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Il bomber è rinato! Non sbaglia un rigore, segna un gol a partita e trascina la neopromossa

Mattia Arienti è il punto di riferimento della sua Cob: «Il segreto sul dischetto? Gestire l'emozione»

Arienti Cob 91

PROMOZIONE COB 91 • Mattia Arienti, 7 gol in 7 partite

Fagnano Olona, 20 ottobre 2024: i padroni di casa del Valle Olona ospitano la Cob 91 nel classico scontro diretto per conquistare la salvezzaL'equilibrio si spezza al minuto 58 quando sul dischetto si presenta colui che ha appena subito il fallo da Castellazzi. Il numero 9 con l'interno destro colpisce il pallone e spiazza il portiere: è il gol dell'1-0 che permette alla Cob di svaligiare Fagnano. Per l'attaccante classe 2002 di Carate Brianza è il settimo centro stagionale, nonchè il quinto rigore consecutivo segnato. Una vera e propria corte di cassazione degli undici metri. Il suo nome è Mattia, il suo cognome Arienti e si candida a guidare la Cob e a riscrivere i propri record personali in quella che, dati alla mano, è la miglior partenza personale di sempre.

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IMPARANDO DAI MIGLIORI

Arienti muove i primi passi nel mondo del calcio nella sua Lissone, sponda Pro. Il classe 2002 mette subito in mostra notevoli qualità che attirano gli scout di prestigiose società. Durante la sua adolescenza si inserisce nelle rose di Como, Brescia ma soprattutto Renate: con l'Under 17 Serie C nella stagione 2018-2019 arriva a giocarsi la finale Scudetto, persa contro il Pordenone, anche se è costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un infortunio al pollice nella parte centrale della stagione. I tre gol in otto presenze valgono comunque la chiamata del Lecco: con la maglia bluceleste Arienti conclude il percorso delle giovanili, giocando un campionato Berretti e un Primavera 3. Dell'esperienza nella città del Manzoni ricorda con piacere gli allenamenti da aggregato alla prima squadra: «All'epoca il mio idolo era Riccardo Capogna, tecnicamente aveva una marcia in più ed era un esempio per noi giovani sia in campo sia fuori. Ammiravo le sue giocate e il solo fatto di potermi allenare con lui mi riempiva di orgoglio». Tuttavia, sul quel ramo del lago di Como la storia di un Mattia Arienti in rampa di lancio si scontra con la Storia con la S maiuscola, quella dei grandi eventi a cui ogni essere umano deve sottostare e subire passivamente: la pandemia lo costringe a rimandare l'ingresso tra i grandi, ma è solo questione di tempo.

A 19 anni Arienti riparte dall'Eccellenza. L'occasione di esordire in pianta stabile in prima squadra arriva da Barzanò: la Luciano Manara offre all'attaccante un ruolo centrale nell'Under 19 Regionale, con la possibilità di salire nella squadra allenata da Abaterusso e inserirsi nelle rotazioni in quel settore di campo. «Gli anni del Covid hanno leggermente ritardato la mia crescita. - afferma Arienti, il quale non si pente dell'approdo al Manara - La scelta di scendere in Eccellenza e accettare la proposta dei biancazzurri è stata mia, l'ho presa come una sfida personale. Inoltre, il primo approccio al mondo dei grandi è stato più complicato del previsto perché ho affrontato l'esperienza da fuoriquota, e questo mi ha creato maggiori difficoltà. Il cambiamento radicale tra juniores e prima squadra l'ho constatato sul piano del gioco: con i giovani si tende a privilegiare un calcio tecnico, in Eccellenza e Promozione il gioco è molto più fisico». Nonostante ciò, l'attaccante segna una decina di gol, di cui due in Eccellenza.

PROFETA IN PATRIA

L'anno successivo compie una scelta ancor più coraggiosa. Scende nuovamente di categoria e va in prestito alla Casati Arcore: «In quel momento avevo bisogno di sentirmi importante. Fin dai primi allenamenti ho percepito buone sensazioni e il gruppo era fantastico; questo ci ha permesso di lottare per raggiungere il quinto posto e la possibilità di giocarci la promozione tramite i playoff». Arienti manifesta i primi sintomi del bomber di razza: infatti, in 28 presenze tra campionato e coppa, mette a referto 8 gol. Il titolo di capocannoniere della Casati gli consegna una prima consacrazione e lo fa entrare nei radar dell'ambizioso Lissone guidato da Simone Fossati.

Troppo forte il richiamo della città che lo ha cresciuto, seppur dal lato opposto della barricata, per rifiutare quella proposta: «Nell'estate del 2023 ho scelto Lissone per la vicinanza a casa ma soprattutto per l'allenatore che mi ha voluto fortemente e ha fatto di tutto per volermi in squadra. Sono grato a Fossati perché mi ha seguito durante tutta la preparazione estiva senza mai staccarmi gli occhi di dosso». Nella stagione 2023-2024 con la maglia biancoblu Arienti timbra il cartellino cinque volte in 28 apparizioni.

LA COB SEI TU

Sembra l'inizio di una promettente storia d'amore. Tuttavia, Fossati lascia Lissone per sostituire alla Lentatese il partente Luca Valente e Arienti valuta il suo futuro: «La scorsa estate diverse squadre mi hanno cercato, ma nessuna di loro mi aveva convinto fino in fondo. Finché un giorno mi chiama il direttore sportivo della Cob 91, Luca Molinari. Le parole e il progetto di questa società sono stati fondamentali per me. L'allenatoreMaurizio Provasi, è una persona molto alla mano e super disponibile con tutti. La società ha creato un gruppo coeso dove ognuno combatte per l'altro e ci si aiuta a vicenda. Rimango convinto che questo gruppo sia stato costruito bene e nelle ultime settimane lo sta dimostrando». 

Difatti, l'inizio di stagione è in linea con le aspettative, anche se è grande il rammarico per la rimonta subita a Canegrate; ma a stupire maggiormente è il rendimento di Arienti: nelle prime otto apparizioni con la formazione di Cormano il ventiduenne ha tenuto una media di un gol a partita tra campionato e coppa. Un inizio di stagione strabiliante che non si aspettava nemmeno Arienti stesso, che si sta dimostrando un cecchino infallibile; le cinque concessioni dal dischetto per i biancorossi portano tutte la sua firma: «Io i rigori li ho sempre calciati, fin dalle giovanili. Qual è il segreto per calciare bene un rigore? Gestire l'emozione, è importante presentarsi davanti al portiere con calma e sangue freddo».

Arienti è il valore aggiunto di una squadra umile che vuole raggiungere la salvezza a tutti i costi. Allo stesso tempo, la punta non si nasconde sul tema degli obiettivi personali: «Certamente il primo pensiero va alla squadra e a quell'obiettivo che siamo convinti di poter raggiungere. Io non mi pongo limiti: anche quest'anno cercherò di fare meglio dell'anno scorso e, possibilmente, di raggiungere la doppia cifra». Le premesse per fare una grande stagione sono ottime e il compito di Arienti rimane lo stesso: iniettare nel motore della Cob tanti gol con lo scopo di mantenere una velocità di crociera elevata e sgasare fino alla permanenza nella categoria.

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