Promozione
29 Novembre 2024
PROMOZIONE LUINO • Giuseppe Iozzino, diensore del Luino
Il cronometro scorre inesorabile verso i minuti finali. Il Luino, sotto di un gol in casa, sembra ormai rassegnato al risultato. Ma proprio quando la speranza sta per spegnersi, ecco l'episodio che può svoltare una stagione: al 92' il numero 3 tramuta in oro l'ottimo traversone da calcio d'angolo, liberandosi della marcatura, sollevandosi da terra con uno stacco a piedi pari e incornando la sfera nell'angolo in basso a destra, regalando alla sua squadra un punto che vale doppio. La corsa sfrenata sotto i propri tifosi libera tutta la tensione accumulata nei minuti precedenti. Un gol indimenticabile di un personaggio cardine della propria: il protagonista del definitivo 2-2 tra Luino e COB 91 è Giuseppe Iozzino, difensore classe 1999 in forza alla squadra rossoblù. Un ragazzo nato e cresciuto sulla sponda orientale del lago Maggiore che ha trascorso la maggior parte della sua carriera con la casacca del Luino: qui ha raccolto le migliori soddisfazioni e inserito un titolo nella sua bacheca personale.
Giuseppe Iozzino ha sempre sognato di inseguire un pallone su un terreno verde e di diventare un calciatore professionista. Il primo approccio al calcio è stato quello di tirare calci al pallone nella squadra del borgo lacustre dove è cresciuto: «Ho iniziato a giocare a calcio a sei anni nella piccola società del mio paese, Germignaga, che ha solo un settore giovanile e una squadra amatoriale». Per coltivare questo progetto, dopo una sola stagione, papà Salvatore conduce Giuseppe nella società più strutturata di quell'angolo di Lombardia, il Luino: «Posso dire di aver praticamente giocato a Luino. Tutto questo è stato possibile grazie a papà, che ringrazio infinitamente: oltre a essere il principale punto di riferimento della mia vita, è il mio fan numero uno. Mi ha sempre seguito in ogni partita, sia in casa sia in trasferta, incitandomi a dare il massimo e gasandomi il giusto senza mai oltrepassare il limite».
Fin da piccolo, Giuseppe si specializza nel ruolo di difensore centrale, con la fortuna di poter vedere e imparare da professionisti: «In quel periodo il Luino aveva messo a disposizione del Varese - allora militante in Serie B, nda - un campo per gli allenamenti. Il ricordo più bello è stato quando un giorno mi sono avvicinato a Osarimen Ebagwa e lui mi ha dato il suo integratore». A differenza dei suoi coetanei, però, non ha mai espresso il desiderio di prendere come modello qualcuno: «Ho sempre cercato di lavorare su me stesso, forse anche per il motivo che amo giocare a calcio ma non mi piace molto seguirlo in televisione. L'unico confronto che ho aperto in questi anni è stato con il mio carissimo amico Matteo Simonetto perché avrei voluto raggiungerlo in Serie D, a Varese».
Giuseppe inizia e termina il suo percorso di formazione calcistica a Luino, che per alcune stagioni porta avanti un progetto con il Maccagno. A 17 anni arriva l'esordio in prima squadra, durante un incontro di Prima Categoria: «La prima esperienza con la prima squadra la paragono a un apprendistato: mi avevano aggregato ai grandi e con loro mi allenavo duramente, anche se non avevo un ruolo di primo piano. Partivo sempre dalla panchina ma quando entravo davo tutto me stesso per aiutare la squadra a vincere. Devo ringraziare tutta la società del Luino che ha sempre creduto in me e mi ha spinto a migliorarmi».
