Coppa Eccellenza
09 Gennaio 2025
COPPA ECCELLENZA ROVATOVERTOVESE • Lorenzo Cortinovis
Per scrivere la storia a volte basta un pastello, quello con cui si giocava da piccoli a scuola, colorando i quaderni e, perché no, anche le proprie mani o quelle dei propri amici, magari pure qualche vestito, per sbaglio, ovviamente. Uno di quegli strumenti che crescendo impari a utilizzare con più cura, mettendolo insieme agli altri in ordine cromatico nel tuo astuccio, finché un giorno, non sai quale, non ti servirà più. Lorenzo Cortinovis, però, quel pastello l'ha tirato fuori dalla cantina all'età di 25 anni per firmare una data eterna: il 5 gennaio 2025. Il giorno in cui l'ex Milan alza al cielo il primo trofeo della storia della RovatoVertovese a 182 giorni dalla nascita del club, lasciando quel segno rigorosamente bianco, come la maglia della squadra, con una prestazione difensiva perfetta e il suo primo gol stagionale.
Quale sia la differenza tra ciliegie e amarene resta tutt'ora un mistero, ma se i Pinguini Tattici Nucleari dovessero scrivere una nuova canzone d'amore potrebbero dedicarla a Rovato e Vertovese. Due squadre teoricamente rivali - l'una di Brescia, l'altra di Bergamo -, ma che nel luglio 2024 hanno deciso di unire le forze dando vita a un nuovo club, che appena 7 mesi dopo la sua fondazione festeggia il primo trofeo della sua storia al termine di una finale indimenticabile: 4-0 contro i campioni in carica della Solbiatese, regina di tutta l'Eccellenza lombarda per punti in campionato e sconfitta una sola volta in tutta la stagione.
Un successo nettissimo, merito anche di chi dalla difesa fa di tutto: annulla l'attacco più forte della categoria e segna la rete del 3-0, quella che spegne ogni possibilità di rimonta e dà il via alla festa biancooro. «È un'emozione unica, è stato un bel cammino, un bel percorso. Tanti la Coppa la danno per scontata, invece è bellissimo arrivare in finale e sarà ancora più bello in futuro giocare la Coppa Nazionale. Con un gruppo così non avevo dubbi che arrivassimo fino in fondo, però non è mai scontato, quindi adesso ce la godiamo e poi testa alla fase Nazionale. - racconta Cortinovis, lui che con il suo mancino al volo su sponda da calcio d'angolo si reinventa bomber d'area piccola - Il gol è stato abbastanza di intuito, era il primo quest'anno tra l'altro, lo rincorrevo da un po'. I calci d'angolo li prepariamo sempre bene, però si va sempre un po' a istinto, quindi è stato proprio un momento di rapina. È stato bellissimo, poi c'era qua tutta la mia famiglia, la mia compagna, i miei amici. È dedicato a loro, a tutte le persone che erano qua e alla squadra».
Il gol più importante della carriera? «Decisamente, anche perché è uno dei pochi», dice scherzando Lorenzo, che di reti invece alla Solbiatese non ne fa vedere neanche l'ombra. Là dietro, infatti, insieme a Belotti (anche lui a segno), si forma un muro invalicabile per i campioni in carica dei vari Martinez e Torraca, dei quali però il classe 1999 riconosce il valore: «È stato difficile, sono giocatori forti per caratteristiche fisiche e tecniche, come anche Scapinello e Riceputi. Tutti giocatori forti e di gamba, ma ce la siamo cavata».
E anche qualcosa di più, perché se la sua è una finale di anticipi, contrasti e duelli vinti, quella della RovatoVertovese rasenta in generale la soglia della perfezione. «Come ci si prepara a una partita così? Prima con la testa, poi giocando con le gambe, c'è poco da pensare. - spiega Cortinovis - Eravamo consapevoli della nostra forza, ma più della loro perché sono un avversario fortissimo, rispettabilissimo, che gioca sempre per i piani alti e punta a salire da un paio di anni. Il giorno stesso invece ci si prepara più con il cuore, si va in campo e devi essere consapevole e deciso di quello che fai. È stata un po' questa la nostra forza, a caldo mi viene da dire che abbiamo giocato molto bene, però anche loro sono una grandissima squadra».
Di lacrime in campo non se ne vedono, probabilmente qualcuno le nasconde, ma se anche fosse sarebbero tutte di gioia. Quelle di chi in due anni è passato dal rischiare la retrocessione in Promozione a sognare il salto in Serie D, perché sì, «una grandissima squadra» è anche la RovatoVertovese. Il 4-0 di Seregno, d'altronde, non mente, così come il primo posto in campionato nel Girone C, arrivato dopo l'unione tra due club che giusto la scorsa stagione si incrociavano nel primo turno dei playoff di Eccellenza. Era il 12 maggio 2024, era la vittoria per 1-0 in casa del Rovato a firma della Vertovese, eliminata poi nella fase successiva dal Ciliverghe, dovendo così masticare amaro dopo la salvezza conquistata ai playout un anno prima.
Un mix di gioie e dolori vissuti da Lorenzo, arrivato proprio nel 2022 in quel di Vertova: «L'inizio è stato difficile perché abbiamo lottato per non retrocedere, facendo i playout. L'anno scorso invece abbiamo fatto un grandissimo campionato, arrivando ai playoff, e quest'anno secondo me siamo stati bravi nella fusione a riproporre il gruppo che eravamo integrando i nuovi ragazzi che sono arrivati, e che sono fortissimi. Questa fusione è frutto del gruppo che siamo, e poi anche delle qualità tecniche, perché comunque ci vogliono anche quelle. Il merito va dato alle società e al mister».
«Ogni tanto per andare avanti bisogna lasciar perdere i vecchi ricordi», cantano sempre i Pinguini Tattici Nucleari, e forse sì, è vero, perché la nostalgia è una brutta bestia. Crescere, però, probabilmente vuol dire anche saper accettare il passato per quello che è, e nel caso di Cortinovis c'è una parentesi che non si può dimenticare, ovvero i 5 anni di Milan. «Sono stati bellissimi, ho fatto dai Giovanissimi Regionali alla Primavera. - ricorda il difensore - Ho incontrato persone veramente preparate, ma è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere più come persona che come giocatore. Purtroppo non mi sono tolto tantissime soddisfazioni perché giocavo poco, per motivi svariati, però mi ha cresciuto tantissimo ed è stato fantastico».
Di quei vecchi ricordi, poi, ce ne sono alcuni che restano ancora impressi nella memoria di Lorenzo: «Mi ricorderò sempre il Trofeo Dossena, le finali Nazionali a Chianciano, principalmente la semifinale con l'Atalanta, e in particolare la partita con la FeralpiSalò, in cui avevo fatto gol». Un'altra data da segnare sul diario del classe '99 è poi sabato 22 ottobre 2016, quella dell'esordio nella Primavera rossonera al fianco di giocatori del calibro di Matteo Gabbia, Patrick Cutrone e Tommaso Pobega nella vittoria, destino vuole, per 4-0 in casa del Perugia.
Insieme a lui anche gli amici di corso Samuele Careccia, Marco Iudica e Frank Tsadjout, con cui è rimasto in contatto a distanza di tempo e che ha ritrovato negli anni di una carriera vissuta tra Pro Vercelli, Ciliverghe, Lemine Almenno, Telgate e Caravaggio, fino all'approdo alla Vertovese e alla fusione con il Rovato, dando vita a quel pastello bianco pronto a disegnare nuove avventure in un 2025 che promette altre sfide da inserire nell'album dei ricordi.