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Serie D

Hanno 18 anni o poco più e incantano nel campionato d'Italia, ecco 3 giovani pronti al salto nei Prof

Scopri i talenti emergenti che stanno riscrivendo le regole del gioco non saltando neanche un minuto nel Girone A 2024-2025

NOVAROMENTIN SERIE D - MATHIAS FERRANTE

NOVAROMENTIN SERIE D - Mathias Ferrante è giunto nel novarese dopo 3 anni nelle giovanili della Pro Vercelli fino all'Under 17 Nazionale

Chi sono i giovani che stanno illuminando il palcoscenico della Serie D? Una domanda che risuona tra gli appassionati della quarta serie, sempre curiosi di nuovi talenti pronti a fare il grande salto nel calcio professionistico ad un gradino superiore. Il girone A della Serie D, stagione 2024-2025, si sta rivelando un vero e proprio vivaio di promesse, con club che puntano forte sui giovani, offrendo loro minuti preziosi per crescere e mettersi in mostra.



IL FUTURO È ADESSO: I PROTAGONISTI DEL GIRONE A
In un campionato dove la freschezza e l'energia giovanile possono fare la differenza, tre nomi spiccano su tutti per il tempo passato in campo: Emanuele Ribero del Bra, Mathias Ferrante della Novaromentin e Joao Vitor Cangane della Cairese, tutti appaiati a quota 1260 minuti e tutti portieri. Questi giovani calciatori, nati rispettivamente nel 2006 (i primi due, con Ribero che addirittura deve compiere ancora 18 anni) e 2004 (il terzo), stanno dimostrando di avere non solo il talento, ma anche la maturità per affrontare avversari più esperti e navigati. Rendendo così chiaro che giocano non solo per il fatto di essere dei fuoriquota, ma perchè garantiscono affidabilità tra i pali.



EMANUELE RIBERO: IL PICCOLO GIGANTE DEL BRA
Emanuele Ribero, classe 2006, è un nome che sta diventando familiare tra i tifosi del Bra, primo in classifica con ben 6 punti di vantaggio sulle seconde. Con i suoi 1260 minuti giocati, Ribero non è solo un giovane di belle speranze, ma un elemento chiave della squadra. La sua capacità di leggere il gioco e la sua visione di campo lo rendono un playmaker naturale, capace di dettare i tempi e orchestrare le manovre offensive. Il giovane portiere scuola Torino non solo ha un futuro assicurato, ma anche un presente che non smette di stupire. In 14 partite nel frattempo ha incassato solo 7 reti.



JOÃO VITOR: IL FARO DELLA CAIRESE
Dalla Cairese arriva invece João Vitor, un altro giovane che sta facendo parlare di sé, dopo essere transitato anche nel Flamengo Under 20. Nato nel 2004, Vitor è un estremo difensore completo, dotato di tecnica e buona attitudine alla giusta posizione tra i pali. Con 1260 minuti sulle gambe, il numero uno brasiliano è il cuore pulsante della neo promossa Cairese, un giocatore che non si tira mai indietro e che sa come trascinare i compagni nei momenti difficili pur nel difficile inizio di stagione del club ligure, ora diretto da Marco Nappi, desideroso di risalire per cercare la salvezza diretta. 



MATHIAS FERRANTE: IL DIAMANTE DEL NOVAROMENTIN
Mathias Ferrante, anch'egli del 2006, è invece il gioiello della Novaromentin. Con i suoi 1260 minuti e le sole 11 reti subite, Ferrante è un portiere che al debutto in prima squadra proprio in questa stagione si è particolarmente distinto all'interno di un gruppo ricco di giocatori esperti e che punta in alto come da ambizioni societarie. Giunto a Romentino nella scorsa stagione dopo 3 anni di giovanili della Pro Vercelli prima ha fatto esperienza in Under 19 ed anche come secondo in prima squadra, poi gli è spettato dalla scorsa estate il ruolo di portiere titolare agli ordini di Pablo Gonzalez. Relegando in panchina il quotato Angelo Agostino, ex Primavera Lecco.



INVESTIRE SUI GIOVANI: UNA SCELTA VINCENTE?
Ma perché le società stanno puntando così tanto sui giovani oltre al rispetto delle regole sui fuoriquota? La risposta è semplice: il calcio moderno richiede freschezza, dinamismo e la capacità di adattarsi rapidamente a situazioni in continua evoluzione. Investire sui giovani significa costruire un futuro solido, coltivare talenti che possono diventare colonne portanti delle squadre, e magari, chissà, futuri campioni. In un campionato come la Serie D, dove la competizione è feroce e ogni partita può essere decisiva, avere giovani talenti pronti a dare il massimo è un vantaggio strategico che può fare la differenza tra una stagione anonima e una da ricordare.

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