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Può succedere qualsiasi cosa! 10 squadre in 9 punti, una regina di ferro e un campionato assurdo

Vis Nova, Cantù la sorpresa, Seregno, Lissone e Speranza in linea, il Lesmo alza l'asticella

Redaelli Vis Nova

PROMOZIONE VIS NOVA • Alberto Redaelli

153 partite, 59 vittorie in casa, 38 pareggi, 56 successi in trasferta, 448 gol fatti. È tempo di dare i numeri? Circa, è l'ora di tirare le somme. Quelle del Girone B di Promozione, che arriva alla sosta con le idee decisamente confuse, a parte un paio di situazioni in fondo alla classe. E a proposito di scuola, è anche il tempo di tornare sui banchi. Sì, perché ci sono le pagelle del girone d'andata da consegnare.

PROMOSSE

VIS NOVA 9

Nova, nove, assonanza un po' disturbante per i perfezionisti, ma inevitabile. Lo dicono il primo posto in classifica a +4 sulle seconda, la miglior difesa del campionato per distacco (appena 10 gol incassati, 5 in meno del Seregno) e le 10 porte inviolate su 17 partite giocate. Se a questo si aggiunge la semifinale di Coppa Lombardia, poi, c'è solo una parola per descrivere fin qui il lavoro di Giuseppe Zora alla direzione sportiva e di Gabriele Raspelli in panchina: impeccabile. E dei vari Brambilla, Mantegazza, Innocenti, Berton e via dicendo, protagonisti in campo di un girone d'andata vissuto in testa dall'inizio alla fine, merito di uno straordinario filotto di 9 vittorie consecutive nelle prime 9 giornate. Merito anche del calendario? In molti hanno sottolineato l'avvio sulla carta agevole della Lucertola, che fino all'ottavo match ha affrontato squadre della seconda metà di classifica, ma poi bisogna scendere in campo e vincere, e quello l'hanno fatto solo i neroverdi.

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LESMO 8.5

Perché il secondo posto in classifica in un girone con così tante squadre candidate a un ruolo da protagonista va premiato, anche se, c'è da dire, che parlare di sorpresa sarebbe sbagliato. Sì perché quando ti affidi a Marino Fumagalli e Agostino Mastrolonardo, due che hanno preso la Vis Nova e l'hanno portata dalla Prima Categoria alla Serie D, vuol dire che stai facendo sul serio. Riuscire nelle intenzioni, poi, è un'altra storia, ma il Lesmo per ora ce la sta facendo in pieno, guidato soprattutto da un attacco che è il secondo migliore del girone. Un vecchio saggio dice che per fare il grande salto bisogna essere pronti, così da non rischiare di ritrovarsi impreparati l'anno dopo e dover ricominciare tutto il lavoro da capo, però è anche vero che certi treni passano una sola volta nella vita, e quello brianzolo sta viaggiando alla velocità dei playoff, dopo la salvezza raggiunta ai playout giusto qualche mese fa.

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SEREGNO 8

Sì, è vero, trovare i blues al secondo posto non meraviglia nessuno, anzi, era lecito aspettarsi anche quel qualcosina di più per valore della piazza e della squadra, ma è proprio qui il punto: rifondare un club praticamente da capo, nella dirigenza, nello staff e nella rosa, richiede tempo, e non sempre i risultati arrivano al primo colpo. E il campionato del Seregno ricalca alla perfezione questo concetto: partenza lenta, con appena due vittorie nelle prime sette partite, poi nessuno come la squadra di Gabriele Avella. Nelle 10 giornate successive arrivano infatti 23 punti, più di tutti, e appena 5 reti subite, che valgono la risalita fino alla medaglia d'argento in graduatoria e a livello difensivo. Creata l'alchimia di squadra, rinforzata da un mercato invernale che ha portato colpi pesanti come Baldan e Pontiggia, e risalita la china, però, adesso non si scappa: l'aspettativa è una lotta serrata per il primo posto.

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CANTÙ 8-

La vera sorpresa della stagione. Promozione conquistata passando dai playoff di Prima Categoria, nuovo allenatore, preso dopo una parentesi non semplice a Ceriano, e una rosa mista, con alcuni ottimi nomi, come Alessandro Aldè, Ronzoni e Pozzi, e altri in cerca di riscatto dopo i playout nel Girone A. Una formula strana, ma che sta decisamente funzionando. Merito dell'«Alchimista» Daniele Motta, che chiude il 2024 a quota 30 punti, agganciato al treno dei playoff, a -3 dal secondo posto e a +15 sui playout, volando in classifica sulle ali di un Drago fuori dal normale: 16 partite, 16 gol, la metà di quelli fatti dalla squadra e più di chiunque altro in categoria (al pari di Ghizzi del Morazzone).

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LISSONE 7.5

Basta spostarsi di pochissimi chilometri da Seregno e fare copia-incolla: ricostruire e fare subito bene non è mai scontato, e il Lissone non fa eccezione, con, però, una piccola importante differenza. I brianzoli hanno cambiato tutto dai piani alti fino al terreno di gioco, puntando però su una buona parte di un gruppo che giusto un anno fa ha dimostrato di sapere come si lavora. Quello formato tra dirigenza e panchina da Alberto Colombo, Luca Fumagalli e Ivan Iotti, guida di una Luciano Manara condotta in Eccellenza vincendo la Coppa Lombardia grazie ai gol di Catta e Cesana e alle geometrie di Loew e Cavalli, che hanno seguito tecnico e staff nella loro nuova avventura. A loro, poi, si sono aggiunti giocatori del calibro di Eguelfi e Prato, che hanno contribuito a formare una squadra chiamata a stare nei piani alti e, fin qui, capace di rispettare le aspettative di inizio stagione. La clamorosa eliminazione in Coppa contro il Settimo Milanese resta l'unico neo del girone d'andata del Lissone, che ha però le armi per continuare a lottare lassù, in particolar modo un attacco che è di gran lunga il migliore del campionato: 38 gol fatti in 17 partite, senza giocatori in doppia cifra, simbolo di una squadra che può colpire con chiunque.

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SPERANZA AGRATE 7.5

Il quinto posto è in linea con quanto ci si poteva aspettare dai rossoverdi, ma rialzarsi così bene in un campionato così difficile è tanta roba. Alla quarta giornata la classifica recita infatti penultima posizione con due pareggi iniziali e due sconfitte consecutive, così la società decide di non perdere tempo e opta per una decisione forte: via Pietro Altarelli dopo due buone stagioni (e un avvio di terza non facile anche per un calendario che lo vede affrontare subito Cantù, Lesmo, Seregno e Colico), dentro Francesco Natobuono, uno che il Girone B lo conosce a memoria e l'ha già conquistato a Muggiò. Una scelta perfetta, perché dal suo arrivo i brianzoli viaggiano con una media da primo posto: 28 punti in 13 giornate, 27 gol fatti (meno solo del Lesmo) e 14 subiti (più solo del Seregno). Numeri che cambiano completamente il volto del girone d'andata della Speranza, che entra nel 2025 in zona playoff con appena 3 punti di distacco dalla seconda posizione.

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COLICODERVIESE 7

Non è il quinto posto dello scorso girone d'andata, ma il passo è abbastanza simile, con una media punti leggermente calata (ne sono arrivati due in più, ma con due partite in più), solo tre gol in meno e una difesa di gran lunga migliorata (7 gol subiti in meno, sempre con due gare giocate in più), arrivando a essere la terza migliore del campionato. A far la differenza la composizione del girone, più equilibrato rispetto all'ultimo, che aumenta il valore del lavoro di Danilo Battistini alla guida dei gialloblù, chiamati ora a dimostrare di aver appreso la lezione. Quale? Quella proprio dell'anno scorso, diviso nettamente in due parti: i 26 punti della prima metà e i 13 della seconda, che hanno allontanato presto il club dalle zone nobili. Provare a restarci non sarà semplice viste le tantissime concorrenti, ma può essere il buono proposito del 2025.

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CONCOREZZESE 7

Perso Raspelli in panchina e Prato a centrocampo, e ricostruite le fondamenta della squadra, c'erano tutti gli ingredienti per una stagione complicata, soprattutto all'inizio, quando servono un po' di settimane per trovare la quadra. Marco Bertoni, invece, ha bruciato le tappe, mantenendo l'imbattibilità per ben 6 giornate. Certo, di vittorie ne arrivano solo due, ma il passo è da playoff, prima di qualche naturale inciampo, a maggior ragione nel campionato più tosto della categoria. La somma è quindi quella di un decimo posto con un +9 sui playout, dimostrazione delle scelte oculate fatte da Glauco Paggetta sul mercato, su tutte quel Di Noi (classe 2006) tra i migliori anche nel primo giro di selezioni della Rapp. Da migliorare, invece, la fase difensiva: le 30 reti subite fanno dei biancorossi la quinta difesa più battuta del campionato.

