Serie D
14 Marzo 2025
SERIE D CREMA • Pierpaolo Longo, autentico trascinatore dei cremaschi nel girone di ritorno
Un giorno un certo José Mourinho disse: «Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio». Molto spesso dietro ai numeri e alle statistiche si nascondono infatti aneddoti da raccontare, universi in cui scavare per riportarli alla luce e farli splendere come l'erba di un campo di calcio in primavera. Quella di Pierpaolo Longo è la storia di un ragazzo che dai calci al pallone in giardino si sarebbe ritrovato un giorno a entrare nella leggenda, a imprimere il suo indelebile marchio nel variopinto mondo del dilettantismo: con il poker rifilato al Breno la scorsa domenica, il centravanti sondriese è riuscito infatti a entrare nella ristretta cerchia di giocatori capaci di segnare quattro reti in una partita, il primo a riuscirci in un'annata in cui la Serie D mai era stata così appassionante. La sua esultanza a braccia spiegate, il sorriso di chi sta realizzando di aver compiuto qualcosa di unico, la corsa dei compagni per abbracciarlo, simbolo di un Crema che è una grande famiglia prima ancora di un grande club: Pierpaolo Longo è il calcio. E domenica scorsa lo ha ancora una volta gridato al mondo intero.
La storia d'amore tra Longo e il calcio parte da lontano e affonda le sue radici nell'infanzia del centravanti: sin da piccolo, Pierpaolo amava giocare a calcio in casa insieme al suo inseparabile pallone, manifestando subito quella passione che lo accompagna ancora oggi. Così, all'età di 6 anni, ecco per lui la prima avventura calcistica con la maglia del Sondrio, squadra della sua città: «Ho giocato qui fino al 2015, quando sono stato chiamato dal Como. In due stagioni con loro ho avuto modo di fare i campionati nazionali e mi sono scontrato con una realtà molto più entusiasmante e totalmente differente rispetto a quella valtellinese». Tra i leader tecnici della squadra, Longo metterà a referto 6 reti in 27 apparizioni complessive, prima di ritrovarsi di punto in bianco costretto a lasciare la società lariana: «Dopo il loro fallimento sono tornato a Sondrio, ma quando la società è riuscita a riconquistare il professionismo mi hanno richiamato per vestire la maglia della formazione Under 18». Per Pierpaolo è quasi un ritorno a casa, e la stagione di livello con l'Under 18 gli vale l'anno successivo una permanenza in pianta stabile tra le fila della Primavera 2, annata impreziosita da 5 reti in 20 partite.
A 19 anni spalancano per Longo le porte del calcio dei grandi: Pierpaolo accetterà infatti la chiamata dell'ambizioso Ponte San Pietro, con il quale riesce a mettere a referto 6 reti in 23 apparizioni complessive, se si considera anche la sua presenza con gol nella formazione Under 19 dei bergamaschi. Una parentesi che al bomber oggi in forza al Crema è servita per farsi le ossa in un girone storicamente competitivo come il gruppo B della Serie D e che gli ha permesso di diventare il giocatore forte e completo che è oggi: «Abbiamo fatto una bella stagione, hanno creduto in me sin da subito permettendomi di giocare con continuità e trovare la via del gol con una certa regolarità».
Da qui il passaggio al Brusaporto, dove Longo troverà 5 reti in 28 presenze complessive, contribuendo al rendimento sopra le aspettative della squadra che, prima della crisi accusata sul finire di stagione, era in piena lotta per i play-off grazie anche al meraviglioso calcio espresso per tutta la stagione. Pierpaolo riuscirà dunque a ritagliarsi il suo spazio e, la scorsa estate, sono state diverse le società sulle tracce del nativo sondriese, che dopo una serie di riflessioni ha scelto di accasarsi a Crema: «Ho deciso di venire qui perché si tratta di una società che poteva garantirmi un certo tipo di continuità e che sin da subito ha manifestato un certo interesse nei miei confronti. Stiamo raggiungendo ottimi risultati, specchio anche dell'ottimo rapporto che ho con i compagni e l'allenatore».
«Il mio idolo è Icardi però mi ispiro soprattutto a Lautaro Martinez perché è un attaccante molto mobile e bravo a finalizzare». Vedendo le partite di Pierpaolo, tifosissimo interista sin da piccolo, i più attenti avranno certamente notato delle somiglianze con lo stile di gioco del bomber nerazzurro: Longo infatti è un attaccante molto rapido ed eccellente nel puntare la profondità, e che pur nascendo come prima punta può vantare una straordinaria duttilità che gli permette di svariare lungo tutto il fronte d'attacco e ricoprire più ruoli nello scacchiere tattico di Vullo. «Nasco come centravanti e ho iniziato la mia carriera in questo ruolo ma nella prima parte della mia avventura qui a Crema ho giocato come seconda punta di sinistra nel 4-3-2-1 del mister. Ho trovato però più continuità quando sono stato spostato nel ruolo di prima punta vera e propria in un 4-3-1-2 o in un 3-5-2, ma in questo finale di stagione sono disponibile per giocare in qualsiasi posizione». Quest'anno è però capitato di vedere Longo all'opera anche in un 4-3-3, con Akammadu centravanti e lui e Pavesi a sfrecciare sulle corsie laterali: partendo da sinistra, l'ex Brusaporto ha avuto maggiore spazio per sfruttare al meglio le sue qualità fisiche e tecniche senza dunque dare punti di riferimento alla spaesata difesa di casa. Ed è stato proprio un suo sigillo a decidere una sfida fondamentale in chiave salvezza, una splendida serpentina in mezzo a quattro avversari conclusasi con un destro sotto la traversa, imparabile per Salvato.
Salvezza. Quella parola che fino a non molto tempo fa era sinonimo di miraggio, di obiettivo irraggiungibile, è ora invece diventata un qualcosa che oggi sta forse stretto al Crema: nel girone di ritorno i ragazzi di Vullo si sono infatti resi protagonisti di una straordinaria cavalcata fatta di 24 punti in 12 partite che li ha portati dalla zona retrocessione diretta a un tranquillo dodicesimo posto, a +4 sul primo posto play-out attualmente occupato dalla Nuova Sondrio. In altre parole, i bianconeri sono la squadra che ad oggi ha conquistato più punti nel girone di ritorno, e resta forse un po' di rammarico per una prima parte di stagione non all'altezza, che avrebbe altresì potuto permettere ai cremaschi di insidiare magari la zona play-off. L'obiettivo primario resta comunque sempre la salvezza, come dichiarato dallo stesso Longo: «Vogliamo mantenere la categoria, abbiamo sì ottenuto ottimi risultati ma laclassifica è ancora corta e basta poco per tornare dove eravamo qualche tempo fa: per questo cerchiamo di dare continuità agli ultimi risultati per concludere al meglio la stagione. A livello personale sono soddisfatto, perché mi ero prefissato di arrivare in doppia cifra e ce l'ho fatta - prima volta fra i grandi per Longo -, però mancano ancora 7 partite, altre sfide in cui voglio continuare a segnare e far segnare i compagni, aiutando la squadra senza mai accontentarsi. In futuro mi piacerebbe raggiungere il professionismo e continuare a maturare giorno dopo giorno per ottenere questo traguardo».: