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Avinci nella leggenda, la rimonta, la sofferenza e la gioia: il Magenta torna in Serie D dopo 63 anni

La squadra di Lorenzi realizza un'impresa dopo una cavalcata pazzesca e un'annata storica, resistendo anche al ritorno dell'Unione Altavilla che nel finale sfiora il colpaccio

Avinci nella leggenda, la rimonta, la sofferenza e la gioia: il Magenta torna in Serie D dopo 63 anni

Alla fine l'Aquila ha fatto il volo decisivo, Alessandro Lorenzi e i suoi ragazzi hanno realizzato il sogno di una città intera e di una piazza che meritava un traguardo come quello della Serie D. Il Magenta lotta, segna, viene rimontato e resiste al Paolo Rossi di Altavilla Vicentina, ma alla fine strappa un 2-2 decisivo per la promozione contro le Tigri di Beggio. Dopo lo 0-0 dell'andata i gialloblù giocano con grande intensità e coraggio, come sempre, e passano addirittura in doppio vantaggio grazie a un Gabriel Avinci per cui sono finiti gli aggettivi. Doppietta su rigore, implacabile il Panterone che trascina i suoi a una vera e propria impresa. L'Altavilla però è avversario ostico e nel finale, grazie ai cambi del tecnico vicentino, trova 2 reti negli ultimi 25 minuti con Marchesini e Peotta e rimonta, ma non basta il cuore oltre l'ostacolo dei gialloneri. Il fischio finale sancisce la gloria per l'Aquila che riconquista la Serie D dopo 63 anni, l'ultima volta era stata nella stagione 1960-61, culminata con il terzultimo posto e la retrocessione con Pro Sesto e Crema. Ci ha pensato Alessandro Lorenzi a realizzare un'impresa storica per la città milanese, che può festeggiare al termine di un percorso che rimarrà per sempre impresso nella storia magentina.

IL PANTERONE GRAFFIA LA TIGRE

Un solo cambio nelle fila della squadra vicentina rispetto all'11 dell'andata, gioca Bianco al posto di Fracaro nel 3-4-1-2 della Tigre. Il Magenta di Lorenzi risponde con il collaudato 4-3-1-2 per fare la storia, dentro gli stessi uomini della gara del Plodari, i fedelissimi: Nossa - Ortolani dietro, Pedrocchi in regia, Lo Monaco dietro a Cominetti e Avinci. Prima occasione per la squadra di casa su calcio da fermo al 6': Viviani scodella sul secondo palo e trova la sponda, da centroarea colpisce Tonani ma la sfera finisce alta sopra la testa di Taliento. Primi 15 minuti nettamente in mano della squadra giallonera, che parte aggressiva forte del fattore campo, l'Aquila aspetta e prova a ripartire. La risposta degli ospiti è affidata dall'uomo dei big match Lo Monaco, che al 17' scambia con Avinci e fa partire un sinistro violentissimo da fuori area, palla alta di poco sulla traversa di Berto. Al 25' occasione enorme per l'Altavilla, la più nitida del match fino ad ora: rinvio dalla difesa quasi nel vuoto che però Ortolani buca, Marchesini gestisce perfettamente la sfera da gran giocatore, va sul fondo e mette in mezzo trovando il mancino di Tonani; il 9 gira praticamente da solo ma lo fa male, mandando la palla a un'unghia dal palo alla sinistra di Taliento e graziando i gialloblù, facendo venire un brivido gelato sulla schiena di tutti i tifosi magentini presenti allo Stadio Paolo Rossi. Alla mezz'ora arriva la risposta degli ospiti: fallo di Bianco su Sala al limite, sulla mattonella si posiziona Pedrocchi e scaglia un missile diretto sul secondo palo, vola Berto e mette in calcio d'angolo con una grande parata. Al 38' il Magenta si divora anch'esso l'1-0: grande transizione di Lo Monaco che imbecca centralmente per Pedrocchi, il 6 serve Cominetti che passa in mezzo a due e riserve la corrente del 10, l'ex Club Milano va sul fondo e trova in mezzo l'inserimento ancora di Pedrocchi che sposta la palla e manda a terra Zanini, l'ex Castellanzese deve solo battere a rete ma incredibilmente calcia piano e centrale all'altezza del dischetto con tutto lo specchio della porta, Berto para a terra e toglie la paura alla tifoseria veneta che temeva già il peggio. L'occasione migliore per gli uomini di Lorenzi in questo primo tempo. Pericolo scampato solo apparentemente, perchè a 2 minuti dalla fine del primo tempo la gara svolta: Avinci gestisce bene sulla trequarti avversaria, serve Pedrocchi che con un'imbucata perfetta manda profondo Decio, il numero 2 affonda in area e intelligentemente si fa fare fallo da Zanini che lo sgambetta da dietro. Per l'arbitro non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Proteste dei giocatori di casa ma la decisione è irremovibile, e sul dischetto ci va Avinci. L'ex Cas Sacconago è una sentenza e incrocia alla perfezione, angolando abbastanza da permettere a Berto di toccare e basta, la palla va in fondo alla rete. Esplode il settore ospiti affollatissimo da tifosi gialloblù, la panterone graffia ancora e porta in vantaggio la formazione di Lorenzi. Finisce così il primo tempo, Magenta avanti grazie al suo fenomeno. E ora i supplementari non sono più possibili.

