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L'esordio del talento più pazzo! Ha 17 anni, viene dall'America e gioca titolare in Serie D

Migu Alvarez, classe 2007, è partito dall'inizio con il suo Club Milano

SERIE D CLUB MILANO

SERIE D CLUB MILANO: Migu Alvarez

«Della convocazione ero quasi sicuro». Castellanza prima, Arconate poi. Due in sette giorni, tutto in una decina di chilometri. La terra di mezzo tra l'hinterland milanese e il varesotto diventerà il suo luogo di culto. «Non sapevo che avrei giocato». Chiaro, limpido. «Anzi, non mi era minimamente passato per la testa». Giusto per rincarare la dose. «Alcuni mi avevano avvertito...». L'ammissione. Al via la caccia alla talpa, detective Stefano Merli è già al lavoro. Chiudi gli occhi e sei in spogliatoio, li riapri e sei titolare in Serie D. Istanti, attimi. L'ha saputo giusto un'oretta prima. Neanche il tempo di razionalizzare che era lì, al fianco di Petar Rankovic e compagnia bella. Anzi, bellissima. Lo stemma del Club Milano all'altezza del cuore, il numero 11 sulla schiena. Fotografia splendida, a suo modo iconica. 

Pressione? «Un po'». Ansia? «Tanta». È servito un esordio in Serie D, ma anche Migu Alvarez è umano. Sicuramente «pazzo», chiaramente «eccentrico», splendidamente «folle». La personalità in tre parole, la storia in poche righe. Al mondo dal 2007 e 17 anni dall'8 aprile, colombiano di nascita e italiano d'adozione. L'altro ieri il Calì (Colombia), ieri Pro Patria e Rhodense, oggi e domani il Club Milano. Altro? Neanche a dirlo...

ESORDIO

Mezz'oretta abbondante, 31 minuti tondi tondi. «Un paio di spinte sulla sua fascia», biglietto da visita niente male. Poi un'ammonizione e Scalise lo toglie. Per un bel po' rimarrà la "mezz'ora abbondante" più bella della sua vita. Dentro Sartorelli, l'inizio di un'altra storia. Altrettanto bella, altrettanto splendida. 

L'estate in due messaggi. 14 luglio, ore 15:10: «Alva è in prima squadra». In terza persona, letteralmente Migu. 2 settembre, ore 21:15: «Oggi titolare». Nel mezzo di tutto. Ritiro, allenamenti, riunioni tecniche. E al tramonto, immancabili, le famose paste. «A sto giro, per l'esordio, le ho dovute portare...». Festa doppia, anzi tripla. Per lui e per tutto il Club. Tre, appunto. Come i gol alla Castellanzese (preliminari), come i gol all'Arconatese (trentaduesimi). Sono sei in due partite, 180 minuti favolosi. E il Vigasio è avvisato...

FOCUS

Focus sulla trasferta di Castellanza. Ekwalla Dioh, 25 anni dallo scorso 2 giugno, si sarà sentito "vecchio". Virgolette d'obbligo. Venuto al mondo nel 1999, è stato l'unico dei titolari nato nel vecchio millennio. Il "nonno" del Club Milano. Mouna Dioh, Stucchi, Baschirotto, Costa e Rankovic i "papà". Tutti nati nel 2000. Gli altri, tra maggiori e minori, i "figlioletti": Dell'Acqua (2004), Rigo (2005), Ientile (2003) e Alvarez (2007). Un inno alla "next gen", un elogio ai giovani. L'età media è emblematica. Quindi ieri Alvarez e Sartorelli, ma domani? E dopodomani? Tempo al tempo. 

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