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Clamoroso! Per la prima volta nella storia il presidente degli allenatori non è del gruppo più forte che vota 'contro' se stesso

Torino, il gruppo con più associati e delegati di tutti, non presenta un proprio candidato ed elegge il biellese Mario Grandi

Clamoroso! Per la prima volta nella storia il presidente degli allenatori non è del gruppo più forte che vota 'contro' se stesso. In foto FIlardo, presidente uscente

Clamoroso! Per la prima volta nella storia il presidente degli allenatori non è del gruppo più forte che vota 'contro' se stesso. In foto FIlardo, presidente uscente

Concluso il terzo mandato alla guida dell’AIAC provinciale, Mario Grandi è stato eletto presidente dell’Aiac Piemonte e Valle d’Aosta e succede così a Sebastiano Filardo. Una vera e propria rivoluzione per il comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta che per la prima volta elegge un rappresentante e un presidente non espressione del gruppo Aiac più numeroso, ovvero quello di Torino.

Da Bertolini a Ferroglio passando per lo storico Carmelo Lucà per arrivare a Filardo, non si ricorda un presidente non ‘torinese’ non per chissà quale motivo ma perchè, essendo Torino il gruppo che come associati e numero di delegati quasi da solo, nei numeri, potrebbe eleggere il presidente, segna un incredibile precedente con l’elezione dell’ex presidente del gruppo di Biella che, per numero di associati e delegati, rappresenta non certo il gruppo numericamente rilevante anche in confronto a Cuneo, Alessandria, Asti ecc…

Una elezione che si inserisce in un quadro di più ampio rinnovamento che ha visto mutare contemporaneamente anche la guida del gruppo Aiac di Torino dove, come per Sebastiano Filardo che non si è potuto ricandidare per esaurimento di anni nel ruolo e dei mandati già portati a termine (due dalla prima elezione nel 2016) anche il presidente uscente Vitantonio Zaza non ha potuto riproporre la candidatura che ha aperto al dibattito interno. Dibattito e confronto che ha portato alle elezioni di inizio dicembre un doppio candidato: da una parte Vincenzo Di Gianni e dall’altra parte Franco De Meo, già segretario del gruppo regionale nella presidenza di Sebastiano Filardo. Una doppia candidatura che ha avuto poi i suoi riflessi e conseguenze anche nella scelta e nell’elezione del biellese Mario Grandi come nuovo presidente regionale Aiac del Piemonte e Valle d’Aosta (candidato unico tra l’altro come nella quasi totalità delle regioni italiane…). 

Il duello per la presidenza del gruppo di Torino ha visto trionfare Franco De Meo che ha ottenuto 143 voti contro i 63 voti portati a casa da Vincenzo Di Gianni in una tornata elettorale che ha visto al voto 206 votanti per un’affluenza del 39,62%. L’elezione di Franco De Meo ha aperto le porte di conseguenza all’elezione di Grandi poichè i meccanismi di candidatura per l’elezione a presidente regionale, deve essere proposta e sostenuta da almeno un gruppo provinciale. Ed è qui che si ‘è fatta la storia’ con Mario Grandi candidato proposto ovviamente dalla sezione di Biella ma, incredibilmente, sostenuta anche dal gruppo di Torino e da Franco De Meo che ha così di fatto rinunciato a proporre una candidatura proveniente dal gruppo di Torino per sostenere il candidato unico. Ed è proprio questa la 'novità storica' con il gruppo di Torino che non ha individuato nè proposto nessuna candidatura, non certo un bel segnale... 