RIMONTA VENETA, MA ALLA FINE L'AQUILA CONQUISTA LA GLORIA

Nessun cambio nelle due formazioni a inizio secondo tempo, ricominciano gli stessi 22. Nemmeno il tempo di rimettersi in campo che al 3' arriva forse il lucchetto sul match e sulla promozione del Magenta: azione in super velocità portata avanti da un monumentale Decio, Pedrocchi riceve e imbuca per Avinci, il 9 rimette in mezzo ma il cross viene deviato, il 2 arriva sulla ribattuta e calcia ma il tiro viene murato con la mano da Viviani in caduta, è ancora calcio di rigore netto. Dal dischetto Gabriel Avinci si rivela ancora infallibile, apre il destro e alza abbastanza la palla da rendere impossibile la parata per Berto, 2-0, 24 gol in stagione e Aquila con un piede e mezzo in Serie D, nell'estasi del settore ospiti e di tutta la panchina milanese. Altavilla sotto un treno ma che prova a rispondere con Marchesini: il 10 prova una girata al volo su un campanile in area gialloblù, palla fuori di niente alla destra di Taliento. Al 10' il Magenta troverebbe addirittura il 3-0 ancora con un ingiocabile Avinci, ma il guardalinee alza la bandierina: Lo Monaco gestisce in area e serve Cominetti, bomba dell'ex Club Milano diretta sotto la traversa che Berto disinnesca, l'ex Cas arriva e ribadisce di testa in porta ma, per l'appunto, il gol viene annullato. Al 17' si rialza l'Altavilla, ma non trova il gol per pochissimo: cross di Gianesini che trova Zanini sul secondo palo, sponda in mezzo per la corrente Peotta che incorna in mezzo all'area e stampa il palo incredibilmente. Il calcio però è uno sport imprevedibile e quando sembra girare tutto storto, ti premia, infatti il legno colpito è solo un segnale, perchè al 20' ci pensa il migliore in campo della Tigre a ridare speranza a tutto il Paolo Rossi di fede giallonera: cross di un ottimo Gianesini, entrato benissimo in gara, che pennella sulla testa di Marchesini, il quale va in tuffo tagliando dietro a Nossa e sopra a Sala, l'incornata non sembra forte ma di fatto Taliento va giù sorprendentemente in maniera troppo lenta rispetto ai suoi standard, smanaccia male e la palla entra in porta lentamente. La rete del 10 rianima l'Altavilla che vuole provare l'impresa e Beggio butta dentro Gymah al posto di Viviani e tenta il tutto per tutto. Al 35' prova a chiudere definitivamente i conti Pedrocchi su punizione dal lato sinistro, la palla arriva in porta ma Berto non si fa sorprendere e mette in corner. Ancora sofferenza per il Magenta al 36' con il tentativo da fuori di Spiller con il sinistro, Taliento si distende e disinnesca mandando in calcio d'angolo. L'Altavilla sembra un'altra squadra e non molla fino alla fine, e il forcing finale con l'energia dei subentrati porta al clamoroso pareggio che fa esplodere tutti i tifosi gialloneri che ci credono: Gymah imbuca dentro per Mattioli, l'attaccante si gira su Papasodaro, resiste alla carica dell'8 e mette sul secondo palo, stavolta Decio si perde completamente l'inserimento velenifero di Peotta che colpisce di testa e fa 2-2, scatenando il delirio in quel di Altavilla Vicentina. Magenta ancora qualificato, ma adesso il recupero si infiamma completamente, con la formazione di Beggio che attacca a testa bassa. Il Magenta non ne ha più e deve difendere con le unghie e con i denti. Al 91' i gialloblù riescono a uscire grazie a un'imprecisione di Fracaro che lancia Gatti, il classe 2004 mette in mezzo per l'arrivo di De Bernardi, la difesa dell'Altavilla mette in corner. Nel finale Gatti avrebbe addirittura due occasioni per chiudere i conti definitivamente, ma sciupa. La sofferenza finale però è ripagata, perchè al triplice fischio è delirio totale gialloblù, il 2-2 sancisce definitivamente la promozione in Serie D del Magenta, con le lacrime di Lorenzi e la gioia di tutte le Aquile che dopo una stagione leggendaria volano nel cielo con la D maiuscola.

