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Under 19 Élite

A 17 anni è ingiocabile: segna un gol ogni 50 minuti ed è l'eroe della favola più bella di tutte

Un viaggio di due anni per cambiare vita: lascia il Gambia da solo, arriva in Italia e devasta il campionato

Jammeh Ars Rovagnate

UNDER 19 ÉLITE • Alasana Jammeh, classe 2007 trascinatore dei lecchesi, con cui ha segnato in ogni singola partita

«Così forte da essere impossibile giocarci contro». Non lo dice la Treccani, lì la parola «ingiocabile» neanche c'è, forse perché qualcuno in grado di contrastare Alasana Jammeh, fin qui, non c'è stato. E questo non lo dice Slengo, arrivato in soccorso per dare una definizione all'indefinibile, quanto un avvio di campionato fuori dal comune: cinque partite giocate, cinque partite a segno, per un totale di 8 gol, di cui tre doppiette, e 15 punti conquistati su 15 disponibili. Sinonimo di perfezione, ma anche di capocannoniere del Girone C e di tutta l'Under 19 Élite, al pari di Valentino Pietropoli (2006 dell'Universal), con tre differenze: un anno in meno sulla carta d'identità, che recita classe 2007, una media minuti/gol migliore, ovvero uno ogni 54 giri d'orologio contro i 76 del collega, e nessun calcio di rigore. Dati, però, che nascondono qualcosa di più: una favola, quella dell'Ars Rovagnate, seconda in campionato da neopromossa, e una storia, quella di Alasana, lui che ha mollato ogni cosa per cambiare vita.

IL PRINCIPE DI LA VALLETTA BRIANZA

La figura che viene in mente quando si pensa all'eroe di una di quelle storielle della ninna nanna, con il suo cavallo e il regale vestito, spesso azzurro. A Jammeh, invece, per esserlo bastano due scarpini e una divisa biancorossa, quelli che indossa ogni sabato per aiutare a portare in trionfo la sua Ars Rovagnate, la più bella favola di questo inizio di stagione. Neopromossa in categoria, la squadra di Dario Di Palma sta stupendo chiunque: cinque vittorie, un pareggio e una sola sconfitta nel Girone C, tra l'altro all'esordio in casa dell'invincibile capolista Cisanese. Un passo di marcia che vale il secondo posto in classifica a quota 16 punti in 7 giornate - uno solo in meno dei campioni in carica -, arricchito da quei 25 gol che fanno dei lecchesi il miglior attacco di tutta la categoria.

Segno che la macchina costruita a La Valletta Brianza funziona in generale, ovviamente con il boost dato da chi ha segnato più di tutti in Lombardia. Dall'esordio di Alasana, in gol anche nell'unica partita di Coppa giocata e schierato a partire dalla terza giornata dopo il pirotecnico 4-4 strappato a Pozzuolo, i biancorossi hanno infatti travolto chiunque, anche grazie all'apporto del loro attaccante. Nelle cinque sfide successive il 2007 realizza la doppietta decisiva nel 4-2 sulla Trevigliese, un gol nel 4-2 sull'Aurora Seriate, un'altra doppietta fondamentale nel 3-1 sullo Scanzorosciate, una rete nel 3-1 sul Ponte San Pietro e un ultimo bis nel 6-1 infilitto all'Almè (di cui un timbro su punizione).

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«Non è tanto alto, però ha fisico e una velocità imbarazzante. Ha grande tecnica, per gli avversari gestirlo è veramente difficile. - lo descrive così il suo allenatore Di Palma, che aggiunge - È capitato più volte di vederlo venir fuori rapidamente palla al piede in mezzo a due/tre avversari che non avevano ancora accennato il movimento per contrapporsi. Ha delle ottime doti, tatticamente però va instradato sulla fase difensiva e di non possesso, ma si sta applicando parecchio». In campo, poi, c'è una cosa che non gli manca mai: «Il sorriso, lo vedi che si diverte a giocare. Questo fa sì che a volte giochi una palla con superficialità in una situazione in cui magari ci vorrebbe più attenzione, però rientra nel suo modo di essere e di divertirsi, che va benissimo».

UN VIAGGIO INFINITO

Quello che è spesso il cuore della storia, la parte più difficile, ma che porta sempre a un lieto fine. Nella storia di Alasana, originario del Gambia, quest'ultimo deve ancora prendere forma. Forse lo sta facendo proprio grazie al calcio, all'Ars e a La Valletta Brianza, ma di sicuro viaggiare è una parte non indifferente della sua vita. «È arrivato in Italia nella primavera del 2023 dopo un viaggio di due anni. - racconta infatti Riccardo Brenna, direttore sportivo e responsabile dell'Under 18 lecchese, ma al seguito anche dell'Under 19 - È stato accolto nella Comunità Cambia-menti a La Valletta, ha iniziato ad andare a scuola e da settembre scorso ad allenarsi con i nostri Allievi, i pari età del 2007. Non poteva giocare perché per tesserarlo doveva aver fatto due anni di scuola, ma non ha mai saltato un allenamento ed è sempre venuto a vedere le partite della squadra». Anche senza scendere in campo nel weekend, con i compagni e con l'allenatore si crea dunque un rapporto speciale: «A Natale ha scritto una lettera a Giorgio Capello - tecnico degli Allievi - in cui lo ringraziava per come è stato accolto, dicendo che il calcio era l'unica cosa gli rimaneva e che l'abbiamo tirato un po' fuori, facendogli passare dei brutti pensieri, tant'è che il mister si è messo a piangere leggendola».

Con l'arrivo del 2024, Jammeh diventa finalmente tesserabile dall'Ars, che decide di aggregarlo subito all'Under 19 Élite, senza però dimenticare i suoi vecchi compagni, come racconta Brenna: «Chiede spesso se c'è la possibilità di passare a prenderlo per vedere l'Under 18. Tutti i ragazzi comunque qui lo aiutano, lui poi è un ragazzo molto intelligente». E anche «sempre sorridente. - sottolinea di nuovo il tecnico Di Palma, che conclude - Parla un po' poco perché probabilmente deve ancora migliorare con la lingua, però tutti gli vogliono bene ed è bellissimo vedere i ragazzi della squadra che quando facciamo stretching hanno tutta una loro metodologia di frasi per fargli capire e coinvolgerlo ancora di più».

Coinvolgimento che in casa Rovagnate non riguarda solo l'attaccante, come spiega sempre Brenna: «Da dopo il Covid abbiamo una collaborazione con la comunità del paese, in quasi tutte le annate abbiamo uno/due ragazzi che vengono ad allenarsi o a giocare con noi». Un ruolo sociale non indifferente nel comune di appena 4000 abitanti, di certo non l'immenso regno tipico della favola della buonanotte, ma un piccolo paesino che adesso sta sognando in grande, e lo sta facendo anche per merito del suo «Principe» Alasana, pronto insieme ai suoi compagni d'avventura a scrivere insieme il lieto fine della propria storia.

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