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La sentenza

Uccise a martellate l'ex compagna, ergastolo confermato per l'ex difensore

Il classe 1995 aveva conosciuto Alessandra Matteuzzi via social un anno prima del delitto

Borgaro Serie D 2017-2018

Giovanni Padovani durante la preparazione pre campionato della stagione 2017-2018 ai tempi del Borgaro, è il calciatore segnato con un circolo rosso al centro

È il 23 agosto 2022, una data che Bologna non dimenticherà facilmente. Alessandra Matteuzzi, una donna di 56 anni, viene brutalmente uccisa sotto casa sua. L'autore di questo efferato crimine è Giovanni Padovani, un ex calciatore di Serie D attivo anche tra Piemonte e Lombardia, che trasforma la sua ossessione in un incubo reale per la sua ex fidanzata. Il verdetto di ergastolo, confermato anche in appello proprio nella giornata di lunedì 11 novembre, è una risposta ferma della giustizia a un caso di femminicidio che ha lasciato un segno indelebile nella comunità. Il caso è stato narrato anche dalla popolare trasmissione di Rai 3 «Amore Criminale» nella prima serata di martedì 12 novembre.

IL PROCESSO: UN PERCORSO VERSO LA GIUSTIZIA
La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha accolto la richiesta della procura generale che aveva sostenuto con forza la conferma della sentenza di primo grado, emessa il 12 febbraio. Le motivazioni di questa decisione saranno depositate entro 90 giorni, ma il messaggio è chiaro: la giustizia non chiude gli occhi di fronte a simili atrocità. La brutalità dell'omicidio di Alessandra Matteuzzi d'altronde era stata agghiacciante. Calci, pugni, martellate e infine colpita con una panchina: un'escalation di violenza che aveva lasciato senza parole. Ma ciò che aveva reso ancora più inquietante questa vicenda era stata la premeditazione. Durante il processo, è infatti emerso come Padovani avesse un controllo ossessivo nei confronti dell'ex compagna. Anche nei momenti che avevano preceduto la tragedia.


LA BATTAGLIA LEGALE
In primo grado, Padovani è stato condannato con le aggravanti dello stalking, del vincolo del legame affettivo, dei motivi abietti e della premeditazione. La sua capacità di intendere e volere è stata confermata da una perizia, nonostante il suo legale abbia tentato di dimostrare l'infermità mentale del suo assistito. Una richiesta respinta, che sottolineerebbe la lucidità con cui Padovani ha agito. Il classe 1995, originario di Senigallia, aveva conosciuto Alessandra Matteuzzi via social un anno prima del delitto, ma la relazione era stata di breve durata.

LA CARRIERA DA CALCIATORE
Un passato nelle giovanili del Napoli, qualche apparizione in Serie C tra Alma Fano e Gavorrano, e la speranza di fare il calciatore professionista mai concretizzata. La carriera sul rettangolo di gioco di Padovani è stato un lungo cambiare squadre per anni e si è concluso con la Sancataldese. E giocando per anni a livello dilettantistico, quasi sempre in Serie D, è stato anche in Piemonte e Lombardia. Nell'estate 2017 il difensore classe 1995 aveva svolto la preparazione con il Borgaro neo promosso in Serie D, arrivando come rinforzo teorico per la rosa. Ma a fine agosto nel primo match che i gialloblù disputano in Coppa Italia con il Varese Padovani infatti è ormai solo un ricordo visto che il giocatore è già passato all'Arconatese. Dove si hanno notizie di lui fino a fine ottobre, periodo in cui la non esaltante esperienza in Lombardia termina dopo 4 presenze di cui solo una da titolare. Da qui in poi è un infinito peregrinare, cui era già stato abituato negli anni precedenti. Come minimo Padovani cambia 2 squadre a stagione e nell'ultimo anno in cui gioca si trasferisce in Sicilia dividendosi tra Troina e Giarre. L'ultimo atto della sua esperienza di calciatore. 

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