IL TABELLINO 

ULR ALTAVILLA-MAGENTA 2-2
RETI (0-2, 2-2):
46' rig. Avinci (M), 5' st rig. Avinci (M), 20' st Marchesini (U), 40' st Peotta (U).
ULR ALTAVILLA (3-4-1-2):
Berto 7, Garbin 6.5, Vanzo 7, Romio 6 (6' st Gianesini 7), Bianco 6 (6' st Fracaro 6.5), Andriani 7, Peotta 7.5, Viviani 5.5 (20' st Gymah 7), Tonani 5.5 (6' st Mattioli 7.5), Marchesini 8, Zanini 5.5 (30' st Spiller 6.5). A disp. Marocchi, Cocco, Giordani, Boarini. All. Beggio 7.5.
MAGENTA (4-3-1-2):
Taliento 6.5, Decio 8, Sala 6.5, Ortolani 7, Nossa 7.5, Pedrocchi 8, Grillo 7 (25' st Perotta 6.5), Papasodaro 6.5, Avinci 9, Lo Monaco 7 (40' st De Bernardi sv), Cominetti 7.5 (25' st Gatti 6.5). A disp. Ruta, Pecchia, Garavaglia, Ricca, Bettin, Basso. All. Lorenzi 9.
ARBITRO:
De Paolis di Cassino 7.
ASSISTENTI:
Rusu di Trento e Stotani di Viterbo.
AMMONITI:
Nossa (M), Pedrocchi (M), Perotta (M), Gatti (M).

