Serie D
13 Dicembre 2024
SERIE D OSPITALETTO • Francesco Gobbi, implacabile bomber dell'Ospitaletto
Inarrestabile. Questo l'aggettivo che meglio descrive Francesco Gobbi, centravanti dell'Ospitaletto e autentico trascinatore insieme a Claudio Messaggi della formazione di Andrea Quaresmini, che domenica dopo domenica prosegue in maniera sempre più dominante il cammino verso la promozione diretta. Una media di una rete ogni 124 minuti, numeri fantascientifici che gli hanno permesso a neanche metà stagione di essere vicinissimo al suo record personale di 14 gol segnati nel suo primo anno a Sant'Angelo. Padrone assoluto di ogni area di rigore, dopo 9 stagioni la Serie D non ha più segreti per lui. Dopo qualche anno passato a lottare in piazze costruite per mantenere la categoria, per Gobbi è arrivata forse la prima vera sfida della sua carriera: portare l'ambizioso Ospitaletto in Serie C. E chissà se non si tratti del definitivo trampolino di lancio per un ragazzo che a ormai 26 anni sembra pronto per poter dire la sua anche in categorie superiori.
Il cammino di Francesco Gobbi sembra quello di un predestinato. Sin da piccolo, infatti, ha sempre militato nei settori giovanili più rinomati della Lombardia: «Ho iniziato a giocare nell'Enotria, poi sono passato al Seregno e successivamente all'Aldini, che coincide probabilmente con il momento più alto della mia carriera. Qui ho giocato infatti da sotto età e sono riuscito a segnare più di 20 gol, vincendo poi il titolo regionale». Un percorso all'insegna del gol, quel tratto distintivo che lo ha sempre reso un giocatore pressoché unico in area di rigore: basti pensare che a soli 16 anni Gobbi riceverà la chiamata del Milan, dove disputerà 10 presenze con la maglia degli Allievi Nazionali.
Una stagione che si chiuderà purtroppo senza marcature all'attivo ma che costituirà uno spartiacque ben preciso nella carriera del bomber dell'Ospitaletto: sarà infatti il momento in cui Francesco capirà che la Serie D è l'ambiente migliore per crescere e mostrare a pieno tutte le sue immense potenzialità.
A molti sarà sembrata una decisione azzardata, per altri addirittura qualcosa di incomprensibile, ma se oggi Francesco Gobbi si guarda indietro non ha nessun rimpianto: «Dopo l'anno al Milan ho preferito andare a giocare direttamente in una prima squadra in D e posso dire di aver fatto la scelta migliore perché secondo me così facendo si cresce molto più in fretta». Al nono anno nella quarta serie italiana, il centravanti dell'Ospitaletto è riuscito infatti a raggiungere la piena maturazione calcistica e ad essere più determinante in fase realizzativa, caratteristica che, complice anche la giovane età e il doversi confrontare con avversari molto più struttrati fisicamente, gli era forse mancata nelle prime esperienze con Pro Sesto, Como, Ligorna e Legnano, dove comunque è sempre riuscito a ritagliarsi un minutaggio importante e a offrire prestazioni di assoluto spessore, nonostante la giovane età.
Poi i 4 gol all'Arconatese nella stagione 2020-21, sino al primo anno in doppia cifra con la maglia della Tritium l'anno successivo: un'annata amara per la formazione biancoazzurra, retrocessa in Eccellenza dopo l'ultimo posto nella stagione regolare, stagione di alto livello invece per Gobbi, che da allora non ha più smesso di segnare. Rimasto in Serie D anche l'anno dopo con la maglia del Sant'Angelo, il centravanti ex Milan ha contribuito in maniera determinante alle due salvezze dei bianconeri, segnando la bellezza di 27 reti in due anni ed entrando subito nel cuore dei tifosi, che ancora oggi si ricordano alcuni momenti importanti vissuti grazie alle sue prodezze.
Un attaccante totale e moderno, capace di muoversi su tutto il fronte d'attacco per mettere i compagni nelle condizioni migliori per segnare: «Sono un attaccante atipico, nel senso che sono alto solo 180 cm, che fa della cattiveria e dell'atteggiamento i suoi punti di forza. Se dovessi citare un attaccante che mi piace e a cui mi ispiro vi direi Lautaro Martinez, che gioca anche per la mia squadra del cuore». Se però il bomber nerazzurro sta recentemente incontrando diverse difficoltà nel rendersi letale sottoporta, per l'attaccante dell'Ospitaletto le cose sembrano andare decisamente meglio: dati alla mano, sono ben 12 i sigilli in 17 partite che l'ex centravanti di Tritium e Sant'Angelo è riuscito a mettere a referto, risultando spesso decisivo per la squadra. Il dato principe, però, è che nessuno sta facendo come Gobbi in tutta Italia: è lui infatti il miglior capocannoniere di tutta la Serie D (al pari di Marco Bertoli della Varesina).
Contro squadre ostiche e capaci di chiudersi bene come Vigasio e Nuova Sondrio i 3 punti sono arrivati infatti grazie ai suoi guizzi, che dimostrano però di non mancare anche nei big match: anche contro formazioni più blasonate e in lotta per il titolo o i play-off come Casatese Merate, Varesina e Desenzano il centravanti rossoblù è riuscito a gonfiare la rete, anche se contro la squadra di Gaburri non è bastato per ottenere un risultato utile. Se i gol continuano ad arrivare, è però anche grazie all'intesa con un altro grande giocatore come Claudio Messaggi e al 4-3-3 di Quaresmini, capace di costruire intorno al suo numero 9 un sistema di gioco in grado di esaltare al meglio le sue qualità.
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27 reti in due anni e tante giocate decisive per i compagni: questo il biglietto di visita di Francesco Gobbi dopo due ottime stagioni a livello personale al Sant'Angelo. Chi riesce a spuntarla tra le diverse società interessate al suo acquisto è l'Ospitaletto, storica società del dilettantismo lombardo nonché club di grande spessore, desideroso di disputare una stagione da assoluto protagonista dopo la vittoria del campionato di Eccellenza: «Ho conosciuto il presidente e il direttore, Sandro e Paolo Musso, che mi hanno subito fatto capire che mi trovavo in una società con grande ambizione e dove si vuole fare le cose per bene. Qui all'Ospitaletto mi trovo benissimo, ho avuto la fortuna di essere riuscito ad inserirmi subito e trovare un gruppo affiatato di grandi professionisti che si impegnano quotidianamente in ogni allenamento».
I risultati di questa straordinaria coesione interna si vedono anche sul campo: l'Ospitaletto è una squadra che vince, convince e diverte, con una proposta di gioco frizzante e moderna che gli vale il primo posto solitario in classifica, a 3 lunghezze di vantaggio sul Desenzano e 4 sulla Varesina, tra le principali candidate alla promozione diretta. Del resto anche le altre statistiche sono dalla parte della squadra di Quaresmini: miglior attacco insieme alla Pro Palazzolo e seconda miglior difesa dietro a quella del Desenzano non possono che far sperare i tifosi, che oggi più che mai vedono il sogno Serie C possibile.
Tra i giocatori, però, nonostante un grande girone d'andata sopra ogni aspettativa è ancora presto per pensare in grande: «Vogliamo continuare a stupire e divertirci, poi alla fine dell'anno tireremo le somme. Cerco di migliorare giorno dopo giorno e di imparare sempre di più per essere sempre decisivo».