Promozione
10 Dicembre 2024
PROMOZIONE OLIMPIA TRESIANA • Nicolò Oldrini, il miglior marcatore stagionale dell'Olimpia Tresiana
Una doppietta che decide un delicato scontro salvezza, contro la sua ex squadra, che ha trascinato per ben tre volte ai playoff di Eccellenza. È questa una delle ultime istantanea di uno dei protagonisti assoluti della categoria: l'esterno offensivo Nicolò Oldrini, in forza all'Olimpia Tresiana di Vincenzo Rinaldi, che dimostra così ancora una volta la sua classe e la sua capacità di fare la differenza nelle partite importanti. Classe racchiusa nel tocco di esterno destro a scavalcare Reggiani, capacità di fare la differenza insita nella freddezza necessaria a realizzare il calcio di rigore del definitivo 1-3.
L'avventura calcistica dell'attaccante classe '97 nato ad Angera comincia a 6 anni, quando il piccolo Nicolò indossa per la prima volta gli scarpini. La sua prima squadra è la Sestese, poi indossa le maglie di Città di Varese, Pro Patria, Novara e Insubria: «Delle mie prime annate ho diversi ricordi significativi, legati in particolare a manifestazioni svolte fuori dal territorio di appartenenza. Per esempio, il torneo disputato a Ischia con il Varese o il «Trofeo Mediterraneo» di Barcellona, vinto nel 2011 con i Giovanissimi dell'Insubria: è stata una sfida emozionante e incredibile. A livello di esperienza, non posso dimenticare anche un torneo internazionale giocato a Torino (Euro Kup), dove abbiamo sfidato squadre professionistiche del calibro di Juventus, Torino e Borussia Dortmund. Queste avventure hanno aiutato la mia formazione calcistica e permesso di confrontarmi con altre realtà europee».
Oldrini conclude il percorso giovanile con un ritorno nella squadra della sua città, la Sestese, con cui esordisce in Prima Squadra in uno sciagurato 0-6 casalingo contro il Vigevano. Un episodio che si rivelerà essere un classico abbaglio di fine estate. Infatti, la Sestese terminerà la stagione al sesto posto, sfiorando i playoff, mentre i biancocelesti oltreticinesi retrocederanno in Promozione: «Lo ricordo bene quel periodo: avevamo un grande gruppo, fatto di persone intelligenti e vogliose di mettersi in mostra, come me. I primi due mesi ho fatto fatica trovare spazio, ma l'allenatore Massimiliano Ranoia, mi ha trasmesso grande tranquillità e mi ha fatto crescere piano piano. È soprattutto grazie a lui se, a fine stagione, ho ricevuto la convocazione al Torneo delle Regioni».
Oldrini entra a far parte di un gruppo che entrerà nella storia del Comitato Regionale della Lombardia, per il contesto in cui era immersa Milano: «Quell'anno c'era l'Expo e avevano deciso di giocare la fase finale del torneo a San Siro, compresa la finale vinta 2-1 contro il Veneto. Oltre alla partita, mi torna alla mente l'euforia di essermi cambiato nello spogliatoio del Milan, sedendomi nello stesso identico posto di chissà quanti fenomeni, e aver attraversato il tunnel che collega gli spogliatoi al terreno di gioco».
Terminato la campagna esaltante del Torneo delle Regioni, Oldrini riceve la chiamata di una società molto ambiziosa e, all'epoca ancora semisconosciuta, soprattutto a livello nazionale. Un sodalizio nato solo qualche anno prima dalla fusione di Venegono e Castiglione: «Mi aveva contattato la Varesina, che stava allestendo una rosa di alto livello per partecipare per la prima volta nella sua storia alla Serie D. Quel capitolo della mia carriera è stato diverso dagli altri perché avevo la sensazione che la società fosse ben strutturata, dal nutrizionista ai medici sportivi che si occupavano esclusivamente di noi: non ci facevano mancare nulla e lì ho assaporato il mondo di calcio che sta ai piani più alti».
Oldrini ha la possibilità di confrontarsi con società di ben altro livello: «È stato speciale giocare e misurarsi con squadroni di ben altra categoria, come il Piacenza(che fece il record di punti del Girone B, 96), il Lecco, il Monza(reduce dalla rifondazione) e lo stesso Città di Varese. La partita che abbiamo giocato contro questi ultimi in casa è stata incredibile: lo stadio di Venegono era tutto esaurito, perché loro erano appena saliti dall'Eccellenza e avevano un entusiasmo pazzesco. Io non riuscivo a sentire cosa mi comunicavano i miei compagni di reparto dal casino che i tifosi del Varese facevano sugli spalti. Inoltre quella fu la nascita di una nuova rivalità, tra due realtà diametralmente diverse». Oldrini scala velocemente le gerarchie di squadra e si ritaglia un ruolo da comprimario: nelle due stagioni alla Varesina raggiunge due storiche salvezze mettendo a referto 4 gol in 56 presenze.