LE PAGELLE

ULR ALTAVILLA

Berto 7 Partita ampiamente sufficiente per l'estremo difensore che ingaggia il duello personale con Pedrocchi e lo vince, disinnescando i tentativi del capitano su punizione e sull'occasione a tu per tu. Bravo anche su Cominetti nella ripresa con un ottimo riflesso. Intuisce entrambi i rigori di Avinci, il primo è troppo angolato e lo tocca e basta, il secondo è una sassata ben tirata dal centravanti, e non può nulla.
Garbin 6.5 La difesa veneta disputa una bella gara e riesce a tenere bene le folate offensive gialloblù, il due però spesso è il più impegnato perchè l'asse Lo Monaco-Cominetti spesso si accende da quella parte e lo taglia fuori, ma regge complessivamente bene.
Vanzo 7 Gran partita del numero 3 specialmente per quanto riguarda il finale di gara, una volta che la squadra agguanta il Magenta lui mette il muro e annulla quasi tutti gli attacchi gialloblù, solo la velocità di Gatti lo impegna spesso ma impedisce al 19 di chiudere la partita in un paio di occasioni.
Romio 6 Pronti via è attivissimo, sulla fascia Sala deve farsi in 4 per contenere l'entusiasmo dell'esterno di Beggio, che macina molti palloni. Con l'assestamento del Magenta però, il classe '97 si spegne e non trova più gli spunti di inizio gara. Beggio inserisce Gianesini e infatti cambia l'inerzia del match.
6' st Gianesini 7.5 Resterà sempre un mistero il perchè della mancata partenza dall'inizio del numero 16. Entra e la partita si capovolge: avvia l'azione del palo di Peotta e pennella sulla testa di Marchesini l'arcobaleno che riaccende la speranza della Tigre. Forse dal 1' avrebbe fatto la differenza.
Bianco 6 Parte da "incursore disturbatore" dietro a Marchesini e Tonani, e la sua posizione dovrebbe disturbare la regia di Pedrocchi. Il problema è che non succede praticamente mai. Il 6 magentino ha sempre lo spazio di impostare e far ripartire i suoi. In fase offensiva il trequartista di Beggio fa già di più, ma l'ingresso di Fracaro cambia volto all'Union.
6' st Fracaro 6.5 La scelta di far partire l'esperto centrocampista classe '92 dalla panchina si rivela una mossa azzardata, o almeno, Beggio paga dazio a fine primo tempo. Perchè Pedrocchi è troppo libero di impostare e forse con uno come lui a chiudere quell'azione del rigore non sarebbe mai partita. Il suo ingresso nel centrocampo vicentino capovolge le carte in tavola, e la Tigre trova la rimonta. Svirgola solo nel finale su Gatti, ma il 19 non ne approfitta.
Andriani 7 Il pilastro della difesa prende in consegna Avinci e per la prima parte di gara non gliene fa prendere mezza, specialmente nei duelli aerei. Il 9 magentino però è un osso duro e dove non arriva con la testa arriva con corpo e piedi, ma il 6 vicentino non si tira indietro e vince molti duelli. Nel finale si butta davanti all'arrembaggio per fare l'impresa.
Peotta 7.5 Corsa, dinamismo, incursione, gol. Un centrocampista alla Frattesi era l'arma giusta per punire la difesa magentina con degli inserimenti imprevedibili. Infatti il 7 gioca un primo tempo di sostanza, nella ripresa stampa un palo con un grande stacco poi trova anche il gol della speranza con un movimento da fantasma sul secondo palo con cui punisce Taliento. Velenoso, giocatore di esperienza.
Viviani 5.5 A livello di gestione palla e lanci la qualità non manca, ma a inizio secondo tempo l'errore che commette (sicuramente non in maniera volontaria) sul finale dell'azione fulminante magentina costa la promozione in D. Cade scomposto e allunga il braccio, consegnando di fatto ad Avinci il match point. 
20' st Gymah 7 Beggio si gioca tutte le armi in corso d'opera e le azzecca tutte, dal momento che il classe '99 ha dribbling e velocità per mettere in difficoltà un Magenta sulle gambe e senza energie, aggrappato solo alla rapidità di Gatti per tenere lontana la palla dall'area. Avvia l'azione del 2-2 con un bel filtrante su Mattioli.
Tonani 5.5 Perde di gran lunga il duello tra numeri 9 con l'indiavolato magentino. Parte anche abbastanza bene con quel colpo di testa, poi però grazia e non poco Taliento non punendolo sull'assist brillante di Marchesini da posizione molto agevole. L'errore lo condiziona e si spegne a poco a poco, l'ingresso di Mattioli cambia tutto davanti.
6' st Mattioli 7.5 Cambia il centravanti, cambia la storia. La presenza del '93 è importante e si vede soprattutto sull'occasione del 2-2, quando sposta letteralmente Papasodaro e fa da rifinitore per Peotta, mandandolo in rete. Ravviva il finale della Tigre.
Marchesini 8 Il migliore dal 1' dei suoi, il più pericoloso e quello che incarna lo spirito giallonero in tutto e per tutto. Nel primo tempo con un'azione da fenomeno manda al bar Ortolani e serve Tonani che spreca, poi prova una gran girata che esce di poco e trova il gol del 2-1 alla Van Persie che riapre tutto. Semplicemente, l'ultimo baluardo.
Zanini 5.5 Molto sfortunato e ingenuo all'ultimo istante del primo tempo quando casca nella trappola di Decio e gli fa fallo, consegnando ad Avinci una palla pesantissima che apre i giochi. Non è l'unico errore della sua gara perchè poco prima Pedrocchi lo aveva praticamente messo fuori causa con una finta sull'occasione poi sciupata dal centrocampista. L'unica cosa degna di nota è la bella sponda per il palo di Peotta, per il resto una gara decisamente non brillante.
30' st Spiller 6.5 Altra risorsa dalla panchina che cambia il volta dell'Union: entra nell'azione del 2-2 con la sponda iniziale per Gymah che lancia Mattioli, poi impegna Taliento con un bel sinistro da fuori.
All. Beggio 7.5 La sua squadra esce a testa altissima dopo essere uscita indenne dal Plodari e aver rinunciato alla Serie D con due pareggi e nemmeno una sconfitta. Le mosse dalla panchina le azzecca tutte e le riprende, ma in questo aspetto positivo restano alcune macchie: se alcune riserve avessero giocato dall'inizio, come sarebbe andata? 

