Serie D
03 Dicembre 2024
SERIE D FOLGORE CARATESE • Michele Criscitiello, presidente del club brianzolo
Multe a quattro cifre, due giornate a porte chiuse e una squalifica lunga un anno e mezzo: è questo il resoconto finale di Folgore Caratese-Club Milano. La sfida valida per la 16esima giornata del Girone B di Serie D, vinta dai padroni di casa 2-1, porta con sé tutte queste sanzioni a carico proprio del club brianzolo e del suo presidente, Michele Criscitiello, intervenuto sulla vicenda tramite i propri canali social.
4000 euro di multa e due turni a porte chiuse, è questa la prima sanzione riportata nell'ultimo comunicato ufficiale della LND, che punisce la Folgore Caratese «per avere persone non identificate ma chiaramente riconducibili alla società rivolto espressioni offensive ed implicanti discriminazione per motivi di razza nei confronti del Direttore di gara. Inoltre, propri dirigenti tolleravano ripetuti atteggiamenti intimidatori nei confronti degli ufficiali di gara ed insieme ad altre persone prendevano parte ad una violenta rissa nel corso della quale venivano sferrati calci e pugni all'indirizzo di tesserati avversari. Inoltre, propri sostenitori rivolgevano grida e espressioni implicanti discriminazione razziale all'indirizzo di un calciatore avversario. Infine, per mancanza di acqua calda, volontariamente tolta, dallo spogliatoio arbitrale».
Un episodio, quello della rissa, che avrebbe coinvolto anche il Club Milano, sanzionato invece con 1500 euro di multa. La squalifica più lunga, però, la riceve Michele Criscitiello, presidente della Folgore Caratese, inibito fino al 30 giugno 2026 e impossibilitato ad accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche fino 30 giugno 2025. Il numero 1 dei brianzoli, infatti, secondo quanto riportato dall'ultimo comunicato avrebbe «al termine del primo tempo fatto indebito ingresso sul terreno di gioco rivolgendo al Direttore di gara espressione offensiva ed implicante denigrazione e discriminazione per motivi di razza. Il medesimo inseguiva l'ufficiale di gara fino all'ingresso nello spogliatoio arbitrale cercando di farlo cadere e rivolgendogli espressioni e gesti (3 pugni sulla porta) intimidatori».
Oltre a questo, sempre come riportato dal comunicato ufficiale, Criscitiello avrebbe «nel corso del secondo tempo, reiterato a più riprese le espressioni implicanti discriminazione razziale nei confronti dell'arbitro e di due calciatori avversari» e «al termine della gara, attinto con sputi alcuni calciatori avversari mentre abbandonavano il terreno di gioco ed in seguito rivolto espressioni offensive e discriminatorie nei confronti dei medesimi calciatori, innescando una violenta rissa tra i tesserati delle due società durante la quale il medesimo rivolgeva gesto intimidatorio all'indirizzo del Direttore di gara».
Un episodio che avrebbe portato all'intervento delle Forze dell'Ordine, mentre il presidente della Folgore avrebbe «reiterato ulteriormente la condotta minacciosa, offensiva e discriminatoria nei confronti dell'arbitro per di più millantando indebite influenze e corruttela degli organi di giustizia sportiva».
A poco tempo di distanza dalla pubblicazione del comunicato ufficiale, il presidente Criscitiello si difende così tramite il proprio profilo X: «La battaglia mediatica nei confronti di Gravina e della Figc si è spostata dalla tv al campo di calcio. La Federazione per la prima volta squalifica un non tesserato (io) con accuse infondate che vuole colpire il mio club. Falsità tutte documentate. Gravi accuse. Inammissibile. La Federazione pensa di intimidire chi porta alla luce quello che sta succedendo. Non sono un tesserato federale. Verbali inventati. Senza prove. Andremo avanti a dimostrare il loro disegno. Mi avevano detto “la pagherà” ma inventare tutto è troppo».