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Dalla guerra in Ucraina fino al mese d'inferno: il bomber stupisce e segna all'esordio

La scommessa del Presidente Spada paga subito: Stanislav Bahirov bagna la rete alla prima partita

Stanislav Bahirov

PROMOZIONE BASSO PAVESE • Stanislav Bahirov, centravanti classe 1998 in gol all'esordio con l'Union

Riconoscere che ognun sia artefice del proprio destino è, allo stesso tempo, venir a patto con l'amara consapevolezza che la fortuna - e di conseguenza la sua controparte antagonista - non esistano, ma che siano anch'esse il frutto della nostre scelte individuali e quotidiane. A saperlo bene è Stanislav Bahirov, centravanti classe 1998. Lui, che la fortuna ha imparato a costruirsela quando ancora giocava in quel di Donetsk e che nel 2014 ha visto scoppiare il conflitto armato del Donbass, spostandosi quindi in Italia trovando terreno fertile nelle giovanili del Padova, riuscendo poi ad esordire in Serie D all'età di 18 anni.

Lui, che ha vissuto un mese di detenzione e che dopo essere stato completamente scagionato è riuscito a rientrare nei binari della sua vita. Il bomber ora ha già cominciato una nuova avventura, inaugurandola nel migliore dei modi. Partito dalla panchina, Bahirov entra nella ripresa della partita contro il Garlasco, con il suo Union sotto per 1-0. A 3' dalla fine ecco la capacità di costruirsi quella stessa fortuna che insegue da ormai 26 anni. A 3' dalla fine il bomber trova il suo primo gol in maglia giallonera, evitando così la sconfitta e mantenendo i sogni intatti in quel di Villanterio. 

LE PIAZZE

«Gioco a calcio da sempre. Ho anche giocato per delle squadre giovanili a Donetsk, ma dopo il 2014, a seguito dello scoppio del conflitto armato nel Donbass, sono rientrato in una zona più comoda, a ridosso del confine con la Romania. Ecco perché ho il passaporto rumeno». Nel 2016 arriva quindi in Italia dove comincia la propria carriera con le giovanili del Padova, quando la Serie C ancora si chiamava Lega Pro. Viene quindi girato in prestito alla Grumellese in occasione della stagione 16/17, esordendo così in Serie D all'età di 18 anni. Qui, condivide lo spogliatoio con un suo attuale compagno all'Union: «In quella stagione giocavo con Migliavacca. Ovviamente essendo lui più grande devo dire che giocavo io con lui, anche se ho segnato di più io», racconta Stanislav con un sorriso

«Ho avuto la possibilità di giocare in diverse piazza importanti e ho un ricordo speciale di tutte. Ad essermi rimaste impresse sono state soprattutto le parole di alcuni tifosi del Pavia o della Vogherese dopo il mio addio. Mi scrivevano messaggi come "Di giocatori così ce ne sono pochissimi" oppure "Ti prego bomber torna da noi". Anche se magari non sono un centravanti da 30 gol sono comunque un giocatore che dà tutto per la squadra, sia in campo che fuori e vederlo riconosciuto da persone di 50 o 60 anni è bellissimo»

BAHIROV PER L'UNION

Proprio con la Vogherese è dove vive uno dei successi sportivi più emozionanti della propria carriera, conquistando il passaggio dall'Eccellenza alla Serie D nella stagione 22/23: «Ricordo un gruppo che aveva fame e voglia di vincere. Abbiamo vinto tantissime partite anche al 90' e questo fa la differenza. Le partite possono restare bloccate sullo 0-0 fino a 30, 20 o 10 secondi dalla fine, ma non bisogna mai mollare, perché se il gruppo ha fame il gol prima o poi arriva. Vincere aiuta a vincere. Questo è ciò che voglio cercare di trasmettere anche qui all'Union»

Il Basso Pavese bussa quindi alla porta del bomber e alla corte di Spada è difficile resistere. «Dopo l'inizio di stagione con il Casteggio mi sono trasferito all'Agazzanese. Piacenza, però, è lontana e accusavo troppo la mancanza della mia famiglia - Bahirov ha una moglie e 2 figli - così, ho accettato la richiesta del Presidente Spada. Mi ha cercato tanto, già da quando aveva saputo che sarei andato via dal Casteggio. Ho trovato un bellissimo gruppo e so che potremo toglierci molte soddisfazioni».

Inizialmente il bomber è titubante. Il salto all'indietro di categoria non lo convince, ma non per presunzione, tutt'altro. «Spesso la gente è convinta che chi arriva dalla D e dall'Eccellenza debba automaticamente essere incisivo. Non è sempre così. In Promo devi essere ancora più motivato, perché chi ti trovi di fronte vuole a tutti i costi dimostrare qualcosa». Nel frattempo, però, chi ben comincia...Quando mancano 3' minuti alla fine della partita Ndiour mette dentro un cross velenoso, su cui Bahirov è bravo a «costruirsi la fortuna», segnando all'esordio e da subentrato il suo primo gol con la maglia giallonera

UN MESSAGGIO

«Mi hanno fatto passare per un mostro. Non li biasimo. Anch'io leggendo i giornali avrei pensato lo stesso». Bahirov fa riferimento al suo periodo di detenzione nel carcere di San Vittore, quando venne accusato per violenza sessuale. Dopo un mese all'interno della struttura di piazza Filangieri, l'attaccante ucraino venne scagionato completamente da ogni accusa grazie al test del DNAche dimostrò come le tracce biologiche rinvenute sul corpo della vittima non fossero compatibili con quelle del centravanti classe 1998.

«C'è un messaggio che vorrei lanciare. Io ho avuto fortuna, perché le persone che mi conoscono non hanno mai messo in dubbio la mia parola e la mia famiglia mi è stata accanto ogni giorno. Mia moglie è venuta a trovarmi ogni settimana e non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio. Non posso che ringraziarla. La mia verità è venuta a galla, ma ci sono ancora tante persone che aspettano di vedere alla luce la propria»

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