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Under 19 Élite

È una sfida folle! Entra, nega una clamorosa rimonta e segna il gol vittoria nel finale

Sette reti, sette marcatori diversi, una magia su punizione e un rigore: Leon e Villa danno spettacolo

Caputo Leon

UNDER 19 ÉLITE LEON • Nicolas Caputo

È la serata della follia, del genio e dei gol a non finire. Tutte cose ottime in una serata tanto uggiosa, abbracciata da una nebbia fastidiosa, ma che fa da velo di mistero su una partita infinita e ricca di emozioni. Sì sono divertiti a più di mille chilometri di distanza da Vimercate, a Barcellona con un Barca-Atletico di Copa del Rey finito 4-4 al 93’, la cui versione italiana si sviluppa con la stessa potenza emotiva su campo della Leon Arena, con i padroni di casa a strappare la vittoria finale in un rocambolesco 4-3 deciso allo scadere. L’ultimo treno: da una parte per il Villa, che dopo la vittoria altisonante e di prestigio sulla Lentatese annusava il colpo grosso definitivo per quel balzo alla vetta occupata ora dalla Vis Nova; dall’altra per la Leon, sia perché serviva una risposta emotiva dopo gli ultimi due stop contro Agrate e Lentatese, sia per riprendere quella distanza di sicurezza dalla zona play out. Una serie di necessità e situazioni che danno vita a 90 minuti elettrici, dai continui stravolgimenti, da una parte prima, con il momentaneo vantaggio ospite, dall’altra poi, con la Leon che di gran carattere e qualità matura due volte il vantaggio salvo essere recuperata in extremis, dalla panchina, dal fendente letale di Agresta. Panchina decisiva non solo per i milanesi, che non hanno fatto i conti con il 20 di Draisci, che decide di mettere il suo sigillo definitivo, al minuto 44, con una bordata da fuori che non lascia scampo a Pavanello. A Barcellona a correre in campo e a farsi trascinare dalle emozioni è il Cholo Simeone, a Vimercate è Davide Draisci che invade il campo con tutto il gruppo per celebrare una vittoria che sa di liberazione e di grande gioia in una fase tanto delicata della stagione.

RIGORE LAMIRI, PERLA VENTURINI

Plauso ai giocatori, ma ancora di più ai due tecnici, che da subito danno prova di avere idee e convinzioni tattiche di tutto rispetto e che difficilmente si vedono in questa categoria. La sfida infatti è tra due pesi massimi: Draisci propone un vestito camaleontico dai tratti armonici, come i movimenti che i suoi interpreti devono offrire nelle due fasi di gioco, con un 4-5-1 in fase di non possesso che rapidamente muta in un 3-4-2-1 una volta riconquistata la sfera con Finessi e Rossi sui due esterni e Coletti e Shijaku a dar man forte all’unica punta Lamiri; Bosco al contrario non ha scalate e situazioni di difficile lettura, ma si affida ad un 4-2-3-1 con una precisa chiave nel gioco, la verticalità delle giocate in fase di costruzione.

È un Villa che infatti, forte dei suoi grandi palleggiatori come Sforzin e Venturini, cerca sempre la giocata in avanti per affondare quanto prima, ed accendere i due motori sulle fasce D’Amore e Tamassia che vadano a far da barriere umana sui continui alternarsi di posizione di Scornavacca e Villa. Temi che da subito la fanno da padrona, con la Leon che neutralizza sul nascere questa ossessione della palla verticale, costringendo il Villa a qualche errore tecnico di troppo. Frangente che porta al corner, beffardo per i padroni di casa, dato che dai suoi sviluppi, parte la 4X100 guidata dal solito Villa che riesce a proteggere e scaricare a destra Venturini, che con uno scatto riesce a giocare poi palla nello spazio su Scornavacca, che a tu per tu contro Bruschini non fallisce il momentaneo vantaggio.

Sono però solo istanti di gioia per gli ospiti, che poco più tardi si trovano a fronteggiare un Bonora versione Kvaratskhelia che in un attimo di follia riesce a sgusciare tra due uomini e a mettere palla fuori area per la corsa in solitaria da dietro di Subranni, che di prima apre il piatto e fa 1-1. Cinque minuti più tardi è invece Rossi a travestirsi da Bonora, anch’esso con una grande giocata sulla sinistra con l’uncino da dietro di D’Amore che lo atterra in area per il penalty che vale il gol numero 16 in stagione di Lamiri. Un primo tempo folle, che continua a offrire nel suo scorrere sortite offensive pericolose da una parte e dall’altra, l’ultima, quella che chiude i primi 45 minuti di gioco, viene affidata ai piedi sapienti di Venturini che la decide a modo suo con una punizione al bacio dal limite, per il gol del 2-2.