MAGENTA

Taliento 6.5 Paradossalmente nella gara più importante della stagione non fa la sua solita partita da portiere fuori categoria, anzi. Non sbaglia mai sulle uscite perchè lì è sempre bravo, ma incredibilmente sulla testata di Marchesini va giù al rallentatore e permette all'Union di riaprire la gara. Fortunatamente l'errore non lo condiziona e su Spiller fa il suo, mentre su Peotta non può nulla. Una gara sottotono ci sta, rimane comunque uno dei protagonisti principali della cavalcata dell'Aquila.
Decio 8 Giugno è diventato il mese dei terzini destri, senza dubbio. Dopo il due gol di Carvajal in finale di Champions e all'Europeo, stavolta il 2 gialloblù prende ispirazione dal baluardo spagnolo e fa una partita senza senso. Si prende un rigore intelligentissimo, poi entra nell'azione fulminea che si conclude con il suo tiro sul braccio di Viviani. Conquista 2 rigori in una partita, gli si può perdonare lo svarione finale di Peotta, che alla fine non costa la promozione. La ciliegina sulla torta di una stagione devastante.
Sala 6.5 Oggi più concentrato in fase di contenimento e meno propositivo, anche se si conquista l'ottimo calcio di punizione da cui Pedrocchi fa partire il solito missile. Fa tutto bene tranne sul gol del 2-1, dove Marchesini gli salta in testa con il terzo tempo. Ma senza di lui, questa promozione non sarebbe mai stata possibile, mettiamo in chiaro le cose.
Ortolani 7 Partita rocciosa, e ci voleva, da parte dell'ex Alcione che riesce a mettere in scacco bene l'attacco dell'Union. Rischia, e non poco, sull'occasione di Marchesini che lo salta netto e mette dentro per Tonani che si mangia un gol già fatto. Per il resto tiene su la barca come sempre, e stringe i denti fino a quando il triplice fischio non sancisce la promozione dei suoi.
Nossa 7.5 Mettersi in gioco alla sua età in un campionato come l'Eccellenza di quest'anno, piena di attaccanti veloci e terribili, non era sicuramente il compito più semplice del mondo. Ostacolo superato. Arrivano i playoff, superati. Arrivano i playoff nazionali, superati e Serie D conquistati. Un difensore pazzesco di grande rocciosità e qualità, senza dimenticare i gol fondamentali che ha segnato nel corso della stagione. La gara di oggi è da totem come sempre, i due svarioni che fa su Tonati a inizio gara (perso completamente in mezzo all'area) e il taglio dietro di Marchesini per il 2-1 per fortuna sua non cestinano quanto di stupendo fatto in questa stagione. Dritto nella storia.
Pedrocchi 8 Chi lo sa, forse il capitolo finale più bello che il capitano del Magenta potesse sognare. "Ne abbiamo passate tante insieme", e quelle lacrime a fine partita sono quanto più di bello e sincero potessero uscire dagli occhi di Air Jordan. Sbaglia un gol già fatto, poi ovviamente da vero e unico faro illumina la strada per Decio che si prende il rigore. La cosa forse più bella è che li lascia entrambi ad Avinci, in quello che è sembrato un bellissimo passaggio di consegne. La storia recente del Magenta, una storia bellissima.