Da sottolineare infatti, che il gruppo di Torino ha un numero di delegati che designano il presidente regionale nettamente superiore agli altri gruppi (ben 12 sui 32 totali con i restanti 20 suddivisi tra le altre 8 province che vanno da 1 a 2 delegati con un massimo di 3 o 5 per le province più grandi). Ed è qui che si registra l’evento storico. In passato infatti (e in quasi tutte le elezioni regionali) era proprio il ‘dominio’ nei numeri di Torino a rappresentare lo scoglio più grande per i potenziali candidati alternativi con le inevitabili piccole polemiche. Ma è altrettanto vero che, in ogni forma di governo, il numero uno sia e debba essere l’espressione del gruppo più numeroso che sostiene quel candidato. E’ come se alle elezioni politiche si presenti una coalizione di diversi partiti ma il presidente lo faccia un esponente del partito con meno voti di tutti… 

E ritorna in mente la prima elezione di Filardo a presidente regionale nel 2016, quando fu proprio il sostegno di Biella, oltre a Torino, a consegnare la presidenza a Filardo in una tornata che vide addirittura tre candidati. Oltre a Filardo candidato di Torino infatti si candidarono Benedetti di Novara e Del Vecchio di Cuneo e l’elezione di Filardo arrivò alla seconda votazione. Filardo dovette attendere la seconda votazione poichè, alla prima non erano stati raggiunti i due/terzi dei votanti, quorum necessario per l'elezione al primo turno. 37 voti per Filardo, 25 per Benedetti e 7 per Del Vecchio, l'esito del primo turno che ha portato poi alla seconda votazione (dove era necessario il 50% più uno dei voti) che ha visto poi eletto Filardo con 35 voti contro i 32 di Benedetti (una scheda nulla e un assente rispetto alla prima votazione). Serata con qualche scambio e confronto, soprattutto da parte di Michele Del Vecchio (che ha anche chiesto il riconteggio e la verifica delle schede) che ha poi fatto convergere i voti della 'sua' sezione di Cuneo sul candidato Benedetti. Filardo partiva davanti a tutti, in virtù della dote del supporto e l'appoggio del Gruppo di Torino (che contava allora ben 31 voti nella suddivisione dei Gruppi), a cui si aggiunse l'appoggio totale e decisivo del Gruppo di Biella. E da buon allenatori, in tanti probabilmente non hanno dimenticato optando di convergere sulla candidatura arrivata e proposta da Biella senza andare a cercare una proposta interna…

Un evento ‘storico’ che pone domande e interrogativi sul presente e sul futuro dell’Aiac regionale. Negli ultimi mesi infatti, è sembrata un’associazione ombra a cominciare dalla comunicazione. Basta guardare la pagina ufficiale di Facebook utilizzata per le comunicazioni, con l’ultimo post datato marzo 2024… Ma soprattutto non una riga, un cenno e una notizia riguardamte l’attività e soprattutto le elezioni (convocazione, candidati, esito elezioni ecc….). Il nulla più totale. 

Sulla pagina FAcebook dell'Aiac Piemonte e Valle d'aosta ultimo post datato 11 marzo 2024


E peggio ancora il sito ufficiale dell’Aiac Piemonte e Valle d’Aosta dove non c’è nemmeno traccia dell’annuncio del nuovo presidente regionale… Allo stesso tempo però, nella sezione news, solo e soltanto notizie dal gruppo di Biella (incontri, bandi, serate, premiazioni del 2021-2022 ecc…). Tanto lavoro da fare dunque per il nuovo presidente Mario Grandi a cominciare proprio dalla comunicazione, dalla trasparenza e dall’incisività. Vero è che ormai le comunicazioni arrivano, giungono e vengno inviate tramite i gruppi WhatsApp ma una certa attenzione ai canali istituzionali 'tradizionali' (ma non certo obsoleti) sarebbero un buon modo per comunicare soprattutto all'esterno e non solo tra iscritti.

Le sezione News del sito uffiiale dell'Aiac Piemonte e Valle d'Aosta: news da Biella datate 2021-2022...


Nelle sue prime parole da presidente Grandi si è detto onorato di ricevere questa responsabilità e ha ringraziato tutte le province delle due regioni che hanno riposto in lui la loro fiducia. Il nostro obiettivo, ha dichiarato Grandi, sarà quello di rafforzare il ruolo degli allenatori, migliorare la formazione e costruire un dialogo sempre più proficuo con le situazioni sportive. Parole che attendono percorsi e atti concreti per un ruolo sempre più delicato in un contesto non semplice come quello del mondo dilettantistico dalle scuole calcio, ai vivai e fino alle prime squadre.

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