Goa7 League
17 Luglio 2024
GOA7 LEAGUE RED LOCK • Mattia Spera, ex Chieri protagonista nella competizione web chiamata Goa7 League
Tre squadre prime a pari merito, due soli posti per volare direttamente in semifinale e due clamorosi colpi di scena. Dagli shootout per decidere l'unica capolista allo psicodramma di chi lascia la vetta per crollare addirittura fuori dal podio, passando per chi vede svanire la medaglia d'argento soltanto all'ultima partita. Questa settimana si entra nel vivo della Goa7 League con i playoff in programma giovedì 18 e venerdì 19, ma prima bisogna ripassare quanto successo nella giornata conclusiva del Girone Bianco, ovvero la solita immancabile altalena d'emozioni. Quella che consegna i primi verdetti, condannando ai playoff quinta, quarta e terza classificata, tra cui una grande delusa e la sorpresa più bella di tutte, mentre le prime due del tabellone aspetteranno le proprie sfidanti direttamente alle finals.
Due scontri diretti da giocare, due sfumature di rosso da affrontare - quello schiarito sull'arancione degli Oragon e quello puro dei Red Lock -, una sola certezza: i Tori sono alle finals. Lo sono dopo una prima partita semplicemente perfetta, mantenendo la porta inviolata fino alla seconda ruota grazie a un'ottima fase di non possesso, andandosi a prendere l'uomo sempre al momento giusto e non lasciando quasi mai calciare in porta l'altra capolista, condotti da un De Petri insuperabile nell'uno contro uno e letale in ripartenza, da un Bertocchi cinico quando conta, dalla fantasia di JPata e dalle geometrie del solito «Rettore» Conte.
Una vera e propria lezione studiata da Canella, che nel secondo incontro rispolvera l'animo rovente della Furia, capace di trovare le forze per recuperare per quattro volte i campioni in carica, di cui l'ultima a due secondi dal termine, e per resistere anche con due uomini in meno. Il primo posto in classifica purtroppo scivola via solo nello spareggio agli shootout proprio con i Samurai, ma questi 4 punti sono il segnale che alle finals i biancorossi non giocheranno solo per partecipare, anche perché ogni favola è in cerca del proprio lieto fine.
Psicodramma di qua, psicodramma di là, poi però la storia è sempre la stessa: primato nel girone e accesso diretto alle finals. Certo, il tutto va conquistato con la katana tra i denti nello shootout contro la Furia Roja, ma solo dopo aver mandato dei segnali importanti nel big match proprio con i biancorossi e nel ribaltone sugli Eternals. Il Red Lock che scende in campo nella prima sfida, rinvigorito dal ritorno di Spera - impegnato in Messico nella Kings World Cup - e dall'acquisto di Lo Faso (ex Palermo, Fiorentina e Lecce intravisto in Lombardia alla Folgore Caratese tre stagioni fa), è infatti una squadra che ricorda i fasti delle scorse edizioni, con ancora qualche aspetto da limare. La partenza è indiavolata, il gioco, e le giocate, sono d'alto livello, ma manca sempre l'allungo decisivo, quello che non arriva con i due uomini in più o per un po' di sfortuna, rappresentata da un salvataggio sulla linea e da ben due traverse.
Il 5-5 finale costa la discesa al terzo posto in classifica e l'obbligo di battere il fanalino di coda per accedere alla finals, una pressione forse nuova per una squadra abituata a primeggiare sempre e che si ritrova così per due volte a inseguire l'avversario. Sta veramente arrivando il dirigibile dello psicodramma? Decisamente no, perché la punizione di Spera allo scadere della prima ruota fa cambiare aria alla partita, che nella ripresa diventa un uragano rosso grazie al fulmine di capitan Citterio e a un Fiche tempestoso. Agli shootout con la Furia, poi, ecco l'egoismo lockiano: la medaglia d'oro è solo loro.
«Gli Dei sono scesi in terra», era il messaggio della giornata precedente, spedito in tutto il mondo da Palesi prima di dover rinviare il suo ritorno sull'Olympo. Anche senza il loro «Hermes», infatti, i rosa fanno capire che sì, gli Dei sono tra noi. Lo sono grazie a due partite diverse tra loro, per sviluppo, per avversario, per peso, ma accumunate dallo stesso esito: la vittoria. Un bis che nasce dalla partenza in salita contro il fanalino di coda Eternals, spento poi però grazie ai dettagli. Quelli di una prima ruota perfetta, quelli di una pesantissima assenza a centrocampo sopperita dal dinamismo e dalla tecnica di Zakaria, poi il «Prof» Porrini fa la solita masterclass e «Zeus» Pascali, oltre che confermarsi il solito leader tecnico e di voce, estrae la sua Folgore per trafiggere di destro l'avversario e spedirlo nel Tartaro.
