Coppa Eccellenza
10 Gennaio 2025
ECCELLENZA ROVATOVERTOVESE • Davide Bertuzzi, MVP della finale di Coppa
Cosa hanno in comune lo statunitense Copperfield e il numero 7 della RovatoVertovese Bertuzzi? Sicuramente il nome - con una E finale aggiuntiva nel caso del ragazzo italiano - ma soprattutto la capacità di creare l'illusione di un accadimento magico nella mente dello spettatore, generando in lui un sentimento di meraviglia. Uno dei trucchi più famosi del mago d'oltreoceano fu Slicer, un esperimento che consiste nella divisione di una assistente in ben nove parti; quasi 35 anni più tardi, Bertuzzi ha ripetuto quello spettacolo di magia non con una persona, bensì con un intero reparto avversario. In una finale di Coppa Eccellenza che ha lasciato tutti a bocca aperta, è lui il miglior giocatore della partita: Davide Bertuzzi ha saputo incantare il pubblico come il più abile dei prestigiatori, regalando diverse splendide giocate ma soprattutto il gol e l'assist che hanno indirizzato la coppa verso il lato orientale della Lombardia e suggellato una partita dominata e chiusa 4-0 contro i campioni in carica della Solbiatese.
Davide Bertuzzi è abituato a compiere magie fin dai tempi delle giovanili dell'Adrense. Le illusioni ottiche che mostra nella stagione 2018-2019 con la formazione Under 15, unite ai 12 gol in 29 presenze, attirano le attenzioni di diverse squadre della galassia bresciana. Nella stagione successiva cambia la denominazione della società: l'Adrense si trasforma in Sporting Franciacorta. Bertuzzi rimane ad Adro per completare il percorso di formazione che lo porterà a debuttare in Serie D il 14 novembre 2021, nella sfida casalinga contro la Leon vinta 4-2. Pochi minuti concessi dal tecnico Riccardo Maspero, ma che servono al classe 2004 per prendere le misure della categoria. Da quel momento comincia un continuo saliscendi tra la prima squadra e l'Under 19 Nazionale, di cui è un pilastro portante con 10 gol in 25 presenze.
La pulizia nell'esecuzione tecnica delle giocate viene notata dalla dirigenza del Rovato Calcio, che sta allestendo una rosa per tentare il ritorno in Serie D. Bertuzzi accetta la proposta dei biancoblù e si prende la responsabilità di organizzare le scorribande offensive sulla trequarti. La stagione 2022-2023 si chiude con la prima grande beffa della carriera: Rovato e Ospitaletto chiudono il campionato al quinto posto a quota 56 punti, ma l'ultimo posto utile per i playoff va ad appannaggio degli arancioblù, in virtù degli scontri diretti a favore.
La delusione per aver mancato l'accesso agli spareggi promozione ripresenta un Rovato ancor più motivato ai blocchi di partenza della stagione successiva. La dirigenza costruisce un gruppo di alto livello: oltre a Bertuzzi, figurano Alessandro Roma, Lorenzo Faini, Filippo Archetti ma soprattutto Enock Barwuah, fratello d'arte di Mario Balotelli. Il Rovato conclude il girone d'andata al secondo posto con 32 punti, dietro a un imprendibile Ospitaletto che procede a passi felpati verso la Serie D. La seconda parte del campionato è altalenante; non per Davide Bertuzzi, che con 3 reti aiuta la squadra a piazzarsi al terzo posto, alle spalle del Ciliverghe ma davanti alla Vertovese.
La prima partita dei playoff rappresenta la svolta nella storia del Rovato: il 12 maggio 2024 la Vertovese espugna Rovato 1-0, accedendo al secondo turno playoff - poi perso contro il Ciliverghe. Questa sarà l'ultima partita da avversari di queste due società che si studiano, si contattano e intavolano una discussione su una possibile collaborazione futura. Il 7 luglio 2024 il Rovato Calcio e la G. S. Vertovese si fondono nella RovatoVertovese, un sodalizio che unisce il leone bresciano al ponte sul Serio, simbolo del comune di Vertova. I pilastri della prima stagione della neonata squadra biancoblù - che si pone come ambasciatrice del superamento della rivalità tra bergamaschi e bresciani - provengono da Vertova: capitan Messedaglia, Granillo, La Torre, Cortinovis, Ballabio, Zanga, Zenotti.