Nell'estate del 2017 un nuovo cambio di maglia obbligato per il giovane sterno d'attacco: «Non ero stato confermato alla Varesina, dunque ho dovuto cercare una nuova sistemazione. Non nascondo che avrei voluto proseguire in D, ma ho scelto di andare al Verbano, in Eccellenza, perché il presidente Barbarito stava portando avanti un progetto estremamente ambizioso. Riconquistare la Serie D era diventato il mio nuovo obiettivo. Questo fu un punto di svolta fondamentale della mia carriera, perché dovevo dimostrare qualcosa». Il quadriennio di Verbano trasforma Oldrini in un tuttocampista: punta centrale, esterno d'attacco a sinistra e mezzala, raffinando le abilità di super cannoniere. I numeri che raggiunge a Verbano sono ottimi: 8 gol in 32 presenze il primo anno e 5 in 25 partite il secondo, con un calo nella terza stagione, dovuto soprattutto all'interruzione del campionato per il Covid. Il Verbano in tutte queste annate recita un ruolo di assoluto protagonista nel gGirone A, raggiungendo per ben tre volte i playoff. La pandemia cambia qualcosa nella testa di Oldrini: «Avevo deciso di smettere di giocare a calcio e appendere gli scarpini al chiodo per dare priorità al lavoro. Non so se fossi veramente pronto a compiere quel passo, era una necessità».
Le statistiche complete di Nicolò Oldrini, disponibili solo sull'app di Sprint e Sport: clicca l'immagine, scarica l'app e abbonati per scoprirle tutte
Nel frattempo, a pochi chilometri di distanza, una società sta progettando una scalata senza precedenti per la propria storia: «Nel giugno del 2021 mi chiama il presidente onorario dell'Ispra, Paolo Binda: vuole allestire una rosa competitiva per vincere la Prima Categoria. Io non avevo mai affrontato quel campionato, ma sono bastati pochi allenamenti per ricredermi sul fatto che sarei tornato a divertirmi su un prato verde. A Ispra ho trovato un gruppo di persone fantastiche e abbiamo coltivato un legame affettivo molto solido».
Qui Oldrini raccoglie diverse soddisfazioni: i biancorossi vincono il campionato di Prima Categoria 2021-2022 e lui segna il gol decisivo che fa scattare la festa promozione, un siluro di destro da centrocampo che piega la resistenza del Luino e che si infila proprio sotto la traversa. L'anno successivo, l'Ispra si consolida in Promozione e Oldrini è estremamente decisivo: segna 11 gol in 26 presenze nella stagione regolare. L'ultimo ostacolo stagionale è l'Inveruno ai playout; nel 3-1 maturato tra andata e ritorno l'esterno offensivo punisce i gialloblù sia all'andata sia al ritorno, regalando la salvezza.
La fame dell'Ispra è insaziabile: «La società aveva espresso la volontà di fare un campionato di livello e provare a lottare per andare in Eccellenza, anche tramite i playoff. Abbiamo allestito una grande squadra fatta di calciatori di grande livello, ma soprattutto eccellenti dal punto di vista umano». Il Girone A di Promozione 2023-2024 si conferma incredibilmente equilibrato e l'Ispra arriva a giocarsi la promozione diretta fino all'ultima giornata. Chiuderà il campionato in quarta posizione, ma la cavalcata ai playoff è da favola: espugna il campo dell'Universal, strappa un pareggio alla Besnatese e altri due a Casati Arcore e Cinisello: «L'obiettivo era arrivare in Eccellenza entro due stagioni: l'abbiamo ottenuto in una sola. Paolo Binda ha messo tutto sé stesso per raggiungere questa categoria, cercando di portare a compimento quel traguardo che suo papà Sergio non era riuscito a conquistare e onorare così la sua memoria». A livello personale, Oldrini si consacra definitivamente come uno dei migliori prospetti di categoria con 18 gol in 26 presenze.
In estate un coup de théâtre inaspettato: «Tra giugno e luglio ho ricevute molte chiamate. Ho sempre cercato di dare priorità a un progetto che potesse permettermi di fare bene e di stare bene. Ho scelto di venire all'Olimpia Tresiana per la sintonia maturata con il direttore sportivo Devid Caretti, una delle persone migliori che abbia conosciuto nel mondo del calcio, onesto e sincero come raramente capita. All'inizio della stagione, quando ci siamo riuniti con Krakas e Caretti, l'obiettivo era cercare di sorprendere le concorrenti, inserendoci nella corsa ai playoff nonostante fossimo una neopromossa».
Dopo un buon inizio, coronato con l'1-0 nel sentitissimo derby contro il Luino, deciso proprio da un rigore di Oldrini, la squadra si è inceppata, raccogliendo un punto metà ottobre e fine novembre. Fino al 3-1 al Verbano: «Ci siamo trovati in una situazione difficile, che non pensavamo di dover affrontare. Nei giorni precedenti al Verbano sapevamo che questa sfida era delicata sia per noi sia per loro. Emozione da ex? Sì, ci ho pensato solo all'arrivo al campo e mentre mi preparavo in spogliatoio. Mi ha fatto piacere ritrovare questo caldo ambiente, ma ora mi voglio dedicare all'Olimpia». Anche in questo inizio di stagione Oldrini si sta confermando uno specialista della realizzazione, con una media di un gol ogni due partite: «Mi auguro di poter proseguire il campionato su questi livelli. Il potenziale di questo gruppo è importante: dobbiamo essere in grado di mostrarlo con più continuità».