Nelle successive cinque stagioni Iozzino raccoglie poco più di un centinaio di presenze. Le qualità del difensore vengono notate da una squadra oltre confine. E, se abiti nei dintorni di Luino, quell'oltre confine non può che essere il canton Ticino. Nell'estate del 2021 Iozzino firma per l'Agno, una società svizzera allora iscritta al campionato di Seconda Lega, il corrispettivo della Promozione nel sistema calcistico elvetico. Con i rossoblù ticinesi Iozzino si scopre goleador, mettendo a segno 4 gol, tra cui una doppietta al Vallemaggia: «In Svizzera il campionato è molto diverso rispetto all'Italia: lì non esistono né playoff né playout e c'è il rischio di arrivare a metà stagione e giocare diverse partite senza un obiettivo concreto. In Italia, invece, i campionati sono più competitivi perché, anche se c'è una squadra che ammazza la concorrenza, le altre possono lottare ugualmente per una promozione tramite gli spareggi di fine stagione».
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L'esperienza oltre confine è positiva, ma Iozzino ritorna a Luino al termine della stagione: «Il Direttore Sportivo Kracas mi ha cercato insistentemente per diverse settimane. Ci siamo seduti attorno a un tavolo per una chiacchierata; lui è stato convincente e non ci ho pensato due volte a tornare nella squadra che mi ha cresciuto». La scelta di Iozzino si rivela azzeccata. Non tanto per i risultati in campionato perché, nelle due stagioni successive, il Luino ottiene due tranquille salvezze in Prima Categoria, sfiorando i playoff nella scorsa stagione dopo una partenza a rilento. La vera magia si compie nella Coppa Lombardia di categoria: «Il percorso in Coppa è stato un sogno. Noi preparavamo partita dopo partita senza mai porci traguardi. Dopo aver vinto il quarto di finale contro l'Ardisci e Maslianico abbiamo iniziato a pensare di poter conquistare il trofeo». Iozzino entra nella storia della sua società non dall'ingresso principale, ma da una porta secondaria. Nella semifinale di ritorno contro l'Isola Bergamasca parte dalla panchina; a venti minuti dalla fine, sul punteggio complessivo di 3-3, entra in campo e salva i rossoblù: Iozzino confeziona l'assist per il gol di Gningue che vale la qualificazione alla finale contro il Badalasco.
Sul campo neutro di Pozzuolo Martesana, quando tutto sembra perduto, un altro gol nel recupero del secondo tempo manda in estasi i rossoblù. Nella lotteria dei rigori il Luino fa jackpot e conquista la coppa: «Il gol di Trizio in pieno recupero è stato il secondo segnale che il destino ci ha riservato. Vincere ai rigori è stata la ciliegina sulla torta di un'avventura incredibile. Non ho mai visto così tanta euforia in città: tutti parlavano di noi e della nostra impresa. Vincere con la squadra della propria città ha un sapore stupendo e anche mio papà non stava più nella pelle: era così euforico che voleva portarsi a letto la coppa. Credo che tutto non sarebbe stato possibile senza mister Gialleonardo, un vero condottiero che ci ha sempre spronato a credere in quella missione».
Il successo in Coppa Lombardia ha permesso al Luino di tornare in Promozione dopo 12 anni e preservare la rivalità con l'Olimpia Tresiana: «È il derby più caldo della zona ed è stato un peccato aver perso la sfida d'andata a Ponte Tresa». Una sconfitta che, però, non ha scalfito l'umore della squadra: «Il gruppo è fantastico, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista umano; nello spogliatoio si respira un'aria spensierata. Sono estremamente contento che sia rimasto lo zoccolo duro dell'anno scorso per continuare questo percorso».
Sugli obiettivi di questa stagione Iozzino ha le idee limpide: «La salvezza deve essere l'obiettivo di squadra: stiamo lavorando bene in fase difensiva, nonostante l'emergenza sulla corsia sinistra. Mister Bettinelli mi ha chiesto di ricoprire quel ruolo e io sono a sua completa disposizione. Questa è la mia prima stagione in Promozione e voglio dimostrare di essere adeguato alla categoria: la ritengo una sfida personale per accrescere il mio bagaglio tecnico e la sto affrontando con grande entusiasmo perché mi piace superare i miei limiti». Uno di questi è segnare alla presenza della sua dolce metà: «Vorrei prendere più spesso il vizio del gol quest'anno, in particolare quando viene a vedermi la mia fidanzata Dasy: mi ha sempre chiesto di dedicarle il gol, ma ogni volta che segno, per qualche sfortunata coincidenza, non riesce mai a essere presente».