Promozione
05 Ottobre 2024
PROMOZIONE AURORA CMC • Alessandro Anzano, il Sovrano non si ferma mai
Un bomber senza tempo, un ragazzo con uno smisurato fiuto del gol, un totem di esperienza e professionalità che non vuole smettere di stupire e regalare emozioni. Come quelle vissute domenica scorsa a Gavirate, dove ha fissato nome e cognome sul tabellino dell'arbitro per ben tre volte in poco meno di un'ora; e non vuole certamente smettere di farlo ora il «Sovrano», il Carlo V del calcio di provincia lombardo, il monarca assoluto di un impero sul quale non tramonta mai il gol. Lo dimostra quell'abbondante quarto di secolo trascorso a gonfiare le porte dei campi del varesotto, della Brianza e del comasco. E sembra non volersi inceppare nemmeno in questo ennesimo capitolo della sua eterna carriera: Alessandro Anzano, 42enne in procinto di raggiungere i 43 il prossimo 20 ottobre, nativo di Saronno, di professione centravanti rapace, è il volto nuovo della linea offensiva dell'Aurora CMC che sogna di raggiungere traguardi importanti anche grazie all'apporto della punta da quasi 400 gol in carriera, di cui una sessantina nella categoria regina dei dilettanti.
Turate, estate 1998: Alessandro Anzano scrive il primo capitolo della sua inesauribile carriera tra le fila della Salus, allora militante in Eccellenza: «Il mio esordio in prima squadra a Turate avviene a 17 anni. Il primo a credere in me, dopo le sedute di quel precampionato, è il direttore sportivo Danilo Vago: ancora oggi lo considero e gli voglio bene come se fosse mio papà. Ero giovane ma molto determinato a imprimere la mia traccia». Il Sovrano trascorre undici stagioni con la maglia dei biancoazzurri, con cui ottiene la storica promozione in Serie D nel 2006, una tranquilla salvezza l'anno successivo e uno strabiliante terzo posto nel Girone B nel 2007-2008, dietro solamente alle corazzate Como e Tritium.
28 gol spalmati su tre stagioni, prima di congedarsi dalla Salus e di tornare in Eccellenza con le casacche, tra le altre, di Inveruno, Legnano, Milano City, Varesina, Busto 81, Ardor Lazzate, Fenegrò, Solbiatese e Meda. Nella scorsa stagione Anzano si unisce all'Accademia Inveruno con cui segna 17 reti in Prima Categoria. Tuttavia, il Sovrano non ha alcuna intenzione di lasciare il trono vacante.
L'ultima estate segna il ritorno di Anzano nell'Altomilanese, a Cerro Maggiore: «Durante l'estate cinque società mi hanno richiesto, ma con nessuna di esse sono riuscito a ottenere un accordo. In quelle settimane ho continuato ad allenarmi duramente per farmi trovare pronto in caso di necessità. A pochi giorni dalla prima partita ufficiale (l'esordio in Coppa contro il Garlasco) l'allenatore Alberto Maestroni mi chiama per offrirmi un posto all'Aurora e presentarmi il progetto; il giorno successivo è il vicepresidente Emilio Legnani a farmi squillare il telefono per ribadire la proposta. Parlando con entrambi mi sono reso conto di trovarmi di fronte una società seria, che vuole fare le cose fatte molto bene: dunque ho accettato».
La scelta del Sovrano di prendere per mano l'Aurora si rivela azzeccata: «Fin dal primo allenamento ho potuto constatare l'unità e l'umiltà di questo gruppo, composto da ottime qualità calcistiche ma prima ancora da squisite peculiarità umane. I ragazzi lavorano duramente a ogni allenamento e sul campo lo stanno dimostrando».
Dopo quattro partite l'Aurora ha raccolto 7 punti, di cui tre a Besnate e uno a Gavirate, domenica scorsa, dove Anzano ha messo a referto una tripletta da ultraquarantenne. Che sia una conclusione volante, un'imbucata di rapina o un colpo di testa poco importa al Sovrano: il suo senso del gol è sopraffino e la presenza nell'area avversaria costante: «È sempre bello sentire i complimenti da tutte le componenti dell'ambiente, ma senza l'aiuto dei miei compagni non avrei potuto insaccare il pallone così tante volte. Per esempio, il terzo gol nasce da un'ottimo cross di Besati». Scontato appare il paragone con il ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan nell'inverno del 2020: «A me non è mai piaciuto fare paragoni con nessuno. Io nel mio piccolo cerco di dare il massimo e di mettere in pratica quello che mi chiede il mister. Stimo tutti i miei compagni di squadra perché si impegnano ogni giorno con dedizione e sono sempre disponibile a porgere la mano, soprattutto verso i più giovani. Sono dell'idea che i giovani vanno aiutati durante il loro percorso di crescita e, se vogliono che insegni loro qualche trucchetto, io sono a disposizione».
Infine sugli obiettivi stagionali dichiara: «Io cerco di dare il buon esempio, soprattutto ai più giovani; per questo sono una persona che vuole sempre il massimo impegno. L'obiettivo di squadra? Disputare un'ottima stagione e qualificarci per i playoff, perché la società ha svolto un buon lavoro e si merita questo traguardo». Quello che è sfuggito negli ultimi giri di orologio della scorsa stagione, quando la rimonta del Ceriano, avvenuta in soli sei minuti, ha soffocato l'urlo di gioia dell'Aurora. Il Sovrano ha dettato legge e con i suoi vassalli cercherà di condurre la corte dell'Aurora verso la stanza degli spareggi promozione.