Serie D
02 Agosto 2024
Volare all'estero per provare a spiccare. Flavio Vathi, classe 2004 ex Brusaporto è reduce da una stagione in Grecia. Una scelta importante che evidenzia la forza di volontà di un ragazzo che continua a sognare.
Il calcio ha avuto un ruolo centrale nella sua vita fin da bambino, ha iniziato a giocare nella piccola squadra del suo paese nativo, situato in Grecia. Nel 2018 si trasferisce in Italia all’età di 13 anni insieme alla sua famiglia. I primi tre mesi li trascorre a Savona per poi spostarsi a Bergamo in cui ha cominciato a giocare nella squadra locale del Loreto: nelle poche partite giocate (solo 5, per i consueti problemi di tesseramento) segna in totale 17 gol. Nella stagione successiva (2019/2020) gioca 13 partite segnando la bellezza di 34 reti e strappa la convocazione per la rappresentativa di Bergamo, e a causa della pandemia salta pure un provino organizzato con l'Inter. Nella stagione 2020/2021 si accasa al Brusaporto segnando 1 gol in 3 partite giocate prima dell'interruzione del campionato. Alla ripresa della stagione successiva, ovvero nella stagione 2021-2022, gioca 11 gare e segna ben 9 reti, ma gli infortuni lo perseguitano. Nella stagione 2022-23 sigla 12 reti in altrettante gare e i troppi infortuni costringono il ragazzo a saltare diverse partite. Resta svincolato per metà stagione, poi a febbraio torna in Grecia dove gioca nel Thermaikos Thermis, squadra militante in Serie C. Ora è pronto a tornare in Italia e vuole riscattare tutto ciò che gli è successo.
Questa decisione di tornare in Grecia è stata formativa e un po' un tentativo di rimettersi in gioco: «Personalmente vedendo il calcio sia come una passione sia come un lavoro che mi porti avanti, ho colto l’occasione di andare all’estero per giocare in una squadra di livello più alto rispetto alla precedente. In Grecia mi sono trovato bene sia per quanto riguarda l’ambiente sia per le persone legate a questo mondo che stavano con me tra cui compagni e staff. Per arrivare e tornare impiegavo ben tre ore, eppure non ne sentivo la pesantezza, anzi mi rendevano spensierato, il tutto perché mi piaceva ciò che facevo. Ho fatto due amichevoli con la squadra segnando un gol». L'Italia e la Grecia sono due nazioni ben diverse, in cui soprattutto le strutture hanno influito sul percorso di Vathi: «Una differenza che possiamo notare subito tra i due stati sono i campi in Grecia sono interamente d’erba e non sintetica come la maggior parte di quelli in Italia, si vive il calcio in modo migliore. Ho avuto la possibilità di imparare molto da parte di alcuni miei compagni avendo giocato in partite e stadi importanti, mano a mano mi hanno aiutato a crescere. Quest’esperienza mi ha aiutato a capire al meglio il potenziale delle mie capacità calcistiche, con la molta volontà di mandare avanti la mia carriera calcistica, sempre dando il massimo». Le avventure all'estero non si fermano qui; infatti, in questi giorni, Vathi ha sostenuto una serie di provini in Germania: «È una esperienza che proverei a fare anche in altri paesi, come sto iniziando a fare tutt’ora, facendo alcuni provini in Germania. Questo perché mangio calcio, bevo calcio e vivo il calcio tutti i giorni ormai è routine per me e finché ne avrò la possibilità proverò magari anche in altri posti fino al momento in cui troverò quello giusto per portare avanti la mia carriera. Un consiglio che voglio dare a tutti è quello di svariare e non restare fermi nello stesso punto, ma di cambiare provando e trovando magari esperienza migliori in posti diversi dal punto di partenza: mettere se stessi alla prova e dare il proprio massimo».
Come ogni amante del calcio, anche Flavio ha un idolo e questo è Matias Soulé: «Mi ispiro a lui, sono un giocatore che sfrutta al massimo le proprie potenzialità tecniche e amo avere la palla tra i piedi. Gioco sulla fascia sinistra ma posso fare anche il trequartista. Per il futuro mi auguro una buona carriera calcistica, per questo motivo continuerò a provare diverse esperienze e situazioni, cercando il meglio. Sto lavorando molto anche su me stesso sia fisicamente che psicologicamente. Insomma, questo è un momento chiave. La parte più bella di tutto il mio percorso è stato provare a giocare in diverse squadre all’estero e penso che sia stata la scelta migliore per me».