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Giocano senza un fuoriquota ma non perdono a tavolino: società furibonda per il controricorso

La seconda parte del caso dell'anno infiamma il girone: la seconda in classifica non ottiene i tre punti, proseguono le polemiche

ECCELLENZA PIEMONTE CENTALLO PINEROLO NEWS

Un altro capitolo clamoroso di una delle vicende più pungenti dell'anno. Parliamo ancora una volta del caso Centallo-Pinerolo, noto ai più non per la partita in sé (vinta dal Centallo 2-1) ma per le sentenze e controsentenze dei Giudici Sportivi che stanno spiazzando tutti gli addetti ai lavori e i semplici tifosi. Dopo che il Giudice Sportivo Territoriale Chiara Laudi ha bocciato in primo grado il ricorso del Pinerolo (il Centallo ha giocato 3 minuti di partita senza un fuoriquota, andando contro il regolamento legato all'uso dei giovani), l'esito del controricorso del Pinerolo in secondo appello presso la Corte Sportiva d'Appello Territoriale (presieduta da Paolo Pavarini) lascia tutti letteralmente spiazzati.


COSA È SUCCESSO

Nella gara del 17 febbraio tra Centallo e Pinerolo, a 10' dal termine della partita, i padroni di casa allenati da Jodi Sacco stanno vincendo 2-1 la partita. Al 37' della ripresa i rossoblù optano per il quarto cambio: entra Edoardo Fogliarino, classe 2002, ed esce Emanuele Magnino, classe 2006. In quel momento però il Centallo non si accorge che in campo non c'è nessun classe 2006 in campo: infatti il regolamento parla chiaro, bisogna scendere in campo nelle gare di Eccellenza e Promozione piemontese con almeno un 2004, un 2005 e un 2006 per ogni minuto della partita. Il Centallo proverà a tamponare l'errore sostituendo Manuel Vallati (1989) con Leandro Ceta, classe 2006.

Il Giudice Sportivo Chiara Laudi ha però deciso di non punire il Centallo con il 3-0 a tavolino, impugnando l'articolo 4 comma 1 e 5 delle NOIF. Infatti, «Quando si siano verificati, nel corso di una gara, fatti che per la loro natura non sono valutabili con criteri esclusivamente tecnici, gli organi di giustizia sportiva stabiliscono se e in quale misura tali fatti abbiano avuto influenza sulla regolarità di svolgimento della gara». Per il Giudice, l'errore non ha quindi influenzato il regolare svolgimento della gara. Il Pinerolo però ha presentato l'immediato contro ricorso in secondo appello.


L'ESITO DEL CONTRO RICORSO

La notizia più eclatante resta il fatto che il Pinerolo non ha ottenuto i 3 punti a tavolino nemmeno in secondo appello. Infatti, l'Avvocato Pavarini ha comunicato tramite PEC sia al Pinerolo che al Centallo il ricorso respinto, con il risultato di 2-1 che resta omologato. Una situazione clamorosa, visto e considerata la lunga lista di precedenti con esito opposto raccolta dal Pinerolo in queste settimane. Un'ondata di polemiche che ha colpito soprattutto le altre società del Girone B di Eccellenza, già arrabbiate per la votazione dei fuoriquota per la stagione 2025/26 e indispettite dal fatto che, "violare" l'obbligatorietà dello schieramento dei giovani, non comporti nessun malus in termini di risultati.

Il Pinerolo non ha intenzione di fermarsi. La volontà della società è quella di rivolgersi al CONI al Collegio di Garanzia, il così detto "terzo grado" nonché massimo organo che può esprimersi in merito. L'unico quesito sono le tempistiche, più lunghe rispetto alle sentenze in primo e secondo appello, ma il Pinerolo non ha intenzione di tirarsi indietro.

«Oggi ha perso il Comitato, questa sentenza è imbarazzante - racconta un amareggiato Leonardo Fortunato, presidente del Pinerolo - Il regolamento è chiarissimo, giusto qualche giorno fa hanno confermato tra lo scontento generale il regolamento sui fuoriquota e questa sentenza conferma che tutti noi possiamo fare quello che vogliamo, in barba alle regole. Stiamo passando sopra a un regolamento che è chiarissimo e tutti, dai Giudici a chi sta al governo in Federazione. Io cosa devo dire ai miei ragazzi? Che impegnarsi non serve a niente? Che la meritocrazia non serve a niente? Mi stanno obbligando a spendere migliaia di euro per andare al CONI a Roma per far valere un mio diritto, soldi che onestamente preferirei spendere con i miei ragazzi per vincere il campionato. Com'è possibile che i giudici rendano interpretabile una regola chiara? Inizio a temere che vogliano favorire qualche società rispetto ad altre...»

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