito (8'). È l'avvio perfetto per i ragazzi di Campisi, che scivolano come un coltello nel burro tra le maglie degli avversari sfiorando anche il tris con Scrivanti, il cui colpo di testa viene parato benissimo in tuffo da Budao (14'), colpendo un clamoroso incrocio dei pali da fuori area con DJ Cozzi (21') e sorprendendo i veneti con uno schema su punizione battuta da Vecchi in direzione di Pacifico, lasciato colpevolmente solo sul dischetto per provare un mancino tuttavia centrale (35').
Il 3-0 non arriva, ma d'altro canto l'Alcione concede poco o nulla a un Caldiero che registra tre tentativi nello specchio della porta. Prima Cera vince un rimpallo sulla linea di fondo e mette a rimorchio un pallone murato all'ingresso dell'area piccola dagli orange (18'), poi Grego di testa sugli sviluppi di un corner chiama Gueye a una facile presa sul suo palo (19') e infine Albrigi riesce a insinuarsi in area di rigore, trovando però solo un mancino sul primo palo di facile lettura per il numero 1 di casa, che blocca sdraiandosi a terra (39'). Il centrocampista gialloverde, tuttavia, suona anche un ultimo squillo al 42', quando sempre di sinistro di prima intenzione conclude dalla distanza e non va troppo lontano dall'incrocio dei pali, lanciando quantomeno un segnale in vista della ripresa.
Sopra 2-0, l'Alcione approccia la ripresa con l'intenzione di togliere qualsiasi speranza di rimonta agli avversari, ma il mancino di Ciceri su sponda di Scrivanti viene smorzato dalla difesa ospite e bloccato senza problemi dal portiere (8'). Una verve offensiva, però, che si spegne quasi subito dinanzi a un Caldiero che, senza strafare, crea un paio di occasioni per rientrare in partita. Ci prova prima Mastella con un mancino a incrociare che Gueye sputa fuori dalla porta in tuffo (9'), e poi Cera, che sfreccia su un filtrante a destra, ma non inquadra lo specchio da posizione defilata (18').
Due raggi di sole in un secondo tempo nuovoloso sia per i milanesi che per i veneti, a cui sembra mancare quella grinta tipica di una squadra che deve rimontare una semifinale Scudetto. Anche perché dall'altra parte Scrivanti e Lombardo sono un duo veramente difficile da superare, mentre a centrocampo Rebaudo insegna calcio un po' a tutti. Una chiave di volta possono dunque essere i cambi, con i veneti che si mettono praticamente a due davanti, cambiando però giusto un paio di pedine del proprio scacchiere, tutte però entrate da metà secondo tempo in poi, quando anche l'inerzia della partita si spegne pian piano. Lo scenario perfetto per l'Alcione, che argina con saggezza il Caldiero e non si danna l'anima per trovare il 3-0, festeggiando a fine partita un traguardo storico: sarà ancora finale Scudetto. Ultimo ostacolo per la gloria eterna? La Cavese, ancora una società campana, con la speranza che non si tratti di una dolorosa coincidenza, ma dell'occasione per chiudere definitivamente il cerchio aperto l'anno scorso.
ALCIONE-CALDIERO TERME 2-0
RETI: 7' Mocchi (A), 8' Pacifico (A).
ALCIONE (4-3-3): Gueye, Lauriola, Ciceri (30' st Caremoli), Rebaudo, Scrivanti, Lombardo, Mocchi (23' st Lione), Cozzi (43' st Brenicci), Gorla, Vecchi (38' st Gallazzi), Pacifico (34' st Laurora). A disp. Zappatore, Braiotta, Liguori, Gialloreto. All. Campisi.
CALDIERO TERME (4-2-3-1): Budao, Guglielmoni (28' st Marconcini), Rossafi, Sambugaro (19' st Dal Bosco), Rubele, Caloini, Burato, Albrigi, Mastella, Grego (28' st Parisi), Cera. A disp. Scarsi, Favalli, Zacchiroli, Residori, Anastasi, Soprana. All. Bacha.
ARBITRO: Garofalo di T. del Greco.
ASSISTENTI: Ambrosino di Nichelino e Trionfante di Torino.
AMMONITI: Lombardo (A), Sambugaro (C).