Il Rovato contribuisce con qualche innesto: uno su tutti, la conferma del fantasista Davide Bertuzzi. Nella prima parte di stagione il 20enne trequartista sembra procedere a marce alterne: se in campionato figura nella lista dei migliori con 4 reti segnate in 15 presenze, nelle partite di Coppa fa fatica a mettere in luce il suo potenziale, fino alla finale di Seregno. Ancora una volta, si conferma la teoria che le finali sono partite a sé, esulano dall'ordinario, rimescolano i valori in campo e raccontano storie originali, come quella del 7 biancazzurro, che veste i panni dell'illusionista e replica sul campo ciò che Copperfield faceva sul palco.
Bertuzzi si esibisce in una prima versione di Slicer al minuto 20: il trequartista riceve un passaggio in verticale sulla fascia destra e, con un gioco di prestigio, nasconde il pallone prima a Lorusso poi a Gabrielli. All'ingresso dell'area di rigore alza lo sguardo, apre il sinistro e scaglia una conclusione avvolgente, a giro, sul palo lontano, baciandolo, facendo entrare la sfera con un moto parallelo alla linea di porta per l'1-0. L'esibizione di Bertuzzi allo stadio Ferruccio prosegue con la gentile concessione di un bis non richiesto dalla Curva Pineta nerazzurra ma sognato dai tifosi bresciani: al 25' Martinez sbaglia un controllo a centrocampo, il numero 7 della RovatoVertovese si avventa in pressione e gli strappa il possesso. Dribbla Cocuz, supera in velocità Galli e, proprio nel momento in cui pensa di attaccare l'area da sinistra, con la coda dell'occhio, vede l'inserimento a prova di autovelox di Belotti. Bertuzzi rimette in moto il sinistro confezionando un filtrante a tagliare il reparto che si trasforma nell'assist del 2-0.
«Sono estremamente contento del risultato finale. - dichiara a fine partita, dopo aver ricevuto l'ovazione del pubblico di Seregno e la standing ovation da parte dei propri sostenitori - Questa vittoria è merito di tutti. A fine partita ho abbracciato tutti i miei compagni perché senza di loro non avrei mai alzato questa coppa». Una prestazione sublime, una vera e propria sinfonia calcistica, in cui ogni tocco di palla sembra orchestrato con precisione chirurgica: come un direttore d'orchestra, Bertuzzi ha guidato la sua squadra alla vittoria, dimostrando che il calcio può essere considerato una forma d'arte. Una finale da sogno per colui che, senza ombra di dubbio, ne è l'MVP, e che spera di poter essere nuovamente prodigioso nella seconda metà di stagione, quando la RovatoVertovese affronterà le migliori formazioni di Eccellenza nella Coppa Italia Dilettanti: «Secondo me il doppio impegno non ci toglierà molto sia dal punto di vista fisico sia da quello emotivo, perché abbiamo una rosa larga e di grande valore. Possiamo ottenere grandi risultati sia in Coppa sia in campionato ma sarà il campo a decidere se riusciremo a vincere altri trofei».
Davide Bertuzzi, il David Copperfield del centrocampo, ha incantato e terrorizzato allo stesso tempo. Le sue giocate, un mix perfetto tra tecnica e fantasia, hanno scatenato il panico nelle fila della Solbiatese, costringendo gli avversari a inseguire un pallone che sembrava avere vita propria. La RovatoVertovese ha bisogno della sua magia per proseguire il doppio cammino in campionato e in Coppa Italia Dilettanti. Ad oggi la finale di Firenze rappresenta il culmine dei sogni proibiti, ma la qualità e l'inventiva di Bertuzzi saranno le armi in più del club bresciano per centrare questo ambizioso obiettivo.