L'evento
18 Giugno 2024
GOA7 LEAGUE BLANCOS • Stipe «Il Brudi» Simunac, bomber della capolista (Foto Credit: Goa7 League)
Tre pareggi scoppiettanti e due vittorie, una con un solo gol di scarto dopo 9 shootout sbagliati e l'altra con appena due reti di vantaggio: è il regno dell'equilibrio, però la classifica inizia a parlare chiaro. Sì perché alla fine c'è una coppia che inizia a prendere il largo verso la gloria, scambiandosi il testimone come in una staffetta, ma solo nei risultati, mentre in classifica l'ordine degli addendi non cambia: prima i Blancos, poi i Muchachos e infine tutti gli altri. Dove? Nel Girone Blu della Goa7 League, la competizione più nota di internet, quella che arrivata alla sua terza giornata su quattro offre altre cinque partite spettacolari.
La capolista, quella che i 4 punti li fa in maniera opposta rispetto alla sua principale inseguitrice. La partenza dei Blancos, infatti, è da Real Madrid. Lo dice il 4-0 rifilato a La Fucina in 15 minuti, quelli infiammati da Stipe «Il Brudi» Simunac, autore di una doppietta, prima dell'avvento della ruota e del cartellino blu di Romeo, che fanno diminuire il gap sul 6-4. Un risultato che resiste fino al secondo giro del disco, dove negli shootout Labate si erge per due volte a difesa del vantaggio e Petrone fa partire la festa, accentuata dal cucchiaio del «Cinghiale» Picone (ex Biassono).
La sfida con i Black Swan, invece, è tutt'altra storia. I re del Girone Blu per due volte devono recuperare il fanalino di coda - una delle quali grazie al secondo bolide di Dose, poco prima della perla di Laribi -, portandosi in vantaggio solo con la prima ruota grazie al gol di Gebbia e alle due parate del rinominato LaBatman. Nel cuore della ripresa la punizione del solito Brudi, dal valore doppio per la carta Bomber giocata dalla panchina, amplia il vantaggio, ma Spinella di testa, Laribi e Ibu nel due contro due impediscono la fuga della prima della classe costringendola al 5-5. Un pareggio determinato anche dalle due traverse colpite da Abe e compagni, tra cui quella a tempo scaduto di Romeo, segnale che i Blancos restano la squadra da battere, ma d'altronde lo dice il loro nome.
Sei punti in due giornate, quattro in un colpo solo: i Muchachos non vogliono mollare il proprio posto sul podio. Lo fanno capire con due partite ben giocate, ma con qualche brivido, tipico di una competizione così dinamica e equilibrata. Con i Golden Stake i biancazzurri prima vanno sotto 2-0, poi rimettono in piedi la partita e arrivano a condurla con un doppio vantaggio frutto della già iconica rovesciata di Napoletano, candidata a miglior gol di giornata, e forse di tutta la competizione. Una bellezza per gli occhi, stropicciati però dal ritorno degli avversari, che superano la guardia di un super Prisco e costringono i campani al pareggio (5-5).
Per restare in alto serve dunque un passo in più, quello che gli azzurri fanno contro i Black Swan in un altro match mozzafiato. Sopra 3-0, questa volta sono i biancazzurri a subire il ritorno di Karim «The Dream» Laribi (sì, lui che quest'anno ha scritto la storia con l'Alcione), ritrovandosi sul 4-4 prima degli shootout finali, dove succede l'impensabile: Oliva porta avanti i Muchachos, mentre tutti gli altri 9 giocatori sbagliano. È letteralmente quel passettino in più, quello che vale tre punti d'oro per salire a quota 10 e restare a -1 dalla capolista, dimostrando di non essere solo una squadra molto fisica, ma di poter contare anche su un'ottima gestione del pallone, con un piccolo, si fa per dire, dettaglio: l'imbattibilità è ancora lì. Baffio lisciato, e si va avanti.
Ci sono tanti modi per leggere il pomeriggio dei gialloneri: un punto in rimonta dopo essere stati in vantaggio 2-0 e un altro, sempre in rimonta, contro una Fucina che non sta brillando come in passato, ma anche un punto contro l'unica squadra che non ha mai perso e un altro con i vice-campioni dell'ultima winter season. Solitamente la verità sta nel mezzo, resta il fatto che riprendersi dalla sconfitta con i Blancos dovendo subito affrontare i Muchachos non è che fosse proprio un compito semplice. Eppure i Golden riescono a portarsi sul 2-0 contro l'unica squadra a non aver mai perso in tutto il torneo, prima però di subirne il ritorno e di veder capovolgersi la situazione. Lavoro buttato? Per nulla, perché i ragazzi del Pegwin si dimostrano squadra da rimonte andandosi a prendere il pareggio sul 5-5, guidati da un Gelsi che si concede il lusso di chiudere la partita con un colpo di tacco dopo averla sbloccata.
