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Serie D

A 18 anni entra, segna il suo primo gol in Serie D e fa sognare una città intera: «Voglio la C»

Dal Como alla rete decisiva per restare a -1 dalla vetta: «Punto a diventare un professionista»

Bobbo Varesina

SERIE D VARESINA• Simone Bobbo ai tempi del Como

Qualche esercizio di riscaldamento a bordo campo e l'ingresso al posto di Sassi: per evitare il quarto pareggio consecutivo Spilli si affida anche a un classe 2006, autore fin lì di buone gare ma a cui mancava ancora la scintilla per trasformare un buon girone d'andata in uno memorabile. Questo ragazzo è Simone Bobbo, per anni pilastro del settore giovanile del Como. Sognava da tempo il primo gol in Serie D e probabilmente neanche lui avrebbe mai immaginato che sarebbe coinciso con una rete decisiva per risolvere una partita, ma che ben presto potrebbe risultare lo spartiacque di uno stagione. Il destro violento con cui sfrutta un tacco di Gasparri per battere Rodriguez, la corsa forsennata sotto la tribuna e gli abbracci con i compagni, immagini e istanti indimenticabili: Simone Bobbo si è ormai fatto grande e mai come oggi il sogno di diventare professionista può diventare realtà.

I PRIMI PASSI NEL MEDA E GLI ANNI DA PROTAGONISTA AL COMO

«Il calcio è una mia passione da sempre, mi sono avvicinato a questo mondo grazie a mio papà e a mio fratello maggiore che mi hanno indirizzato su questo percorso». Comincia così il racconto di Simone Bobbo, la cui carriera calcistica inizia nel Meda, formazione della sua città, dove l'oggi terzino della Varesina resta solo un paio d'anni: basta infatti poco agli osservatori del Como per accorgersi di lui e portarlo nel loro settore giovanile.

Dopo una parentesi di due anni al Renate, Bobbo tornerà infatti tornerà tra le fila dei lariani, dove rimarrà complessivamente per ben 6 stagioni: nell'ultima, dopo una prima esperienza in Serie D all'RG Ticino, il Como sceglie di richiamarlo alla base e di consegnargli le chiavi della difesa della Primavera. Con i biancoblù registra 13 presenze di alto livello, prima che le strade si separino definitivamente dopo 8 anni: «Voglio ringraziare tutti i mister del settore giovanile del Como con cui ho lavorato perché mi hanno permesso di crescere sia calcisticamente che umanamente». 

L'APPRODO ALLA VARESINA

Il tempo di una chiamata, prima della scelta definitiva: Simone Bobbo non ha mai avuto alcun dubbio nel scegliere i rossoblù per spiccare definitivamente il volo. «Sono venuto alla Varesina perché è una società con grandi ambizioni che mi ha fatto sentire subito parte del progetto e ho sin da subito avuto un bellissimo rapporto con la squadra e con lo staff tecnico». Superare la concorrenza di compagni più esperti e con diversi anni di categoria alle spalle come Mapelli e Cosentino o il promettente ex Inter Miconi non era semplice, ma Bobbo è riuscito ugualmente a ritagliarsi il suo spazio e a lasciare il segno in una categoria in cui a soli 17 anni l'anno scorso fece l'esordio assoluto.

I dati parlano di 16 presenze complessive spalmate su 684 minuti, condite dalla rete decisiva di domenica scorsa contro la Nuova Sondrio, fondamentale per tornare a vincere dopo 3 pareggi consecutivi e approfittare del contemporaneo pari dell'Ospitaletto a Ciliverghe per riportarsi a -1 da un primo posto che significa promozione: «L'obiettivo di tutti noi è sicuramente quello di ottenere la Serie C, mentre a livello personale punto a diventare un calciatore professionista e a poter fare della mia passione un lavoro».

IL GIOCATORE

La sua straordinaria duttilità e la sua capacità di interpretare al meglio ogni ruolo difensivo hanno permesso a Simone Bobbo di ritagliarsi uno spazio importante in ogni squadra in cui ha militato. Pur nascendo come quinto di destra, l'ex Como negli anni ha saputo anche offrire un grande rendimento come terzino su entrambe le fasce, soprattutto a sinistra: anche questa posizione, infatti, sa come esaltare al meglio la sua importante fisicità e una notevole velocità, caratteristiche che lo rendono poi pericolosissimo in fase offensiva. Impossibile non fare poi riferimento a un idolo calcistico: «Mi ispiro a Theo Hernandez per il suo cambio di passo e le sue doti in attacco».

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