Under 19 Élite
06 Dicembre 2024
UNDER 19 ÉLITE POZZUOLO • Tommaso Castro, esterno classe 2005 militante nella formazione bianconera
La nostra vita è fatta di ostacoli. Che si tratti di un avversario da dribblare o di un momento doloroso da superare, l'esistenza di ogni essere umano è scandita dalla successione di sfide, spesso impervie e causa di profonda sofferenza. Partito da Omate con l'immancabile pallone sottobraccio e un profondo bagaglio di ricordi ed emozioni indimenticabili, Tommaso Castro, laterale classe 2005 del Pozzuolo, ha dovuto recentemente lottare contro i due avversari peggiori che potessero capitargli sul suo cammino calcistico: due gravissimi infortuni ai legamenti crociati anteriori a distanza di 12 mesi l'uno dall'altro; che hanno seriamente rischiato di porre fine alla sua carriera. La sofferenza iniziale e la tentazione di lasciar perdere tutto, soprattutto dopo il secondo stop forzato, sono state completamente soffocate da una forza mentale e di volontà a dir poco straordinaria per un ragazzo di soli 19 anni: perché al di là delle indiscutibili doti tecniche, Tommaso Castro ha sempre avuto quella mentalità che fa da spartiacque tra il giocatore normale e il grande giocatore.
La stagione 2022-23 per Castro sembra l'anno del definitivo salto di qualità: dopo una grande annata in Juniores tra grandi prestazioni e assist al bacio, il terzino classe 2005 sembra ormai pronto per il passaggio in prima squadra. A settembre 2022, però, durante una seduta di rifinitura ecco accadere l'episodio destinato a lasciare un segno indelebile sulla sua carriera: «Avevo fatto qualche amichevole tra i grandi e ottenuto la convocazione per la prima di campionato. Poi, nel corso di un allenamento mi sono rotto il legamento crociato anteriore. Ricordo un urlo, non so se di dolore o di rabbia. In quel momento ho capito che la mia stagione era finita e ho visto il mio futuro frantumarsi davanti ai miei occhi». In momenti come questi lo sconforto, la tristezza e l'incapacità di trovare una via d'uscita sono reazioni assolutamente normali; ciò che però non bisogna mai fare è perdere la voglia di lottare e lasciarsi sopraffare totalmente dalla negatività. Così come in campo è l'ultimo a gettare la spugna al termine dei 90 minuti, così anche fuori dal rettangolo verde Castro sa affrontare anche gli eventi peggiori con la grinta e la determinazione che lo contraddistinguono: «Dopo qualche giorno ho deciso di non perdermi d'animo e di rimboccarmi le maniche. Io e la mia famiglia abbiamo prenotato diverse visite ortopediche, poi il 16 dicembre 2022 sono stato operato. Contavo quanti giorni mancassero al mio rientro. La riabilitazione è stata lunga, intensa e faticosa, ma la voglia di tornare in campo era ancora più grande».
7 mesi di riabilitazione presso il centro Isokinetic di Milano. Tanto allenamento, innumerevoli sacrifici, prima della luce in fondo al tunnel: «Il 13 luglio 2023 l'ortopedico mi disse che potevo tornare a giocare e che il ginocchio aveva ripreso a funzionare normalmente.». Il ritorno del terzino ex Enotria avviene inoltre nello stesso periodo in cui la squadra di Sottocorno si stava apprestando a partecipare ad un torneo in Svezia: «Il mister mi ha voluto subito con loro. L'emozione era indescrivibile, per me anche solo poter entrare e giocare qualche minuto significava aver realizzato il mio sogno ed essere uscito da questo incubo». Sembra dunque tutto pronto per il ritorno in campo a settembre, ma durante una partita di allenamento con la prima squadra ecco che l'impensabile si materializza nuovamente: «Il ginocchio si era rotto di nuovo. Mi sono chiesto perché fosse capitato di nuovo a me. Per qualche settimana la rabbia ha preso il sopravvento e io non ho voluto reagire. Poi però mi sono detto che anche questa volta avrei dovuto farcela e il 24 ottobre 2023 ho ripreso a fare fisioterapia all'Isokinetic di Milano, anche se sapevo che in quanto recidivo questo infortunio avrebbe causato tempi di riabilitazione più lunghi». Il percorso non è stato semplice, ma dopo tanta, nuova fatica Castro è tornato a mettere piede in campo dopo poco più di due anni: «Non nascondo che alcune volte mi sono sentito scoraggiato, ma il mese scorso è stato bellissimo sentire l'équipe medica darmi l'ok per il rientro in campo. Non ci potevo credere!»
Quella di Pozzuolo non è una piazza qualunque: lo capisci dal calore, dalla stima e dall'affetto che ogni membro della società, dal presidente ai magazzinieri, ti riserva ogni giorno e prima di ogni partita. E anche nel caso di Castro, la vicinanza del club è stata fondamentale per uscire dal periodo complicato: «Qui a Pozzuolo ho avuto la fortuna di trovare una seconda famiglia e la presenza di tutti ha contribuito a farmi recuperare dall'infortunio e poter tornare. Voglio ringraziare anche mister Sottocorno, che ha creduto in me sin da quando sono arrivato in bianconero: è stato fondamentale per crescere sia come uomo che come calciatore».
Magnifico, Di Lauro, Lesmo...sono solo alcuni dei terzini e degli esterni a tutta fascia che il 3-5-2 di Sottocorno è riuscito a migliorare ed esaltare nelle loro caratteristiche tecnico-tattiche. Nel roster di difensori a disposizione del tecnico bianconero c'è ora anche Castro, ormai pronto per giocarsi un posto da titolare in prima squadra: «Ho buone doti tecniche, sono un terzino destro a cui piace salire per tentare il cross o il tiro in porta. Non ho un giocatore preferito, però ci sono diversi giocatori nel mio ruolo che ammiro, e tra questi c'è Theo Hernandez».
Al rientro arriva quindi una convocazione con la prima squadra nella vittoria esterna contro la Medigliese, e poi per Castro c'è una fugace apparizione nei minuti finali nella clamorosa debacle dell'Under 19 contro la Colognese, prima di tornare finalmente titolare per la sfida contro il Lemine Almenno. Con il numero 6 sulle spalle, nella posizione di braccetto destro, è riuscito a rappresentare lo scoglio contro cui si è infranto qualsiasi tentativo degli ospiti. E a molti è sembrato subito di rivedere quel ragazzo che nella lontana primavera del 2022 incantava tutti e faceva impazzire ogni avversario che incontrava sulla fascia.