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Serie D

Dopo gli insulti alla moglie, sorella di Gigi Buffon, la contestazione e lo ‘storico’ ko per 6-1 il tecnico non lascia e tira dritto

Derthona: Stefano Turi, dopo un’Epifania di valutazioni, non si dimette nonostante i risultati e il durissimo scontro con i tifosi e la società lo conferma 

Dopo gli insulti alla moglie, sorella di Gigi Buffon, la contestazione e lo ‘storico’ ko per 6-1 il tecnico non lascia e tira dritto. In foto Stefano Turi

Dopo gli insulti alla moglie, sorella di Gigi Buffon, la contestazione e lo ‘storico’ ko per 6-1 il tecnico non lascia e tira dritto. In foto Stefano Turi

E’ stata un’Epifania che tutti i cattivi pensieri ha cacciato via in casa Derthona... Dopo il clamoroso ko per 6-1 di domenica in casa allo stadio Coppi, lo scontro con i tifosi e la durissima contestazione in un post gara in cui è stata protagonsta e vittima anche la moglie del tecnico Stefano Turi, Veronica - ex pallavolista e sorella di Gianluigi Buffon - che ha affrontato a viso aperto gli ultras dei leoni in uno ‘scambio di opinioni’ alquanto acceso e colorito, tutto sembrava portare verso un cambio di rotta. 

Invocato a gran voce dalla piazza e da una sequenza di risultati che hanno portato il Derthona in piena zona playout (evitati al momento solo per gli 8 punti di distacco dal Borgaro, ndr) e soprattutto dopo una partita chiusa con una sconfitta talmente pesante nelle dimensioni che nemmeno i tifosi dei leoni più ‘appassionati’ ricordano al di aver subito al Coppi, a casa propria. Sconfitta alla quale si sono aggiunti eventi extra calcistici come il presunto sorriso del tecnico rivolto ai tifosi al gol dello 0-3 della Novaromentin e quel post-gara fatto di insulti al cancello dello stadio, anche con la moglie del tecnico, a cui sono seguiti decine di commenti sulla pagina social ufficiale del Derthona, che nella serata di domenica sembravano aver indotto lo stesso tecnico Turi verso il passo indietro.

Una decisione che andava al di là dei risultati più che deludenti che recitano nelle ultime 10 partite ben 7 sconfitte 2 pareggi con Borgaro e Fossano e la sola vittoria di sei giornate fa in casa con la Sanremese, con 5 ko nelle ultime 6 partite e 1 solo punto raccimolato. Quattro le sconfitte di fila di cui l’ultima, in casa, per 6-1 con la Novaromentin, con 20 gol subiti sempre nelle ultime 10 gare (2 a partita di media) e soltanto 7 realizzati (meno di 1 a partita).

E invece, nella giornata di oggi, Stefano Turi dirigerà la ripresa degli allenamenti come se nulla fosse accaduto in un contesto che appare comunque alquanto delicato, complicato e difficile. La società infatti aveva e ha ribadito la propria fiducia fin da subito al tecnico in nome di rapporti di stima che vanno anche al di là dell’aspetto tecnico e che probabilmente, dopo quanto accaduto, si aspettava probabilmente le dimissioni di Turi, così come invocato dai tifosi imbufaliti per i risultati e non solo, cominciando a sondare qualche alternativa. Dimissioni che però, col passare delle ore, il tecnico Turi ha deciso di non presentare, con la società che ha avallato la sua decisione ribadendo sostegno e fiducia anche per il ruolo non solo di allenatore di una figura come Turi e forse anche perchè, non potendo far arriivare le eventuali prime scelte per la sostiituzione, ha deciso di non forzare la mano con l’esonero.

Resta però una situazione a dir poco delicata, con i tifosi sul piede di guerra, un allenatore e non solo, bersaglio dei tifosi con cui il rapporto sembra insanabile anche a suon di vittorie al momento sembrano quanto mai difficili da pronosticare a cominciare dalla delicata trasferta di domenica a Lavagna e forse l’unica consolazione e considerazione che per retrocedere in questo campionato ci vorrà davvero tanto ‘impegno’.

Vista la situazione dell’Albenga e di squadre come Chieri e Borgaro che paiono davvero in enormi difficoltà a poter riaprire i discorsi salvezza, retrocedere sarebbe davvero ‘difficile’ e allora, cambiare per cambiare e in nome dei rapporti anche personali tra il tecnico e la società, si va avanti come se nulla fosse e nulla sia stato. Un po’ come alla ‘fiera dell’est', dove 'per due soldi un topolino mio padre comprò ma venne il gatto che si mangiò il topo…’.

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