Un punto contro un avversario forte che tutto sommato ricuce la ferita di quel 2-0 iniziale sfumato, mentre con La Fucina è un continuo scambiarsi di posto al comando del derby del Barrio. Subito sotto per la rete di Rizzini, i Golden Stake trovano in bomber Colombo l'arma vincente per ribaltare tutto: destro sul primo palo in girata e siluro sotto la traversa, giusto per far capire che la somiglianza con Scamacca sta anche nei piedi. Nella ruota, tuttavia, gli avversari tornano sul 2-2, con Bianchi che prima salva un gol e poi ne fa uno sul gong molto contestato, annullato per il duplice fischio del direttore di gara nel momento del tiro - una protesta che segue quella riguardo la durata della carta Bomber, che avrebbe raddoppiato una delle due reti, ma scaduta secondo il direttore di gara. A entrare in scena, allora, è sempre lui: Gelsinho, autore di una pennellata all'incrocio dei pali per il controsorpasso e di un missile a fil di montante che annulla il ribaltone firmato da Picci. Alla fine è 4-4, un altro punto che in classifica non guasta mai e conferma i Golden come la terza potenza del girone, oltre che una squadra da non considerare mai fuori dai giochi.
Da primi in classifica all'esordio a ultimi per due sconfitte di fila, poi la news: Samba, trascinatore con il fratello Ibu Mbaye, salta la terza giornata. Sembrerebbe il prologo per un pomeriggio complicato, e invece il Black Swan torna a casa collezionando sì un solo punto, ma contro le prime due della classe e vendendo l'anima alle Tenebre. Con i Muchachos, infatti, Spinella, Fabio Di Mauro e Gala, coordinati dal ritorno di un gigante del calibro di Laribi, firmano una bellissima rimonta sfumata soltanto agli shootout, dove a far la differenza è appena un gol segnato su 10 tiri.
Quel pareggio solo assaporato, però, finisce nel becco dei viola nella seconda partita, l'ancora più difficile sfida alla capolista Blancos. Tosta per la classifica, ma tosta anche e soprattuto per lo sviluppo di una partita che vede gli Swan andare sotto 5-2, prima di accorciare con il colpo di testa di un fantastico Spinella e di completare il rimontone nella seconda ruota, quando i due top player, Laribi e Ibu, spazzano con un'onda energetica l'ombra della sconfitta. Il classico punto da cui ripartire per l'ultima giornata, quella in cui, però, servirà tornare alla vittoria, lasciandosi dietro l'immagine del brutto anatroccolo per spiegare le ali del cigno.
La giornata forse più dura tra le tre vissute dai fucinisti. Dopo il punto della prima settimana, nella scorsa i vice-campioni della Winter Season avevano ritrovato la vittoria con il Black Swan, ma il girone di ritorno sancisce un passo indietro. Dal punto di vista dei risultati, perché lo spirito non manca mai, e lo si vede anche nella sconfitta con la capolista. I Blancos si portano infatti sul 4-0 nei primi 15 minuti, poi, però, gli uomini del presidente Manfredi sfruttano bene la ruota per arrivare al 6-4, subito tra l'altro all'ultimissimo secondo. Ai verdi, tuttavia, manca lo scatto decisivo nel secondo tempo, dove agli shootout il pareggio sfuma definitivamente.
Un punto che arriva comunque nell'impegno successivo, quello nel match con una Golden Stake dove a provare a tirar fuori dal momento di difficoltà la squadra è ancora una volta bomber Picci, che con una zampata da numero 9 e una bomba su punizione ribalta il derby del Barrio, prima che Gelsi tiri fuori la bacchetta per trasformare il risultato in 4-4 e salvi sulla linea la sua squadra. Alla ruota finale, poi, la cinquina non arriva da nessuna parte, con Maui che si schianta sul piede di Fene proprio sul gong. È l'intervento che nega il secondo successo de La Fucina e che sancisce anche la fine del corso di Asso di Roma, dimissionario dal ruolo di allenatore. La chiusura di un cerchio da rifondare al più presto con la solita voglia di rivalsa, quella portata dal comico Gabri Gabra, scelto come nuovo tecnico.