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Scoppia il caos per una frase del responsabile tecnico: «la società ci ha definito degli scansafatiche»

Tornano a galla delle vecchie frizioni per delle parole di troppo, l'ex collettivo vuole dire la propria sulla passata stagione

La rosa con alcuni dei veterani che hanno fatto partire la protesta: Dorina seconda categoria

La rosa con alcuni dei veterani che hanno fatto partire la protesta: Dorina seconda categoria

Torna a galla, dopo pochi mesi, il caso scoppiato in casa SSD Dorina. Le acque sembravano essersi calmate, ognuno per la propria strada e tanti saluti. Poi qualche giorno fa in un articolo avevamo riportato le parole del responsabile tecnico del settore giovanile del Dorina, Davide Vitelli, dove parlava anche della prima squadra: «In accordo con il presidente abbiamo deciso di smantellare la prima squadra poiché composta da molti elementi non molto disponibili al lavoro, perciò abbiamo deciso di promuovere i 2006.» Una frase che non ha lasciato contenti gli ormai ex senatori dello spogliatoio giallonero come l'ex capitano Stefano Pareschi e l'ex vice capitano Marco Renaudo, che a nome del vecchio collettivo hanno voluto esprimere la loro versione dei fatti.


Le cause della polemica

Facciamo un piccolo salto nel tempo, febbraio 2024, quando le scelte della società avevano già fatto storcere il naso alla squadra militante in seconda categoria. «Durante l'anno c'erano già stati dei momenti di frizione con la dirigenza, un malcontento di squadra causato dagli orari di allenamento ad ora tarda, come le 10 di sera, e da fare a campo a 8, scelte che comunque abbiamo accettato in silenzio comprendendo le motivazioni» dichiara Stefano Pareschi, che da ex capitano fa le veci dei suoi vecchi compagni di squadra. «L'allora tecnico, Franco Delladonna, attuava dalle scelte scellerate, ci fu imposto come allenatore 2 anni fa e non abbiamo riscontrato miglioramenti a livello individuale e di gioco, sono stati 2 anni di autogestione pura e noi abbiamo sempre accettato tutto». Questi malcontenti poi arrivarono all'orecchio del direttore generale Antonio Correnti che chiese di organizzare una riunione con il capitano, il vice Marco Renaudo e altri senatori dove chiedeva di stringere i denti fino ad aprile. All'alba della primavera alla squadra viene richiesta una seconda riunione: «In questa seconda riunione ci viene ribadito che l'obiettivo della società era il salto in prima categoria e che la prossima stagione il nuovo tecnico sarebbe stato Patrik Le Noci (vice di Delladonna) affiancato da Fabio Giovannini (al tempo direttore sportivo)».

Il Casus Belli

Poi dopo una settimana ecco lo scoppio del caos: «Ci arriva una comunicazione sul gruppo di squadra in cui Correnti comunica l'esonero di Patrik Le Noci e Fabio Giovannini per motivi disciplinari. Un esonero irreversibile, secondo il presidente Carlo Gilardino erano state organizzate riunioni alle sue spalle dove si parlava male dalla società.» Il gruppo squadra resta allibito da questa decisione e a 24 ore dalla partita di campionato contro il Ciriè arriva la risposta forte del collettivo: «Io e Renaundo in accordo con il resto dei compagni decidiamo di non presentarci alla partita comunicandolo alla società, che in seguito a questa nostra segnalazione cercò di convincere alcuni elementi più influenzabili a giocare ugualmente». La dirigenza riuscirà a convincere solo due dei componenti della rosa e promuovendo in prima squadra la Juniores.


L'incastro con Vitelli

Arrivati a questo punto le due storie si incrociano. Davide Vitelli, come anticipato prima, ultimamente ha tirato di nuovo in ballo la questione prima squadra affermando che la scelta di smantellare la rosa fosse partita dalla società. Dal racconto di Stefano Pareschi e di Marco Renaudo però si deduce altro: «Hanno fatto passare il messaggio che fosse una scelta della società di far giocare la Juniores e non nostra, in più ora viene anche detto che fossimo un gruppo composto da elementi con poca voglia di lavorare, se fossimo stati degli scansafatiche non avremmo vinto il campionato di terza categoria o raggiunto gli obiettivi degli ultimi anni. Dopo questo fatto la società dice alla squadra che eravamo liberi di non giocare per il Dorina». L'ex collettivo ci teneva a fare chiarezza, soprattutto perché citati a mezzo stampa, per non creare un'immagine sbagliata dei componenti squadra che oltre ad accasarsi in una nuova società la prossima stagione, molti di loro continueranno il loro percorso di allenatori dei pulcini o altre attività dove potrebbero essere visti di cattivo occhio. «Vitelli non l'abbiamo mai visto, tantomeno conosciuto, volevamo solo fare chiarezza dato che c'è n'è stata poca anche al momento dei saluti. Abbiamo incontrato il presidente Gilardino solo quando siamo andati a restituire il materiale offertoci dalla società venendo salutati anche in maniera fredda» afferma Marco Renaudo. «Stiamo ancora aspettando lo svincolo dal Dorina per poter ripartire con una nuova società e lasciarci alle spalle questi 7 anni che rimarranno comunque un bellissimo ricordo».

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