Eccellenza
21 Gennaio 2025
ECCELLENZA MANARA • Davide Castagna
Il 2025 targato Luciano Manara inizia con una scossa: Davide Castagna non è più l'allenatore dei Bersaglieri. Il tecnico, infatti, è stato esonerato in seguito alla pesante sconfitta di Codogno (5-1), che ha portato il club al penultimo posto in classifica e alla decisione di cambiare guida tecnica, con il nome del successore che sembrerebbe già pronto.
15 punti in 19 giornate e penultimo posto in classifica, che vorrebbe dire retrocessione diretta: si chiude così l'esperienza di Castagna sulla panchina della Manara. Una prima volta in Eccellenza dopo l'esordio assoluto da allenatore della scorsa stagione, culminato con lo straordinario approdo ai playoff di Promozione al timone della Pontelambrese. Un impatto subito convincente in panchina per l'ex bomber lecchese, capace di guadagnarsi una chance nella categoria superiore in una società neopromossa, con l'obiettivo dunque di provare a matenere la categoria. Una missione non semplice vista l'età media di una rosa giovanissima e l'inserimento in un girone, il B, decisamente competitivo.
Nonostante ciò, il «Toro di Civate» per quasi tre mesi tiene la squadra nella parte alta dei playout, con una finestra sulla salvezza diretta non troppo lontana, ma a dicembre inizia la crisi dei Bersaglieri. Domenica 1 arriva infatti il ko interno con il Lemine Almenno ad aprire un filotto negativo di 6 sconfitte consecutive, che aumenta il gap non solo dall'oasi 12esimo posto, ma anche in ottica forbice. I lecchesi scivolano così sul fondo della zona rossa, fino all'ultimo passo falso, ovvero il 5-1 incassato da un Codogno in orbita playoff che, unito al contemporaneo pareggio dell'Olginatese, costa l'aggancio dei bianconeri e la discesa in penultima posizione.
«Avevamo messo in preventivo che sarebbe stato difficile, però i ragazzi hanno sempre lavorato benissimo, si sono comportati bene e mi hanno sempre ascoltato. Su questo non ho neanche un dubbio e metto la mano sul fuoco per ognuno di loro, non ci sono mai stati problemi. - le parole di Castagna sul rapporto con la squadra - Sono stati eccezionali fin da subito, è un gruppo di bravissimi ragazzi, con qualche inserimento potevamo fare qualcosa di meglio, ma li ringrazio perché hanno lavorato benissimo e gli auguro il meglio, spero possano risolvere questa situazione e tornare a sorridere perché è la prima cosa che ho detto loro: mi piace fare calcio, però bisogna attaccare il cervello e farlo con il sorriso».
Quello mancato in termini di risultati anche a causa di alcune assenze con cui il tecnico ha dovuto fare i conti, pesanti per una squadra arrivata a giocare pure con 4/5 fuoriquota titolari, principalmente classe 2006, con un paio di 2005 e addirittura dei 2007, alcuni dei quali promossi da un'Under 19 che a sua volta si è ritrovata così spesso con la rosa corta (17 i convocati nell'ultima partita).
«Dal 6 dicembre ci sono state delle uscite, abbiamo fatto un mese allenandoci con 6 giocatori e tantissimi ragazzi della Juniores che inizialmente non erano aggregati alla prima squadra. Siamo arrivati così alla pausa invernale, dove ci si era detto di rinforzare perché la rosa era incompleta, ma non c'è stato un intervento sul mercato ed è stato difficile provare qualcosa di nuovo. - racconta l'ormai ex tecnico della Manara, che sull'esonero aggiunge - Faccio fatica a comprenderlo perché in settimana ho chiesto una riunione per esporre le difficoltà, mi è stata data ragione e mi è stato detto che l'intenzione era quella di lavorare insieme pure l'anno prossimo, anche se il cambio di panchina ci può stare perché nelle ultime due partite la squadra è andata in tilt e abbiamo fatto due brutti risultati».
Prima della cinquina di Codogno, infatti, arriva il poker di Ponte San Pietro, squadra lanciata verso il secondo posto in classifica. Due passi falsi con cui si chiude in anticipo la seconda stagione da allenatore di Castagna, che conclude: «Mi dispiace perché ho cercato di dare il massimo, prepararmi nel modo migliore e lavorare tantissimo, ma se il risultato non è arrivato mi faccio un esame di coscienza e rifletterò sulla metadologia di lavoro, cercando di studiare ancor di più e apprendere meglio dai miei colleghi più esperti. Da una parte però sono contento dei messaggi arrivati dai ragazzi, mi fa piacere quando anche i giovani ti dicono che in 4 mesi hanno imparato più che negli ultimi 4 anni».
Se quello del tecnico è lontano da Barzanò, chi sembra pronto ad arrivarci è Dario Sibio, classe 1985 che da attaccante ha calcato i campi lecchesi tra Foppenico, Calolziocorte, Arcadia Dolzago, Missaglia e Merate distinguendosi dalla Seconda Categoria fino alla Promozione. Avventure a cui si aggiunge quella celebre con il Cervia di Ciccio Graziani ai tempi di «Campioni, il sogno», reality-show dei primi anni 2000 che seguiva la vita sportiva e privata del club militante in Eccellenza emiliana e subito promosso in Serie D.
Da allenatore, invece, Sibio lega il suo nome in Svizzera al Chiasso e in Italia al Monza, sempre nel settore giovanile. L'ultima esperienza con i brianzoli quella targata 2019/2020 alla guida dell'Under 13, conclusa a ridosso della metà classifica. Per lui l'esordio sulla panchina della Manara potrebbe dunque arrivare già domenica 26 gennaio tra le mura di casa contro una Cisanese quinta in classifica e imbattuta dal 10 novembre.