Il big match con gli Oragon, invece, quello fondamentale per sognare le finals, è tutt'altra cosa. Lo è per l'avvio, praticamente perfetto anche grazie alla magia di «Ecate» Zakaria, che segna saltando sei avversari, portiere compreso, ma lo è anche per un blackout di 30 secondi che rischia di rovinare tutto. All'ingresso della seconda ruota, infatti, il risultato è un 4-4 che costerebbe il quarto posto, ma alla fine sono ancora una volta i dettagli a fare la differenza. I ragazzi di Sespo gestiscono meglio gli ultimi tre minuti, non sbagliano sotto porta, Cizza chiude la sua e gli Olympo scacciano dal proprio monte il Dragone, superandolo in terza posizione e sfiorando addirittura l'accesso diretto alle finals, negato solo dall'ultima vittoria dei Red Lock. Bisognerà passare dunque dai playoff, ma sempre con un biglietto in mano: gli Dei sono qui.
Rialzarsi in un girone di questo tipo e con appena cinque punti in classifica non era per nulla semplice, soprattutto dopo la prima partita. Quello con gli Olympo è a tutti gli effetti un dentro o fuori, e inizialmente Filipi e compagni sembrano starci dentro, ma poi si perde qualche connessione tra gli elementi, dinanzi invece a un avversario più coeso, anche se sono soprattutto gli errori negli shootout a costare caso. Nella ripresa manca invece la reazione, seppur andando sotto di tre reti diventi difficile trovare le forze per ribaltare una delle squadre più in fiducia. Il cartellino blu di Bazzucchi, tra i migliori in campo, è poi il segnale che quando le cose devono andare male, vanno male.
Una delle interpretazioni della Legge di Murphy, che per chiudere la fase a gironi mette gli Eternals contro i campioni in carica di qualsiasi edizione e costretti a vincere per qualificarsi alle finals. Risultato? 7-3 per i Red Lock, anche se i Samurai devono sudare tutte e sette le armature contro la squadra di Lavopa, capace per due volte di portarsi in vantaggio, prima di spegnersi per una punizione da var a fine prima ruota e capitolare nella ripresa. È un'altra sconfitta che lascia definitivamente i bianconeri al piano terra, quello da cui ripartire per provare la scalata della torre playoff, cercando di raccogliere quanto di buono fatto fin qui e di assemblarlo in qualcosa di inedito.
È stato chiamato per tutta la fase a gironi, e alla fine per qualcuno è arrivato veramente. È lo psicodramma degli Oragon, di chi, dopo aver raggiunto la vetta, crolla addirittura al quarto posto (su cinque). Uno scenario crudele, da mettere in conto in un girone con tre capolista a pari merito, gli Olympo pronti a fare lo scherzetto alle spalle e ancora tanti scontri diretti da giocare, quelli che alla fine trafiggono proprio le ali degli arancioni. A partire dal duello al vertice con la Furia Roja, dove la gestione del pallone resta buona, ma sfondare la muleta biancorossa si rivela impossibile, mentre gli avversari in ripartenza infilzano la estoque ai primi affondi. Rimasti con l'uomo in meno e definitivamente stesi dalla carta del doppio rosso, i ragazzi del Demone di Tallin riescono a segnare solo nella seconda ruota, quando ormai è troppo tardi per pareggiare.
Nonostante la sconfitta, il destino della squadra di King Ash resta nelle sue mani nell'ultimo match della fase a gironi, quello proprio con gli Olympo, dove il trono viene definitivamente sovvertito. Il Dragone, ferito forse nello spirito oltre che fisicamente, patisce un avvio da incubo, andando sotto di tre gol prima di mettere in piedi una rimonta lampo. Il fuoco sacro, però, si spegne nella seconda ruota, dove arriva inevitabile il verdetto: seconda sconfitta di fila, sorpasso degli avversari e primo turno dei playoff da giocare, dopo essere stati a pari merito con le prime due della classe. Un colpo non facile, da assorbire ritrovando quella costanza nelle prestazioni intraviste anche in un'ultima giornata dolorosissima.