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GRENTARCADIA 7

Storicamente squadra da rimonte in classifica nel girone di ritorno, il Grenta quest'anno sembra volersi togliere dalle zone calde fin da subito, e lo sta facendo benissimo. Merito di una squadra dagli equilibri particolari, come dicono i 18 gol fatti (quarto peggior attacco), i 21 subiti (sesta miglior difesa) e uno score di 7 vittorie e 7 sconfitte, con appena 3 pareggi. Dati ben diversi da quelli degli ultimi due gironi d'andata dei lecchesi, chiusi a quota 14 e 18 punti, niente a che vedere con i 24 fin qui registrati da Andrea Ronchi, al primo anno in panchina. Unica sbavatura quella differenza reti che, seppur migliorata, resta ancora negativa, ma il percorso verso la salvezza non è mai stato così soleggiato, d'altronde il +9 sui playout non mente.

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ARS ROVAGNATE 7-

La partenza con tre vittorie di fila e un posto nei playoff fino alla quinta giornata facevano sognare una stagione magica, poi però i piedi sono stati riportati sulla terra, e va bene così, anzi, va benissimo. Nel senso che l'Ars Rovagnate finisce il girone d'andata da neopromossa a quota 22 punti, a +7 sulla zona rossa e con la quarta miglior difesa del campionato: cifre per nulla scontate, a maggior ragione in questo girone. Sogni a parte, i due scontri diretti vinti alle prime due giornate e il terzo successo su una big come il Calolziocorte fanno la differenza in una prima metà di stagione proseguita tra alti e bassi, con quest'ultimi che si sono susseguiti a più riprese visto il livello delle avversarie, provocando la discesa fino al 12esimo posto. Poco male visto il paracadute iniziale, ma un segno meno in pagella va messo per tenere a mente che il lavoro non è ancora finito.

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RIMANDATE

CASTELLO CANTÙ 6.5

L'ottavo posto a -5 dai playoff, il sesto miglior attacco e la sesta miglior difesa del girone potrebbero valere anche qualcosa di più nel pagellone, ma le 5 sconfitte nelle ultime 9 giornate mandano in archivio il 2024 con un punto interrogativo al fianco dei gialloblù. Le assenze hanno certamente pesato nel periodo grigio della squadra di Daniele Camarda, che all'esordio in panchina sta facendo un ottimo lavoro e che potrebbe aver sfruttato le settimane di sosta per recuperare qualche pedina e integrare quelle nuove offerte dal mercato per provare ad assaltare nuovamente una zona playoff a lungo territorio del suo Castello. Quindi sì, bene, ma bisogna ancora capire quale sarà il campionato dei comaschi.

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CALOLZIOCORTE 6+

Fino all'ottava giornata sarebbe stata senza alcun dubbio la bocciatura più grande, poi però è cambiato tutto. Riorganizzarsi dopo una retrocessione non è mai facile, gli infortuni poi sicuramente non hanno aiutato Daniele Perego, ma il club ha deciso di dare fiducia al tecnico anche in una situazione apparentemente irreversebile: 4 punti in 8 partite, ultimo posto in classifica, secondo peggior attacco e terza peggior difesa, con una striscia aperta di 4 sconfitte di fila. Il 30 ottobre, però, arriva la svolta: successo per 5-2 in casa del Lesmo, tre vittorie di fila e l'inizio di un nuovo campionato. Da quel momento, infatti, gli amaranto collezionano 20 punti in 9 giornate (meno solo di Speranza e Lesmo), trascinati dal miglior attacco di quel periodo. Una virata netta, proseguita in un dicembre da tre successi (tra cui i due contro Castello e Cantù) e un pareggio con l'Agrate, che testimoniano le qualità di una delle squadre più attese a inizio stagione, e adesso anche del ritorno. Sì perché se il nono posto a -6 dai playoff sarebbe al di sotto delle aspettative, la ripresa dei lecchesi fa risuonare vecchie parole: mai tagliare il Calolzio fuori dai giochi.

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PONTELAMBRESE 6

Stringente, ma necessario. Già, perché alla fine l'andata della Pontelambrese è stata sicuramente positiva, però senza troppi acuti. O meglio, le vittorie su Calolzio e Seregno hanno un grande peso, tuttavia i comaschi lasciano un 2024 da 9 sconfitte e 32 gol subiti, meno solo di altre tre formazioni. Sulla bilancia ci sono anche le 27 reti segnate, meglio di chiunque dall'11esima posizione in giù, e un buon +3 sulla zona rossa, con il vantaggio di una forbice che in questo momento eviterebbe di giocare i playout anche in caso di arrivo al 14esimo posto. Per festeggiare la salvezza, però, c'è ancora tanto lavoro da fare, e quello di Matteo Galbiati, sconfitto all'esordio 3-2 dal più quotato Lissone nell'ultima giornata dell'anno, è appena all'inizio.