CAPUTO LAST MINUTE

Draisci può essere contento, però al contempo amareggiato per una Leon che si dimostra essere padrona del gioco, ma che ancora non ha preso le giuste contromisure ad un Villa che accetta la difficoltà nell’imporre il proprio palleggio, appoggiandosi alle qualità migliori dei suoi interpreti circa la velocità di pensiero e la rapidità nel ribaltare il fronte. Forcing orange che infatti è da subito più incisivo ed efficace, e che si traduce con il nuovo vantaggio dopo meno di 11 minuti di gioco: punizione battuta dalla stessa mattonella ove Venturini aveva siglato il 2-2, alla battuta va Shijaku che calcia basso e forte trovando la deviazione corta di Pavanello che termina sui piedi di uno scaltro Micheluccini, che trovandosi in quelle zone allunga il piede appoggiando in rete.

Bosco vede i suoi calare fisicamente e si affida allora alla panchina, con due ingressi che da subito si riveleranno decisivi. Fuori Tamassia e Venturini, dentro Agresta e Celano: il primo in particolare sin da subito si fa carico dei palloni più importanti nello sviluppo della manovra per le vie centrali, il secondo invece si carica i suoi sulle spalle guidando bene la manovra negli ultimi metri di campo, iscrivendosi da subito a referto con una deviazione area dove ad uno stacco eseguito coi tempi giusti, non fa il pari la zuccata sulla sfera messa alta di poco.

Celano protagonista subito dopo, alla mezz’ora, con la palla lunga spizzata all’indietro da D’Amore per la volée di Villa che manda a lato. Villa che preme e che sembra dare la sensazione, poi verificatasi, di poter riacciuffare un match che sembrava esser scivolato via. Chi prende per i capelli i suoi è proprio Agresta, a segno anche lui con l’elemento decisivo di questo match: le palle inattive, con una punizione da distanza considerevole, calciata bassa e angolata con Bruschini che manca di un nulla l’intervento. Mai cantar vittoria però contro questa Leon, che sa rialzarsi, come dimostrato ampiamente nella prima frazione, e che sa anche punire i suoi avversari quando questi gli concedono margini di azione. Vedasi al 44’ quando il Villa si fa trovare scollegato nei reparti, con Caputo che riceve palla sui 35 metri con la possibilità di portare palla indisturbato, con l’ultima conclusione del match, forse la più bella, che va a depositarsi alla destra di Pavanello per il 4-3 finale, con l’enorme gioia della panchina di casa, che si riversa in blocco in campo, per tre punti sudati e faticosi, ma mai così tanto belli da gustarsi.

IL TABELLINO

AC LEON-VILLA 4-3
RETI (0-1, 2-1, 2-2, 3-2, 3-3, 4-3): 10' Scornavacca (V), 15' Subranni (A), 20' rig. Lamiri (A), 36' Venturini (V), 11' st Micheluccini (A), 36' st Agresta (V), 44' st Caputo (A).
AC LEON (4-5-1): Bruschini 6, Finessi 7 (33' st Airoldi sv), Fiorin 7.5, Subranni 6.5, Epiglotti 6.5, Micheluccini 6.5 (15' st Bovolato 6.5), Rossi 7 (22' st De Tommasi 5.5), Coletti 6 (14' st Caputo 7.5), Lamiri 6.5, Shijaku 6, Bonora 7 (25' st Mannino S. 6). A disp. Mannino F., Motta, Liaci, Fappani. All. Draisci 7. Dir. Morano.
VILLA (4-2-3-1): Pavanello 6, Mazzotta 6.5, Balsamo 5.5, Venturini 6.5 (26' st Celano 6.5), Fioritti 5.5, Sforzin 6, D'Amore 6, Benvenuti 5.5, Scornavacca 6.5 (34' st Sallustio sv), Villa 6, Tamassia 5.5 (26' st Agresta 6.5). A disp. Scopacasa, Giaquinto, Penna, Porracciolo. All. Bosco 6.
ARBITRO: Frigerio di Seregno  6.5.
AMMONITI: Coletti (A), Bovolato (A), De Tommasi (A), Balsamo (V), Fioritti (V), Sforzin (V).

LE PAGELLE (IN AGGIORNAMENTO)

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