Grillo 7 Solita grande partita di corsa e dinamismo per il 7 che con la sua velocità dà tanti sbocchi alle uscite palla al piede. Nessuna occasione da rete, ma tanto, tantissimo sacrificio.
25' st Perotta 6.5 Entra nel finale per resistere all'assalto vicentino, spende un giallo in maniera molto intelligente.
Papasodaro 6.5 Molto bene nel primo tempo come filtro a centrocampo, nella ripresa si trasforma in un altro difensore e contribuisce alla barricata gialloblù, ma Mattioli lo sposta fisicamente e apre la strada alla rete finale di Peotta.
Avinci 9 Nello stadio intitolato a Paolo Rossi, nella città del "Divin Codino" Roberto Baggio, non poteva che avvenire la consacrazione definitiva del Panterone magentino. Dall'eredità pesante di Doria a idolo della città milanese, protagonista assoluto di un sogno e di un traguardo che mancava dagli anni '60. Si incarica di entrambi i rigori e li piazza perfettamente, arrivando a 24 gol stagionali alla sua prima stagione in Eccellenza. Ha incarnato il simbolo della speranza di una piazza intera da quando è arrivato, dalla prima doppietta con il Vittuone, e oggi ha chiuso, guarda caso, segnandone due. A Star is Born.
Lo Monaco 7 Fanno due su due per il ragazzo del destino e per Cominetti, che 365 giorni dopo conquistano un altra vittoria nelle fasi finali dei playoff nazionali. Entra subito in partita con un gran missile fuori di poco, poi mette la palla sui piedi prima di Pedrocchi e poi di Cominetti, ma entrambi non trovano la rete. (40' st De Bernardi sv)
Cominetti 7.5 Non c'era spazio per lui al Club Milano durante l'inizio di questa stagione, era passato dall'assist decisivo a Rankovic a Caravaggio a non trovare più continuità. Lorenzi lo ha voluto fortemente e adesso si capisce perchè. Giocatore fondamentale da quando è arrivato, ha dato una marcia in più nei momenti difficili giocando alla sua maniera, libero di esprimersi in un attacco giovane e ricco di fantasia, come piace a lui. E anche per il diavoletto milanese sono due in due anni. 25' st Gatti 6.5 Nel finale dà l'ossigeno che manca ai suoi per tenere la palla lontana dall'area, sciupa due occasioni enormi per trovare il 3-2, ma nel complesso è prezioso.
All. Lorenzi 9 Nato 9 anni dopo l'ultima apparizione del Magenta in Serie D. Scherzo del destino, la partita decisiva per tornare proprio in quella categoria l'ha decisa il suo numero...9. Coincidenze a parte, resterà per sempre nell'albo d'oro della storia magentina. Ha riportato l'Aquila in un palcoscenico importante con la sua idea di calcio con un progetto cresciuto a dismisura in appena un anno. E c'è da stare sicuri che lui stesso sapeva, un anno fa, che quel quinto posto fuori dai playoff era l'inizio di questa cavalcata memorabile. Per quanto riguarda la partita, preparata in maniera perfetta, la sofferenza nel finale è quella caratteristica che mancava lo scorso anno. Crescita esponenziale conclusa con un grandissimo traguardo.

ARBITRO De Paolis di Cassino 7 Direzione autorevole, vede bene i due rigori e distribuisce in maniera equa i cartellini.

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