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CIVATE 6-

Il voto più difficile da assegnare. Il posto nei playout non può valere una sufficienza piena, però parlare di bocciatura a metà stagione per un club alla prima partecipazione in categoria e con appena tre punti a separarlo dalla salvezza diretta sarebbe stato troppo. Anche perché la classifica dei lecchesi prende un colore rosso solo per colpa di un mese di dicembre tostissimo, con delle attenuanti. Gli uomini di Pietro Guadagno incassano infatti 4 sconfitte di fila, ma contro Castello Cantù, Speranza Agrate, Lesmo e Seregno, squadre che la classifica la guardano dal lato opposto. Per il 2025 sarà importante non farsi condizionare da quest'ultimi risultati, con la consapevolezza, però, che per la salvezza c'è comunque ancora tanto da fare perché i 13 gol segnati e i 30 subiti valgono i titoli di peggior attacco e quinta peggior difesa del girone.

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BOCCIATE

O.TREZZANESE 5.5

Dalla salvezza raggiunta nei playout del Girone C l'anno scorso a quelli che, al momento, andrebbero giocati nel B: la linea resta la stessa, tracciata però con una matita rossa. Ambientarsi nel nuovo campionato non sarebbe stato facile, soprattutto in quello più numeroso e livellato, però il momento della Trezzanese manda un chiaro segnale per il girone di ritorno: sono 5 sconfitte di fila (seppur 4 contro delle big). Un filotto che ha segnato il passaggio dalla salvezza diretta alla 14esima posizione, ma le carte per risalire sono nel mazzo, e lo dicono i dati: 21 gol fatti, meno solo di Pontelambrese e Concorezzese nella parte destra del tabellone, e 24 subiti, più solo di Grenta e Ars sempre nella seconda metà di classifica.

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BIASSONO 5.5

Dopo l'ultima travagliata stagione era naturale ritrovarsi a combattere per la permanenza in categoria, e difatti i brianzoli si trovano nel cuore della zona rossa. A pesare, però, sono alcuni dati indice di un equilibrio che ancora non è stato trovato, come l'unico pareggio fin qui collezionato, le 12 sconfitte (più di tutti nel girone) e i 43 gol subiti, che ne fanno la peggior difesa del campionato. Riuscire a strappare qualche X in più potrebbe aiutare il subentrato Giorgio Frigau nella missione anti-playout, anche perché un attacco da 21 reti non è così spuntato per essere nei bassifondi. Solo Concorezzese e Pontelambrese, infatti, hanno segnato di più nella parte destra del tabellone.

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ARDITA CITTADELLA 5+

No, ambientarsi in categoria non sarebbe stato facile, e i risultati lo confermano: penultimo posto, secondo peggior attacco e seconda peggior difesa. Il plus, però, arriva dalle ultime due giornate di campionato, quelle in cui l'Ardita neopromosso si è levato dal fondo della graduatoria pareggiando lo scontro diretto con la Pontelambrese e vincendo a sorpresa in casa dell'ottimo GrentArcadia. Segnali di ripresa, da alimentare nel 2025 per provare a scalare la montagna e tenere quantomeno aperta la forbice, missione fin qui riuscita visto il -5 dalla Trezzanese.

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CAVENAGO 5-

I 21 punti dello scorso girone di ritorno sembravano far presagire una nuova stagione più serena rispetto all'ultima, conclusa conquistando la salvezza diretta alla penultima giornata, e invece i fantasmi si sono ripresentati, più numerosi di prima. Se, infatti, un anno fa i giallorossi arrivano al giro di boa sul vertice dei playout con 18 punti, questa volta il verdetto è decisamente più rosso: ultima posizione in solitaria, con la metà dei punti. I ricordi di quei playoff sfiorati sotto la guida di Oscar Furgeri sono ormai nel casetto, e con loro anche il tecnico, esonerato a fine novembre per provare a dare una scossa alla squadra, che ancora non è arrivata. Complice un calendario decisamente tosto per Luca Furlan, che preso il testimone chiude l'anno con 4 sconfitte di fila (5 aggiungendo l'ultima di Furgeri) contro Speranza Agrate, Lesmo, Seregno e ColicoDerviese, ma segnando soltanto un gol. Quello che vale il record negativo di peggior attacco del girone insieme all'Ardita Cittadella, rispetto alla quale i brianzoli subiscono una rete in meno (35), affermandosi comunque come terza peggior difesa del campionato. Numeri di un rosso scuro, come l'unica vittoria fin qui registrata, anche se di segnali di una possibile ripresa nel corso delle settimane si sono visti. Con Furgeri sono arrivati infatti 6 pareggi che dimostrano le potenzialità e lo spirito di una squadra che gli ormeggi sembra averli mollati più che altro nell'ultimo periodo, soffrendo forse il peso di una classifica diventata sempre più grigia, ma che ha le qualità per uscire dalla bufera.

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