Dilettanti
26 Giugno 2024
GOA7 LEAGUE GOLDEN STAKE • Mose Sanchez, difensore ex Genoa e La Fiorita, con cui ha giocato i Preliminari di Champions League
Da Genova a Reykjavík, 4172 chilometri di viaggio, 87 ore di macchina o, come è più normale che sia, 6 di aereo, con uno scalo ad Amsterdam, anche se di normale in un'avventura del genere c'è poco o nulla. Non tanto per il periodo, il migliore per partire in direzione Islanda perché d'estate le giornate si allungano e le temperature sono più vivibili, ma perché se l'intenzione è assistere a una partita di calcio il 21 giugno allo stadio Víkingsvöllur un po' di sana follia non può mancare, figuriamoci se quella sfida sei tu a giocarla. Da Genova a Reykjavík, 4172 chilometri e qualche ora di viaggio per realizzare uno di quei sogni che chiunque si innamori di questo sport culla da quando è bambino: esordire in Champions League. E fa niente se si tratta dei Preliminari, la musichetta è sempre la stessa, quella da urlare a squarciagola allo stadio o a casa con gli amici, immaginando di essere dall'altra parte dello schermo anche solo per un istante, quella che Davide Mose Serra Sánchez non si toglierà mai dalla testa.
«Die Meister, Die Besten, Les grandes équipes, The champions», da leggere rigorosamente cantando - o da rileggere rigorosamente cantando per chi scoprisse solo ora il testo originale - dopo averla ascoltata un'infinità di volte con gli occhi sognanti, pure da grandi, perché l'effetto è sempre quello. È la magia della «canzoncina» per eccellenza, quella su cui fantastichi anche quando giochi a livello dilettantistico, cercando forse di allontanare la piccola voce della coscienza che cerca di dirti «non ce la farai mai», perché, a volte, quel sogno così lontano è più vicino di quanto pensi. Lo insegna la storia di Federico Gatti, ma anche quella di un altro difensore, ancora più giovane, che per realizzare il suo desiderio è partito dalla Liguria per sfidare il destino nella minuscola San Marino.
«Ho fatto le giovanili del Genoa fino ad arrivare agli Allievi, dopo ho iniziato la mia esperienza in Serie D, dove ho fatto un centinaio di esperienze (tra Sestri Levante e Lanusei in Sardegna) prima di andare a San Marino. - racconta Mose, classe 2000 nato nel capoluogo ligure da papà italiano e mamma ecuadoriana, che sull'esperienza estera aggiunge - Ero in un momento in cui volevo cambiare aria e si è presentata questa possibilità. Mi avevano detto che la squadra era forte, formata per vincere il campionato e poi per giocarsi le proprie carte a livello europeo. Quando ho sentito quella parola ho detto: "Vai, mi lancio in questa avventura"».
Mose con la maglia del La Fiorita
Avventura sì, perché non è da tutti lasciare casa per partire alla volta di un altro stato, seppur in versione micro. La scommessa, però, è vinta, perché con il La Fiorita arrivano prima la vittoria del campionato e poi il momento più atteso da una vita: la sfida con l'Inter Club d'Escaldes, squadra di Andorra, sul campo neutro di Reykjavík valida per i Preliminari di Champions League. «Ogni volta che ci penso...è stata veramente un'emozione unica. - spiega Sánchez - Non pensavo fosse mai una cosa possibile, l'ho sempre vista in tv e quando sono andato in Islanda non ci credevo. Nel mio piccolo ho realizzato un sogno che non so quando ricapiterà più, poi anche solo sentire la canzoncina della Champions: i brividi veramente. Un'esperienza fantastica che porterò per il resto della mia vita». A prescindere dal risultato di quel 21 giugno 2022, ovvero una sconfitta per 2-1 che non cancellerà mai i ricordi di una giornata indimenticabile.
Uno degli animali mitologici più famosi di sempre, ma anche il punto di partenza della sua storia, nonché il simbolo della squadra più antica d'Italia: quel Genoa in cui Davide è cresciuto. «Sono nato a Genova, mio padre è di qui, e ho sempre giocato in Liguria. - a partire proprio dalle giovanili del Grifone, dove il difensore si è formato insieme ad alcune promesse del nostro calcio che ora giocano ai massimi livelli, o addirittura in Nazionale - Ho dei bei ricordi di quel periodo e tanti miei compagni di squadra oggi sono arrivati anche in Serie A, come Cambiaso, Pellegri, Rovella e Lovato. Tanti che sono riusciti a fare quel passo di qualità, sono contento per loro».
I primi tackle in un derby della Lanterna
Un dream team capace di dominare il Girone A dei Giovanissimi nella stagione 2014/2015, chiudendo il campionato in testa alla classifica da imbattuti davanti a Juventus e Torino, prima di assestarsi a quota 40 nell'anno successivo negli Allievi. Una Liguria lasciata nel 2021 per partire alla volta di San Marino, ma «non puoi raggiungere i desideri se non ti ricordi da dove provieni». Lo canta Tedua, rapper genovese tra i volti principali del panorama italiano, lo conferma l'esperienza di Mose, che dopo aver realizzato il sogno chiamato Champions League torna a casa sua, vivendo le ultime tre stagioni tra Eccellenza e Serie D con le maglie di Ligorna e Serra Riccò, accompagnate da un'ultimissima esperienza unica nel suo genere.
Finito il campionato, Sánchez sta infatti indossando un'altra maglia: quella della Golden Stake. Questa volta nessun viaggio di 4000 chilometri o nessuna trasferta all'estero, si tratta di una squadra di calcio a 7 che partecipa alla Goa7 League, una competizione che unisce calcio e intrattenimento e le cui partite, disputate alla Leon Arena di Vimercate, sono trasmesse su Twitch con in media 20mila spettatori. Nata ormai un anno fa, vede la presenza di varie figure di rilievo del web, ma è aperta a chiunque, come dimostrano la presenza di alcuni provini per entrare a far parte dei club e un parterre di giocatori che racchiude sempre più calciatori dilettanti, provenienti da tutta Italia.
«È una competizione prevalentemente social, però il livello è molto alto. - racconta il difensore - Ci sono giocatori di Serie D e di Eccellenza, quindi, al di là dello spettacolo, è una competizione che può dare veramente tanto secondo me. È una realtà nuova e diversa, non è quella del calcio giocato e professionista, però sta prendendo pian piano posizione». Oltre a presentarsi come una nuova fonte di avventure, come la più recente targata Europei, con alcuni giocatori che sono stati selezionati dalla Nazionale Creators per andare a Berlino a sfidare la Spagna di Juanfran. Una maglia indossata in passato anche da Mose, che conclude: «In generale è qualcosa che ti dà tanta visibilità, però l'esperienza è al primo posto. Da quando sono entrato ho legato tantissimo non solo con i miei compagni, ma anche con tutti i ragazzi dello staff e delle altre squadre, si è creata una piccola famiglia».
Una squadra da difendere anche venerdì 28 giugno, data dell'ultima giornata di una fase a gironi che al momento vede la Golden Stake al terzo posto (su cinque) e con lo scontro diretto con la capolista Blancos ad aprire le danze del prossimo turno. Un altro di quei viaggi da aggiungere sul proprio diario, con la consapevolezza di non sapere ancora quale sia il suo punto di arrivo e con in mano la chiave che può aprire ogni cassetto dei desideri: la volontà di non smettere mai di sognare.