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Serie D

Nessuno è più decisivo di lui! Segna solo gol pesanti e sta stregando il campionato

Alessandro Diana è letale dalla panchina: prima rimonta la Pro Sesto, poi condanna la Castellanzese

Alessandro Diana, Casatese Merate

CASATESE MERATE SERIE D • Alessandro Diana è l'uomo in più della formazione di Commisso

Onorare sé stessi, i propri sogni e le proprie unicità è il primo passo per diventare uomini di valore. Rispettando la vita e i suoi pregi, ognuno di noi ha il dovere di agire. Del resto, questo è un gioco in cui chi si fa trovare pronto, chi coglie l’attimo, chi sa attendere in silenzio il momento giusto per colpire, alla fine, vince e conquista. Buttarsi a capofitto, metterci anima e corpo o, se volete, il destro, il sinistro e la testa, giusto per estendere la metafora allo sport che tanto amiamo, sono prerogative che caratterizzano solo i grandi. Quelli che lottano, che danno tanto senza chiedere nulla, che lavorano nell’ombra. Quelli che, solo con la presenza, il senso di appartenenza e la voglia di raggiungere, parlano e arrivano fino alle porte del cuore. Quelli che, insomma, hanno lo sguardo buono e sincero di Alessandro Diana.

NUMERI

Professione? Attaccante. Caratteristiche particolari? Segna gol pesanti. Ulteriori dettagli? Lascia il segno solo oltre il novantesimo. La zona che un tempo è stata di Renato Cesarini, e poi di Felipe Caicedo, oggi è di esclusiva competenza del classe 2003. Nella bella e solida Casatese Merate di Giuseppe Commisso, quinta in classifica e imbattuta da otto partite, c’è spazio anche per lui. Ed è tutt’altro che marginale la sua importanza, nonostante il poco minutaggio raccolto in stagione (15 presenze ridistribuite in 503 minuti di impiego). Basti prendere in esame i match contro Pro Sesto e Castellanzese: in entrambi i casi Diana, subentrato nella ripresa, è riuscito a timbrare il cartellino nei minuti di recupero, confezionando sei punti di vitale importanza per il cammino della sua squadra. Contro i biancocelesti, in tal senso, è arrivato sicuramente l’exploit più romantico: in uscita dalla panchina, prima segna la rete del pareggio al 87’, poi infila la zampata vincente al minuto 93. «Decisivo» e «Diana» sono spesso sinonimi. E i numeri sono dalla sua parte: ha la media di un gol ogni 168 minuti, più alta dei compagni El Hadji e Isella.

NEYMAR COME IDOLO, L'EXPLOIT A MUGGIÒ, L'APPRODO A MERATE

Ma facciamo un passo indietro. Riavvolgiamo il nastro, prendiamo carta e penna e addentriamoci nel percorso di Alessandro. Che fa del pallone la sua passione più grande: tira i primi calci a scuola e si diverte al parco con gli amici. Inizia come centrocampista, poi si avvicina progressivamente all’area di rigore. Il suo idolo è Neymar, lo guarda e lo issa a punto di riferimento rubandogli, sul campo e in spogliatoio, il sorriso e la spensieratezza. Caratteristiche che, insieme all’umiltà e all'altruismo, gli hanno permesso di lasciarsi alle spalle i momenti negativi e di farsi strada nel calcio di provincia. Mettendosi sempre a disposizione dei suoi allenatori e dei compagni, tendendo una mano ai più giovani, allenandosi a testa bassa senza mai mollare la presa con l’obiettivo di migliorarsi giorno dopo giorno. La regola numero uno del suo vademecum, dall’Accademia Inter - tappa che dà il via alla sua carriera - fino a Merate, passando per Caronno, Castano e Oltrepò.

Le esperienze più belle, però, Alessandro le vive prima ad Agrate, dove esordisce con i grandi in Eccellenza, e poi a Muggiò, piazza in cui confeziona la miglior stagione in termini statistici e realizzativi. L’anno passato, con indosso la maglia gialloblù, Diana ha infatti messo insieme 13 reti e 12 assist: un biglietto da visita importante, un pass invitante per la Serie D e per la Casatese. Il gioco delle prime volte, adesso, si sviluppa nel professionismo. E l’album di quelli che un giorno saranno ricordi può già contare nella sua collezione una serie di cartoline da film. La più bella di queste ha una data precisa sigillata sul retro: il 5 gennaio 2025. La partita è oramai nota: Casatese Merate-Pro Sesto. Alessandro subentra dalla panchina con i bianco-cremisi sotto nel punteggio. Doppietta in cinque minuti, rimonta da apoteosi, il mondo ai suoi piedi per un istante che dura una vita: vi ricordate? Una storia che resterà negli almanacchi di questo campionato. E che difficilmente potrà essere dimenticata dal diretto interessato e da chi, quel giorno, era sugli spalti del Cavalier Ferrario.

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