Promozione
15 Gennaio 2025
ARONA PROMOZIONE - Enrico Ragazzoni da domenica 12 non è più l'allenatore dei biancoverdi
«Non è la fine del mondo, per me è stata un'esperienza bellissima. E se gli amori finiscono nella vita di coppia a maggior ragione possono finire nello sport. L'Arona per me sarà sempre la squadra del cuore». Dava infatti la sensazione di poter durare in eterno il legame tra il tecnico Enrico Ragazzoni e l'Arona, ma si è interrotto nella serata di domenica 12 dopo la rovinosa sconfitta dei biancoverdi contro l'Ornavassese. Via dunque lo storico portiere del club tra anni '90 e anni '00, poi nei ranghi della società come allenatore a partire dalla stagione 2012-2013 come allenatore delle giovanili prima, della Juniores poi e della prima squadra in Promozione a partire dall'ottobre 2019. Termina un'epoca e il club vira ora su Thomas Forzatti, che torna così nel campionato che aveva vinto nella stagione 2022-2023 alla guida del Bulè Bellinzago.
RAGAZZONI SALUTA
Un esonero può essere motivo di arrabbiature o di attriti, ma per il tecnico uscente aronese non è così. Con un discorso lineare con quella che è stata la sua condotta in questi molti anni alla guida della squadra del Lago. «Non c'è nulla di strano, si sa che prima o poi finiscono, io sono stato sempre un tifoso dell'Arona e per me è stato un sogno poterla allenare oltre che giocarci per quasi 20 anni in più riprese - sottolinea Ragazzoni - farò sempre il tifo per i ragazzi e auguro loro che la squadra si riprenda e possa finire bene il campionato. Io penso di avere fatto il meglio che ho potuto e mi ha fatto piacere avere ricevuto tante chiamate e e molti messaggi da domenica sera in poi. Lo interpreto come un segnale di avere fatto qualcosa di buono in questi anni. Non sono arrivate vittorie, ma credo si siano fatti buoni campionati secondo le nostre possibilità».
LA SCONFITTA DI ORNAVASSO
Si diceva dell'ultimo atto dell'avventura di Ragazzoni all'Arona. Domenica scorsa nella trasferta di Ornavasso si è perso 3-2 contro una squadra che veniva da 9 ko consecutivi e aveva un solo gol all'attivo proprio in questo lungo periodo di sconfitte. Al ritorno in città la dirigenza ha preso la decisione del cambio di guida tecnica con la squadra ora distante 5 punti dalla zona play off. «Se si perde a Ornavasso ci sta anche cambiare allenatore, nulla da dire - riprende l'ormai ex tecnico dell'Arona - purtroppo la partita è stata lo specchio della stagione, come altre sconfitte evitabilissime. Siamo stati indifendibili e la decisione della società è comprensibile».
LE VOCI DELLA SCORSA ESTATE
A dire il vero già sul finire della scorsa stagione si era rumoreggiato tanto di una non conferma di Ragazzoni sulla panchina aronese, con il possibile arrivo di Roberto Frino a sostituirlo. Cosa che poi non si era verificata e che non si verificherà neppure ora, con il tecnico ex Verbania, Castellettese e già Arona in passato, che avrebbe declinato la proposta del club dopo che nella serata di domenica 12 sembrava il favorito numero uno per subentrare in panchina. «Chi ha fatto l'allenatore capisce di cosa stiamo parlando, ci si sente sempre in discussione, c'è poco altro da dire - chiosa Ragazzoni - situazioni in cui sembrava dovessi essere esonerato le avrò sentite 10-12 volte nei 5-6 anni di prima squadra con l'Arona. Normale che capiti questo per chi svolge questo compito, ma ripeto che per me non è la fine del mondo, anzi, è stata un'esperienza bellissima». Esperienza che tra l'altro ha visto nel suo percorso nella stagione 2021-2022 l'entusiasmante esordio in prima squadra dei giovanissimi classe 2006 Filippo Bagarotti e Riccardo Corradino, poi finiti al Milan nel gennaio 2023.
VOGLIA DI RIMETTERSI IN GIOCO
Chiaramente Ragazzoni resterà alla finestra per il resto della stagione, ma la voglia di rituffarsi nella mischia poi non tarderà ad arrivare. «Fosse per me inizierei già domani sperando di ricevere qualche chiamata, ma purtroppo non è possibile - conclude l'ormai ex tecnico dell'Arona - spero che ci sia qualcuno che in futuro abbia fiducia in me e che mi assegni una panchina. Si sa che fare l'allenatore è complicato, ma a me piace ugualmente, se avessi voluto avere ruoli più tranquilli da ex portiere avrei fatto il preparatore dei portieri e le cose sarebbero state più semplici. Ma non sono fatto così. Così come non sono una persona che serba rancore o che in questo momento dice frasi di circostanza. Per me l'Arona è stato l'amore della vita, è terminato, ma questa squadra rimarrà sempre quella per cui farò il tifo».