Politica sportiva
17 Dicembre 2024
44, come i famosi gatti dello Zecchino d'oro, solo che nella circostanza è il numero delle società presenti che avrebbero dovuto designare come Consigliere federale Sergio Pedrazzini. Lui ci andrà lo stesso perché comunque ha ottenuto la designazione dalle altre regioni e quindi non è lui a fare la figuraccia. Semmai i soloni che in questo momento hanno in mano il comitato regionale, a partire dal commissario, Giancarlo Abete, che incomincia a capire che forse forse le società lombarde non sono poi così contente di questo momento politico.
Chi in questo momento è sul piede di guerra sono i Delegati assembleari che, dopo la lettera spedita ai media la scorsa settimana, pretendono di arrivare ad un tavolo che veda la Lombardia in prima fila e che proprio non ne può più delle politiche fallimentari di questa Lega Nazionale Dilettanti.
I quattro temi fondamentali: revisione di un impianto normativo che possa generare un sistema di vincolo e di premialità sostenibile per i dilettanti, l’istituzione di un tavolo di lavoro concreto mirato a proteggere i nostri settori giovanili dalle politiche di saccheggio gratuito dei professionisti, la revisione degli accordi collettivi con punti a tutela delle società sportive e una richiesta di sanatoria degli adempimenti della Riforma dello sport e, non ultimo, l’istituzione di un tavolo di lavoro immediato per la trattazione delle modalità di concessione degli impianti sportivi.
Questo il sunto della lettera che resta sul tavolo e che dopo la figuraccia di essere riusciti a portare al tavolo appena 44 club pesa come un macigno. A cosa è servito fare il giro di tutte le delegazioni? Zero. A cosa serve presenziare alle inaugurazioni? Zero. Servono fatti concreti che consenta alle società di tornare a fare calcio in armonia e senza una spada di Damocle sulla testa.