Promozione
22 Settembre 2024
PROMOZIONE COLICODERVIESE • Luca Farina, con due rigori e un tiro al volo decide il 3-1 contro il Calolziocorte
Forse non se lo immaginava neanche lui. Lui che lungo quel ramo del lago c'è cresciuto, che quei luoghi intrisi di magia li ha visti dal vivo, che li ha lasciati per viaggiare in America e che ha deciso di riabbracciarli una volta tornato a casa. Lui che dal cuore dei «Promessi Sposi» si è ritrovato in Florida, per poi vestire nuovamente la maglia della sua Mandello e navigare verso nord, in direzione di quella Colico che racconta un'altra storia manzoniana. Da un lato il «Don Rodrigo» Calolziocorte, capace di andare in vantaggio con una perla su punizione di Baho al 41' del primo tempo, dall'altro la «Lucia» vittoria, l'amata irraggiungibile mai conquistata dai gialloblù in campionato, nel mezzo lui: Luca «Renzo» Farina, lui che forse non si immaginava di entrare all'intervallo, segnare una tripletta e ribaltare il derby, ma che lo fa per davvero.
Sì, con le classiche, dovute - o forse no - proporzioni, ma il cerchio di cui fa parte l'attaccante della ColicoDerviese è veramente ristretto. Lo è se si considerano esclusivamente i giocatori capaci di fare tre gol subentrando dalla panchina, evento che in tutta la storia della Serie A è successo solo 4 volte: Pietro Anastasi in Juventus-Lazio del 1975, Kevin Prince Boateng in Lecce-Milan del 2011, Josip Ilicic in Sassuolo-Atalanta del 2018, Andreas Cornelius in Genoa-Parma del 2019.
Con l'aggiunta del fattore derby, quello tutto lecchese tra i gialloblù e il Calolziocorte - nonostante le due squadre si trovino ai due estremi del Lago di Como -, il cerchio diventa tuttavia un punto perché diventa impossibile trovare qualcuno capace di eguagliare quanto fatto da Farina. «Sono contento per la tripletta, però non ci ho fatto tanti giri, anche perché è stata la prima partita in cui ho giocato almeno 45 minuti quindi non mi monto la testa, c'è ancora molto da dimostrare», parole di chi il capo lo han saldo sulle spalle, caricate in stile Atlante di tre punti indimenticabili.
Sì perché se le emozioni non prendono il sopravvento, è la logica a parlare di una partita che Luca ricorderà a lungo. Arrivato in estate dalla Cisanese e sceso in campo solo per mezzora nel match d'esordio in campionato con il Biassono, il classe 1996 si ritrova ancora in panchina alla seconda giornata, disputata non sul campo di casa, ma in quello di Cortenova, proprio a metà strada tra Colico e Calolzio. «Sto ancora cercando la mia forma migliore, avevo una contrattura e anche alla prima partita sono entrato dopo. - spiega l'attaccante lecchese, che si ritrova così a seguire la sfida da seduto - Il primo tempo è stato abbastanza equilibrato, loro hanno avuto un'occasione in più su una palla inattiva e l'hanno concretizzata. Nella ripresa abbiamo cambiato modulo passando al 4-3-3, eravamo più offensivi e mettevamo più pressione». Risultato? Verso il 25' proprio Farina conquista un calcio di rigore e lo trasforma, pareggiando i conti e cambiando l'inerzia del derby.
È l'inizio del romanzo del numero 20, che scivola rapido tra le mani. Dieci minuti più tardi, infatti, è sempre lui a ribaltare la sfida con un tiro al volo a incrociare, prima di portarsi il pallone a casa con il secondo rigore di giornata. «Ho chiesto di lasciarmelo perché me lo sentivo», e mai presagio fu più corretto: tiro centrale, Cortenova saccheggiata, tripletta da subentrato e derby vinto. Come nessun altro.
Like no one else. Esatto, come nessun altro, ma in inglese, perché nel lago della storia di Luca c'è un'insenatura a tinte americane. «Ho iniziato a giocare a Mandello da piccolo, dopo ho fatto una parentesi di un anno a Monza in cui però i miei genitori facevano avanti e indietro, così sono andato a Lecco. - racconta l'eroe del Colico - Ho giocato alla Galbiatese e a Oggiono, poi ho fatto due anni in America nella squadra della Florida Under 18». Un cambio di vita dovuto agli studi, come spiega Farina: «Ho fatto l'high school negli Stati Uniti, mi sono diplomato e poi sono tornato in Italia. Sono andato là un'estate prima per conoscere la famiglia che mi avrebbe ospitato, ho fatto un allenamento con la Palm Beach Gardens e mi hanno chiamato per fare un torneo in Inghilterra con loro, che abbiamo vinto. Iniziato l'anno avevo vari amici a scuola che giocavano all'FC Florida, ho fatto un provino e mi hanno preso».
Luca durante la sua avventura con la Palm Beach Academy in Inghilterra
Il classe '96 entra così a far parte della nazionale giovanile dello stato più a sud-est degli USA, viaggiati in lungo e in largo insieme ai compagni d'oltreoceano: «Eravamo una squadra completamente nuova, abbiamo disputato la lega della nazione e mi è capitato che mi portassero per esempio in Kansas con il jet privato. Siamo anche arrivati terzi al torneo di Disney a Orlando, è stata una bella esperienza». Finiti gli studi, Luca saluta le sponde del Lago Okeechobee per rivedere quelle descritte da Manzoni, con un solo scopo: «Sono tornato a Mandello per divertirmi. Giocavo spesso un tempo in difesa e uno in attacco perché in America atleticamente e fisicamente erano più sviluppati, quindi mi avevano arretrato di posizione».
Luca insieme ai compagni di squadra dell'FC Florida
Alla fine, però, l'amore per il gol ha la meglio, così come quello tra Renzo e Lucia, e Farina nell'anno di spola tra Juniores e prima squadra decide di vestire definitivamente i panni del bomber: «Ho segnato 16 gol, purtroppo siamo retrocessi, ma poi mi ha chiamato il Grenta». Da lì inizia così la seconda avventura italiana, scalando dalla Prima Categoria all'Eccellenza, dove però un infortunio alla spalla e l'evelata concorrenza nel reparto offensivo della Cisanese lo portano ad accettare una nuova sfida in Promozione: «Ho deciso di ripartire da Colico, in un campionato in cui il livello si è alzato un sacco. Ci sono alcune squadre già preparate per salire, come il Lissone, il Seregno o il Calolzio stesso. Noi abbiamo vari giocatori abbastanza esperti, per questo sappiamo di non doverci montare la testa per una vittoria». Perché alla fine il mantra è sempre quello, ovvero tenere i piedi ben saldi a terra, anche se a volte per scrivere un grande romanzo bisogna navigare con la fantasia, e quella tripletta dalla panchina potrebbe essere solo la sorgente di una nuova storia, per Luca e la sua ColicoDerviese.